1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: lunedì 24 febbraio 2020, 21:40 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 843
Noi astrofili giochiamo con i nostri giocattoli, perchè di questo si tratta, e imitiamo gli astronomi convincendoci di appartenere al loro mondo, senza peraltro essere minimamente in condizioni di poterlo fare. Siamo come i bambini che giocando con le loro macchinine emulano gli adulti.
Sono abbastanza convinto che nessuno di noi, Damian Peach compreso, passerà mai alla storia per le riprese planetarie o del profondo cielo. Nessuna delle nostre foto aggiungerà alcunchè alle conoscenze scientifiche, ma tutti ci sentiamo depositari della scienza astronomica e a turno facciamo i professoroni delle varie discipline con chi al momento mostra (...e magari non è vero) di saperne un briciolo meno di noi, soddisfacendo così tutto il nostro edonismo. Per raggiungere questo obiettivo non esitiamo a fare deflagrare terribili guerre da tastiera, lasciando sul campo morti e feriti nel loro ego.
Per questo molti abbandonano il forum e lo stesso hobby.

...Bene.. e poi c'è il coronavirus.. :facepalm: :rotfl:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 6:53 
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Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
Messaggi: 480
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Renato, a parte che faccio fatica a vedere la connessione di questo tuo intervento con l'argomento del topic, se tu ti senti di giocare, continua pure a farlo. Dovresti però evitare di generalizzare e di estendere la tua (lecita) attitudine al resto del mondo, perché ci sono molte persone che prendono questa attività parecchio sul serio e con buona ragione.
Tra gli amatori e i professionisti non c'è la muraglia che credi, di certo non per lo studio dei pianeti. Gli astronomi, i cui telescopi sono sommersi dalle richieste e quindi non possono seguire un target con continuità, si appoggiano frequentemente agli amatori, dai quali sollecitano immagini per alcuni specifici task. A fine 2018, da alcune riprese di Urano tra cui una del sottoscritto, sembrava che fosse in atto una grande tempesta sull'equatore del pianeta, e grazie all'allerta degli amatori l'Hubble venne puntato poco tempo dopo su Urano. Per questo è importante inviare le proprie immagini (corredate dai dati di ripresa) ad istituti come ALPO e ALPO Japan.
Ricordo solo en passant, la scoperta di impatti asteroidali su Giove da parte di Anthony Wesley, che ha catalizzato immediatamente l'attenzione della comunità astronomica. Per spendere una parola anche sui professionisti, la Hack dubitava che si potesse osservare visualmente la Velo, a causa della sua bassa magnitudine superficiale.
Potrei continuare a lungo, mi sembra tuttavia chiaro che l'imager planetario può contribuire validamente alla conoscenza scientifica e supportare gli astronomi in alcuni loro studi. Questo per me dovrebbe avvicinare alla disciplina, che è esattamente lo stesso scopo per il quale ho aperto questo thread.
Questo discorso non vale solo per i pianeti. Lo studio visuale delle stelle variabili, ad esempio, dove l'occhio umano allenato arriva al decimo di magnitudine, è una delle cose più utili che l'amatore possa fare per aiutare gli astronomi. Lo stesso dicasi per il timing delle occultazioni e la misurazione delle stelle doppie.
Se pensi che qualcuno faccia il professorone qui, non hai che da dimostrare che si sbaglia. Purché tu non faccia come quei Re di Francia, i quali, con quel filosofo che lascio al curioso lettore di rintracciare, non potendo ciò che volevano, finsero di volere ciò che potevano.
Blackmore, ho pensato che tu fossi il quasi omonimo G. di Vincenzo (guidastro) che ha un sito internet dove ci sono molte ottime immagini planetarie. Tuttavia il seeing dichiarato in molte riprese è 6-7/10 che non è affatto quello scadente di cui parli tu. A parte gli Appennini alle spalle, Pescara poi sta sul mare e non mi aspetto che sia una location così pessima, fatte salve situazioni locali (camini sui tetti, edifici sopravvento).

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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 13:31 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:45
Messaggi: 1048
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Renato, non volermene, ma anch’io faccio fatica a comprendere e condividere il tuo intervento...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 14:04 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23655
Invece mi pare che B&W abbia centrato perfettamente il punto ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 18:47 
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Se fosse vero che il lavoro di un imager planetario di alto livello ha valenza scientifica allora perché il sig.Damian P. non lavora stabilmente presso un osservatorio astronomico professionale?(senza polemica, pura curiosità :D )
Aggiungo una considerazione sull'estetica di una foto astronomica: non credo che uno studio scientifico basi i suoi risultati su questo aspetto.
Un esempio è la famosa foto del buco nero, la foto del secolo: si può dire tutto tranne che è una " bella" o se preferite " dettagliata" immagine !!
Ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 19:00 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23655
io penso che la verità sia nel mezzo, anche se non proprio al centro ma un po' più vicina alla posizione di Renato.

è vero che oggi gli strumenti professionali hanno notevoli richieste e spesso non hanno tempo per tutti gli studi richiesti, e possono chiedere aiuto agli astrofili; è pure vero che le richieste agli astrofili sono importanti ma, temo, per studi minori.

ed è anche vero che esistono astrofili ed astrofili, la stragrande maggioranza non ha le risorse (sia in termini strumentali sia in termini di conoscenze) per poter dare davvero una mano agli scienziati. Ce n'è poi qualcuno border-line (che spesso è un astronomo o un astrofisico mancato o un astronomo che ha ha anche l'hobby dell'astrofilia) che riesce davvero a fare qualche lavoro (o partecipare a qualche lavoro) degno di nota.

Tuttavia non vedo qual è il problema. La mia più grande passione da ragazzo è stato il calcio (anche oggi, in realtà, ma solo davanti alla TV :D); ma quando andavo a fare un torneo o la partita con gli amici mica mi ponevo il problema di capire se magari un giorno avrei potuto fare un assist a Maradona?

Nell'ambiente astrofilo, invece, leggo spesso questa ambizione di volersi per forza non sentirsi meno forti non dico di Maradona ma almeno di Schillaci :D

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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 20:13 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vincenzo della Vecchia ha scritto:
mi sembra tuttavia chiaro che l'imager planetario può contribuire validamente alla conoscenza scientifica e supportare gli astronomi in alcuni loro studi. Questo per me dovrebbe avvicinare alla disciplina, che è esattamente lo stesso scopo per il quale ho aperto questo thread

vox clamantis in deserto....

EDIT: dimenticavo, sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, Vincenzo :wink:

mario de caro ha scritto:
Se fosse vero che il lavoro di un imager planetario di alto livello ha valenza scientifica allora perché il sig.Damian P. non lavora stabilmente presso un osservatorio astronomico professionale?

probabilmente non gli interessa, e poi non ne ha bisogno....

https://www.nature.com/articles/nature14162
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0019103506001692
https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0019103506001977
https://iopscience.iop.org/article/10.3847/1538-3881/aacaf5/meta

(....continua)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: martedì 25 febbraio 2020, 23:40 
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Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 843
Vedo che ho toccato un nervo scoperto. Gli astronomi ormai sono dotati di strumenti a terra e nello spazio che soltanto pochi anni fa sarebbero stati inimmaginabili e ancora di più lo sarà nel prossimo futuro.Questi strumenti mettono a loro disposizione tamente tanti dati che soltanto per essere esaminati richiedono loro anni di studi e di approfondimenti. Sono perciò ben lieti di lasciare agli astrofili amatori il compito ben più modesto di fornire immagini utili per fini mediatici: anche l'astronomia ha bisogno di pubblicità e di raggiungere di tanto in tanto il grande pubblico. Gli avvenimenti descritti dagli amatori sui pianeti, ad esempio la caduta di asteroidi, o il modificarsi delle loro atmosfere aggiungono ben poco alla scienza giacchè da sempre è risaputo che la caduta di questi corpi sui pianeti è un contributo determinante sulla loro formazione e sul loro accrescimento. Lo stesso dicasi per la meteorologia planetaria, ad esempio il formarsi di vortici e uragani o il loro attenuarsi: vedi la Grande Macchia Rossa su Giove o le tempeste di sabbia su Marte, che gli astronomi conoscono alla perfezione ma le cui immagini e gli articoli dei giornalisti fanno sempre colpo sul grande pubblico.
Vogliamo parlare dello studio delle stelle doppie? Ormai con l'uso delle sofisticate sonde spaziali sono centinaia di migliaia quelle documentate e l'aggiungerne ai cataloghi una in più non apporta niente sul piano scientifico. Basta dire che solo la nostra Galassia contiene da 500.000 a un miliardo di stelle, quante doppie? Se poi consideriamo solo le due galassie a noi più vicine, la nostra e Andromeda, i numeri vanno almeno raddoppiati.
Gli astronomi ormai studiano le stelle doppie soltanto per studi relativistici, non certo per la separazione di cui si gloriano gli astrofili.
I radiotelescopi amatoriali? 1 metro di diametro contro 100 metri e apparecchiature radio che definire amatoriali è un complimento. Con quale apporto per la scienza?
La spettrografia? Idem. Certo tutto questo dà molta soddisfazione agli amatori, ma tutto finisce lì.
Se poi per raggiungere i più alti livellia amatoriali occorre farne "l'ossessione di una vita", parole di Damian Peach...
E' dura tornare con i piedi per terra. Io stesso anni fa ero "fiero" di alcune mie imprese e mi sentivo "importante" :facepalm: , ricordo ad esempio le riprese di Sirio B e poi addirittura di Procione B (!) impresa tutt'altro che banale. Col tempo riflettendo su me stesso sono arrivato a ben altre conclusioni.
Il mio riferimento al coronavirus voleva appunto sottolineare la precarietà delle nostre azioni e l'insensatezza nel farci delle ossessioni.
Dovremmo prendere sempre questo hobby per quello che è, come del resto giustamente fa il 99% degli astrofili.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: mercoledì 26 febbraio 2020, 4:52 
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Iscritto il: lunedì 22 marzo 2010, 16:39
Messaggi: 606
Ognuno è nato per fare qualche cosa... :mrgreen: se però questo va a scapito della famiglia (come ho già accennato), io non posso proprio condividere tale scelta, a meno (forse) di risultati eclatanti per l'umanità... non mi sembra questo il caso. E' solo la mia opinione ovviamente.
Sembra che nel suo caso infatti questi risultati abbiano comportato delle conseguenze per me discutibili, io sono da sempre un romantico, un sentimentale, ormai fuori moda di questi tempi, per cui la intendo in un certo modo, non poteva continuare altrimenti? Poteva pensarci prima... mi spiace ma quando ci vanno di mezzo i bambini (l'ho appreso per sentito dire o chissà dove l'ho letto) nella maggior parte dei casi non approvo, il "colpevole" per me è cassato definitivamente...

_________________


Mascalzon. Di Gran Croc.! :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: Il segreto del successo
MessaggioInviato: mercoledì 26 febbraio 2020, 6:49 
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Iscritto il: giovedì 25 ottobre 2018, 8:56
Messaggi: 480
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
HackMan, direi di non passare troppo velocemente a certe conclusioni. I motivi per i quali Peach si è separato non li conosciamo, e che c'entri l'astronomia è solo una mia supposta.
Renato, hai fatto bene a citare l'esempio di Procione, che dà a chi legge un metro oggettivo per valutare le tue considerazioni. Separarla è, come dici giustamente, impresa niente affatto banale, infatti tu non ci sei riuscito: nella tua immagine (parlo di quella nel post di Peter) si vede solo lo spettro di dispersione causato dall'atmosfera. Il che dimostra, a parte altre nitide lacune tecniche, che probabilmente ignori anche l'uso dell'ADC (correttore di dispersione atmosferica) che è uno degli indispensabili per l'imaging planetario soprattutto in questi anni dove Giove e Saturno sono bassi. Nemmeno ricordo, a dire il vero, una tua immagine planetaria degna di nota, e ti rimando alla citazione del filosofo che non hai voluto commentare.
Naturalmente, nessuno vorrà mettere seriamente in discussione la rilevanza delle collaborazioni Pro-Am, e infatti di solito quello che lo fanno sono quelli che non si dedicano seriamente all'imaging e/o non hanno formazione scientifica. Robert Buchheim ha scritto su questo un libro che consiglio, The Sky is your laboratory, dove sono elencati una serie di progetti di rilevanza scientifica alla portata dell'amatore.
Il fatto che mi rivolgo a te come interlocutore, Renato, non deve far pensare che io voglia convincerti a cambiare idea, la qual cosa mi interessa relativamente. Io parlo a nuora perché suocera intenda, dove le suocere sono i tanti lettori che non intervengono, che magari non hanno una loro opinione ma sono interessati a formarsene una. E' proprio in considerazione di tali lettori che mi permetto di essere particolarmente duro con te: le tue opinioni sono scorrette e anche pericolose. A loro dico quindi, non ascoltate i Renati: non lo fece 15 anni fa Christophe Pellier, quando usando un filtro infrarosso da 1 micron e un C14 riuscì a rilevare dettagli sulla superficie di Venere, né lo fece Gasparri quando scoprì un pianeta extrasolare con strumentazione amatoriale.
:wave:

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Ultima modifica di Vincenzo della Vecchia il mercoledì 26 febbraio 2020, 7:59, modificato 4 volte in totale.

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