Ragazzi, noto che la discussione prende una piega interessante, nonostante numerosi OT.
Volevo dire, sostenendo l'idea che più di qualcuno ha espresso, che un articolo o pubblicazione scientifica sono supportati da lavoro di ricerca a monte, cosa che sicuramente, il più delle volte, non accompagna il nostro hobby, non sempre.
Ad esempio, marco, dici di saper stimare il seeing, ma sai cosa c'è alla base della turbolenza? Sai cos'è un fenomeno turbolento? Spostando un attimino l'asse, hai ripreso la tempesta su Saturno e la tua, la mia, le nostre immagini possono essere sottoposte a misurazioni, ma, e dico ma, hai, abbiamo effettuato degli studi per capire come evolverà la tempesta su Saturno, perchè si è generata, quale è la fisica che sta alla base del fenomeno, se potevamo predirlo o perchè si è verificato?
Perdonatemi, ma quelle che compriamo in edicola non sono riviste scientifiche, sono solo divulgative, gli articoli o pubblicazioni scientifici sono altri, ripeto, supportati da tanta ricerca a monte.
Tempo fa, ad esempio, trovai in rete una tesi di laurea di uno studente di astronomia, che aveva trattato come la turbolenza atmosferica incide sull'imaging in alta risoluzione, alias seeing, con tanto di discussione e modellizzazione equazionistica della fenomenologia fisica del problema in questione, lì si parla di scienza, non nel caso del nostro hobby.
Nulla di personale marco

, ma soprattutto per i neofiti, certe cose è bene che vengano chiarite, un astrofilo, etimologicamente parlando, non è un astronomo e non fa scienza, nonostante possa dare un infinitesimo contributo alla comunità scientifica.
Detto questo, visto che si è iniziato a discutere del seeing come parametro in base al quale decidere come campionare, mi sapreste dire come si misura praticamente il seeing stesso in secondi d'arco? Scusate la domanda forse banale, ma vorrei qualche vostra risposta, dato che avete molta più esperienza di me e dato che una misurazione del genere è sicuramente più oggettiva e scientifica
