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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Costruzione di uno spettroelioscopio
MessaggioInviato: sabato 25 febbraio 2017, 12:18 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Questo thread vorrebbe fare da guida per uno studio di fattibilità per uno spettroelioscopio, tipo quello che Fulvio Mete si è autocostruito. Probabilmente lo schema che abbina una non difficile costruzione ad una buona risoluzione è il VHRISS.
Allegato:
VHIRSS 1.jpg
VHIRSS 1.jpg [ 446.37 KiB | Osservato 6005 volte ]

Andrebbero discussi ed approfonditi alcuni aspetti sulle varie parti che lo compongono. Lo schema ottico alla fine è anche semplice, ma composto da diverse parti. Va considerato che il tutto poi dovrà venire sostenuto da una montatura che dovrà provvedere all'inseguimento, quindi non si possono utilizzare strumenti troppo pesanti.
I punti sono: la scelta delle ottiche per il telescopio e lo spettroscopio. Il tipo di reticolo da impiegare ed anche la "scatola" con la fenditura e lo specchio diagonale.


Per quello che mi riguarda ho una CGEM-DX che può portare fino a 24 kg, quindi non ci dovrebbero essere problemi su questo lato.
Per l'ottica del telescopio potrebbe andare bene un 70/500 o un 100/500 acromatico. Meglio il secondo? L'ottica più costosa è quella dello spettrometro, perchè un semplice acromatico sarebbe troppo scarso, dovendo essere attraversato due volte dalla luce. Il primo tubo ce l'ho, mi manca un ED o un apocromatico adeguato per lo spettroscopio. Un ED 80 mm f=7 potrebbe bastare? Vedo che nel Solarscan la seconda ottica è stata accorciata tagliando il tubo. Questo ne pregiudicherebbe molto una eventuale altra utilizzazione. Però probabilmente il tubo originale è troppo lungo.

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il domenica 26 febbraio 2017, 12:24, modificato 1 volta in totale.
Uniti post consecutivi.


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MessaggioInviato: sabato 25 febbraio 2017, 21:10 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
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Cita:
Questo thread vorrebbe fare da guida per uno studio di fattibilità per uno spettroelioscopio, tipo quello che Fulvio Mete si è autocostruito. Probabilmente lo schema che abbina una non difficile costruzione ad una buona risoluzione è il VHRISS


Ottima scelta


Cita:
Per l'ottica del telescopio potrebbe andare bene un 70/500 o un 100/500 acromatico. Meglio il secondo? L'ottica più costosa è quella dello spettrometro, perchè un semplice acromatico sarebbe troppo scarso, dovendo essere attraversato due volte dalla luce. Il primo tubo ce l'ho, mi manca un ED o un apocromatico adeguato per lo spettroscopio. Un ED 80 mm f=7 potrebbe bastare? Vedo che nel Solarscan la seconda ottica è stata accorciata tagliando il tubo. Questo ne pregiudicherebbe molto una eventuale altra utilizzazione. Però probabilmente il tubo originale è troppo lungo.


Fabio: è opportuno adottare le stesse focali di VHIRSS, anche per poter scegliere la camera adatta in modo ottimale, quindi:
1- 80 ED -80/600 o apo di focali equivalenti per lo spettrografo
2 - Come telescopio non andrei oltre i 420/450 mm; in quanto con l'attuale doppietto acro 62/480 non riesco quasi a coprire tutto il disco solare con la DMK 41, tant'è che sono dovuto passare alla 51.
3- in Solarscan il tubo non è stato tagliato; è stato solo sostituito il fok originale con un altro a basso profilo, cosa che andrà fatta anche sull'80 ED, in modo da garantire che il punto di fuoco arrivi alla camera.In Solarscan , ad es, il portaoculari è posto mediamente a 540 mm dalla parte posteriore dell'obiettivo.In parole povere, una volta scelto l'obiettivo dello spettrografo e la sua focale, andrà configurato un fok a basso profilo ed una scatola di deviazione/portafenditura tale che il fascio ottico di ritorno diffratto termini a circa 5-7 cm oltre la battuta del portaoculare.
4- come scatola di deviazione può esser utilizzata una guida fuori asse a basso profilo il cui prisma abbia sufficiente profondità.
Spero, come primo approccio, di esser stato sufficientemente chiaro.

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MessaggioInviato: sabato 25 febbraio 2017, 21:14 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Grazie, e come reticolo cosa ci vorrebbe? considerando un primo telescopio 70/500 ed un secondo tubo un 80/560? Un olografico?

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MessaggioInviato: sabato 25 febbraio 2017, 21:35 
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Con un D di 80 mm va bene questo:
https://www.edmundoptics.com/optics/gra ... ngs/43226/

E, come fenditura:

http://www.surplusshed.com/pages/item/m1570d.html
Purtroppo attualmente è fuori stock, occorrerà un pò per averla, intanto dovresti trovare qualcos'altro di surplus: mi sembra che M. Locatelli ne abbia una.

Prima di acquistare un fok, e la scatola di deviazione, dovresti averne le misure precise e fare un ray tracing approssimativo con un disegno, che sarà utile:
1-per le dimensioni del prisma o dello specchio deviatore
2 per verificare il punto di fuoco corrispondente alla CPL della camera usata (la diagonale)
3- per verificare che i componenti non vignettino tra loro e che il fascio ottico sia "pulito"

Un componente delicato è la cella del reticolo, che va fatta con una certa precisione, ma anche in PVC.
Per quanto riguarda la meccanica è un discorso da approfondire a parte: posso solo dire che quella di VHIRSS è grossolana, ma è il massimo che possa essere fattibile a casa senza l'uso di macchine utensili particolari e che funziona abbastanza bene.

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MessaggioInviato: lunedì 27 febbraio 2017, 12:55 
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Chiaramente la focale del telescopio influisce sulla dimensione dell'immagine che dopo si avrà sulla telecamera. Però anche su quella che si proietta sulla fenditura, immagine che più è piccola più richiede larghezze della fenditura strette e quindi difficili da ottenere con precisione. Se uno volesse far rientrare la più grande macchia solare (grande per modo di dire) che c'è adesso dovrebbe, se non sbaglio, usare una fenditura non tanto più grande di 5 micron. Una fenditura così si riesce a costruire o va acquistata?

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MessaggioInviato: lunedì 27 febbraio 2017, 15:33 
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Cita:
Chiaramente la focale del telescopio influisce sulla dimensione dell'immagine che dopo si avrà sulla telecamera.

E' così

Cita:
Però anche su quella che si proietta sulla fenditura, immagine che più è piccola più richiede larghezze della fenditura strette e quindi difficili da ottenere con precisione.
Se uno volesse far rientrare la più grande macchia solare (grande per modo di dire) che c'è adesso dovrebbe, se non sbaglio, usare una fenditura non tanto più grande di 5 micron. Una fenditura così si riesce a costruire o va acquistata?

Non bisogna confondere la lunghezza della fenditura (che deve accogliere l'immagine dell'intero disco solare prodotto da una data ottica), con la chiusura delle fenditura stessa.La prima influisce sull'estensione della parte di disco solare visibile (a parità di sensore della camera) mentre la seconda influisce sul potere risolutivo spettrale e quindi sulla quantità e nitidezza di particolari visibili nell'immagine spettroeliografica.

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MessaggioInviato: lunedì 27 febbraio 2017, 16:04 
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Si, certo, ma se si vuole lo spettro di una macchia si deve poter selezionare la luce che viene dalla macchia, se la fenditura è più larga della macchia stessa non ci si riesce. D'altra parte sarebbe anche difficile montare un 120/1000 come telescopio perchè poi si avrebbe un complessivo troppo grande e soprattutto lungo e pesante.

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MessaggioInviato: lunedì 27 febbraio 2017, 17:07 
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Certo,Fabio: vorrei ulteriormente evidenziare che lo strumento di cui stiamo discutendo è concepito, alle focali di cui si è parlato, esclusivamente per l'imaging solare nelle varie lunghezze d'onda a tutto disco.Per ottenere la risoluzione di particolari come le singole macchie occorre aumentare di molto la focale del telescopio, arrivando a soluzioni difficilmente gestibili e sicuramente non portatili come VHIRSS (8 kg x 110 cm).Lo spettroelioscopio classico di F. Veio, in California , era lungo oltre 3 metri e pesava oltre 100 Kg, se ben ricordo.Una soluzione intermedia potrebbe essere quella di usare lenti di barlow per aumentare la focale, ma porre lenti così vicine al fuoco del telescopio rischia di degradare l'immagine e distruggere le lenti stesse (ho già rotto una barlow per divertirmi a questo gioco).

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MessaggioInviato: lunedì 27 febbraio 2017, 17:28 
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Era solo una ipotesi. Se la parte dello spettroscopio funziona bene però si potrebbe anche pensare eventualmente qualcosa di modulare come telescopio. Lo specchietto deviatore nella scatola dietro alla fenditura è un normale specchio quadrato tipo quelli dei diagonali da 31,8 posto a 45° con il lato superiore che è posto appena sotto alla fenditura vero?
Hai mai provato a fare il contrario, ossia a mettere un gruppo convergente, tipo un riduttore di focale davanti alla telecamera per far rientrare il Sole nel campo? Ci sarà il problema del back focus, ossia di farci rientrare il tutto.

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MessaggioInviato: martedì 28 febbraio 2017, 9:15 
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Cita:
Lo specchietto deviatore nella scatola dietro alla fenditura è un normale specchio quadrato tipo quelli dei diagonali da 31,8 posto a 45° con il lato superiore che è posto appena sotto alla fenditura vero?


Si, l'ideale sarebbe farlo regolabile su un supporto con 3 viti a 120°, ma la cosa non è banale, così ho fatto un supporto fisso, che si corregge solo in altezza (ovvero si fa entrare più o meno in profondità dentro la scatola).


Cita:
Hai mai provato a fare il contrario, ossia a mettere un gruppo convergente, tipo un riduttore di focale davanti alla telecamera per far rientrare il Sole nel campo? Ci sarà il problema del back focus, ossia di farci rientrare il tutto.

Si, il back focus è critico, con una barlow funziona, ma con un reducer no.Comunque sinora non mi sono mai posto il problema, dato che lo strumento funziona bene così com'è (come hai visto dall'immagine Ha di ieri).Certo, non è come Solarscan, nel quale c'è l'impronta di un lavoro professionale, ma per essere uno strumento realizzato a casa devo dire (senza falsa modestia) che è veramente eccellente, anche dal punto di vista prezzo/prestazioni(mi è costato ca 500 €, anche se con materiale di surplus).Naturalmente sto esplorando altre soluzioni innovative per migliorare le prestazioni di questo tipo di strumenti, ma non è una strada facile , dato che nel web non si trova nulla.

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