Avevo già osservato Saturno poco più di un mesetto fa con un Vixen VMC 200L, potendo apprezzare a occhio il lento chiudersi dei suoi anelli alla nostra vista.
La loro massima chiusura avverrà il 23 marzo prossimo, quando sarà a quasi 10° dal Sole, poco meno di un'ora.
La mattina del 10 luglio ho inaugurato la stagione planetaria in modo più attento.
Col fratello grande, il VMC 260L ho cominciato ad apprezzarlo visualmente.
Il miglior ingrandimento era quello dei 240x.
La fila dei satelliti non l'avevo mai vista in modo così spettacolare e ovviamente è anche merito della posizione mutua del pianeta con la Terra.
La sottile ombra degli anelli sul pianeta era netta ed evidente. Niente "minimo" di Cassini.
Era facile notare la differenze di tonalità tra i due emisferi, dove quello si mostrava più blu di quello nord, illuminato dal Sole e un po' più aranciato.
La posizione degli anelli è tanto affascinante ma al contempo anche un po' noiosa, se si pensa allo spettacolo estetico che sono in grado di dare quando la loro faccia è a noi favorevole. In momenti di seeing più calmo, però, l'anello era una lama!
Inforcata la camera al posto dell'oculare, questo è stato il mediocre risultato:
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Per questa notte, invece, le previsioni barometriche lasciavano presagire condizioni migliori.
All'oculare le sensazioni di aria ferma sono state confermate:
Stavolta l'anello di Saturno era praticamente immobile.
Il gap tra l'anello B e il globo era praticamente sempre visibile, anche se a tratti tremolante.
La Cassini non era per nulla facile ma la zona equatoriale nord era palese, assieme all'ombra dell'anello sul disco e a quella del pianeta sull'anello.
Seeing buono e allora sotto con controllo collimazione e ripresa della stella per una deconvoluzione fatta sullo strumento.
Dopo una veloce prova per capire il fuoco, ho lanciato un set di 10 riprese da 180 secondi con la camera a colori, con l'obiettivo di derotare tutto quanto.
Ecco il risultato:
Allegato:
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Non mi aspettavo di riprendere l'avvicinarsi del satellite Dione al pianeta, assieme al transito della sua ombra sul disco saturniano, così come Teti prospetticamente a ridosso della divisione di Cassini, per me è la prima volta.