Raf ha scritto:
Per quanto riguarda il vetrino, forse non vi siete resi conto che ce l'hanno praticamente tutti i ccd. È il classico vetro che sta davanti al sensore stesso
Raf, ce ne siamo resi conto

altrimenti è ovvio che un'operazione di pulizia potrebbe comportare, se non l'asportazione dei fotodiodi

, una forte sollecitazione agli stessi o il loro imbrattamento con frammenti del tessuto usato.
Il vetrino di cui parlo dovrebbe essere ben più distante dal sensore (nella Alumina) e ha la "funzione collaterale secondaria" di tenere granuli di polvere lontani dal piano focale e quella primaria di creare una zona stagna facile da raffreddare al di sotto di 30° dalla temperatura esterna.
Quindi un elemento ottico aggiuntivo che, si spera, non introduca aberrazioni degne di nota, a fronte del potenziale vantaggio di un ccd con rumore termico sotto controllo (non sarà il caso di tenerlo in considerazione anche nelle nostre riprese non deep? Fra l'altro questi sensori scaldano abbastanza!).
(La Alumina dovrebbe essere la rimarchiatura della QHY IMG0H, per chi vuol approfondire la ricerca ci sono altri software di gestione della QHY...)
Parlando invece del sito francese, fra l'altro propone delle sue versioni di Imaging Source equivalenti...tipo la sorella della DBK21 a 156 euro!! La I.S. mi sa che dorme (sui vecchi prezzi dei vecchi prodotti e sui nuovi sensori!)
Elio ha scritto:
Bhè no stavolta tocca a qualcun altro...povero Raf


Hai ragione! Appena ho un po' di tempo faccio una ricerca più approfondita e, salvo riscontrare gravi problemi, potrei far da cavia entro una settimana!
matteom29 ha scritto:
Ragazzi, quindi queste camere sarebbero migliori di una chamelon, con un sensore più avanzato e praticamente allo stesso prezzo? Fatemi capire un po', non sono pratico di sensori e vorrei "farmi una cultura", se qualcuno a del materiale sulle differenze tra i vari sensori sony che montano le nostre macchine, invii via mp

o renda pubblico, svelando i segreti, se la discussione può far bene a tutti

Vi aspetto, ho praticamente venduto la dmk e non voglio lasciarmi scappare l'opposizione di saturno

Le camere da me citate, come la Basler di Marco e la Point Grey Flea3, sono tutte basate sul Sony ICX618, col vantaggio (in quelle da me linkate) di velocità ridotte a 56...60 f/s(non si va a 100 f/s), il
che contribuisce a renderle economiche e gestibili da via usb2. 100 f/s richiedono un pc portatile idoneo, un telescopio luminoso o un pianeta consenziente

Inoltre, se l'ICX618 fosse costruito dalla Sony per lavorare al massimo a 60 f/s (a livello hardware), come mi pare di ricordare, sarebbe dubbio che i 100 f/s portino dei vantaggi, magari su Marte o Giove (chi ne sa qualcosa?).
Questo sensore, rispetto a quello della Chameleon (ICX445) HA IL GROSSO VANTAGGIO DI AVERE DIMENSIONI TOTALI E SPAZIATURA DEI SINGOLI FOTODIODI IDENTICI ALLE TOUCAM, DBK, DMK...PER LE QUALI MOLTI DI NOI HANNO GIà COLLAUDATO LE FOCALI MIGLIORI, CAMPIONAMENTI... E QUINDI ACQUISTATO LE BARLOW OPPORTUNE.
Per lavorare prioritariamente sul Sole e sulla Luna potrebbe essere più vantaggioso l'ottimo sensore ICX445 (forse anche più recente dell'ICX618) della Chameleon, se non altro per il campo maggiore di ripresa (1/3 di pollice contro 1/4) che semplifica i mosaici.
Ora, ma prendila come una mia considerazione personale, non suffragata da sufficienti dati tecnici, la maggiore densità dei fotodiodi nell'ICX445 (3.75μm contro 5,6μm) potrebbe implicare un rapporto maggiore
tra "spazi morti" e spazi sensibili, nell'ipotesi che comunque non sia possibile ridurre più di tanto i "contorni morti" ( dato che che in ogni sensore vi sono degli spazi non sensibili intorno a ogni fotodiodo). Queste strutture divisorie comportano una certa diffrazione della luce effettivamente captata, e tale diffrazione cresce al diminuire delle dimensioni degli elementi sensibili. E le microlenti, se vi fossero e risultassero sufficientemente precise, fanno riguadagnare un bel po' di luce ma non eliminano la diffrazione.
Ora, se vi fosse, come pare vi sia, una lieve maggior sensibilità a pari unità di superficie all'interno del singolo fotodiodo nell'ICX445, è pur vero che il singolo fotodiodo dell'altro sensore è più grande e ha zone affette da diffrazione in percentuale minore.
Concludendo, servendosi della focale adatta, l'ICX618 potrebbe essere uguale o leggermente superiore nella resa effettiva....In ogni caso funzionano benissimo entrambi, perciò le discriminanti, più che per la qualità, potrebbero essere:
- la focale di cui si dispone con la propria attrezzatura ( tipo DMK? Vai sull'ICX618)
- prevalenza di riprese solari o lunari (vai sul 445)
- prevalenza di riprese a 30 f/s o più ( vai sul 618, se no l'altro ti costringe al ROI, rendendo di fatto
inutilizzabile la sua maggior superficie).
Io punto al 618, Luna inclusa e anche nell'ipotesi di riprese solari (comunque rare).
Ciao,
P.