1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Vicchio si smonta bene il doppietto d'avanti? Il filtro è prima o dietro la lente?

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Il doppietto si svita senza sforzo, non ha nessun tipo di filtro, il primo filtro è davanti all'etalon nella black box gli altri due sono nel portaoculari. Se hai visto ho messo le foto (tranne che del portaoculare).

Se il tuo PST ha un ERF interno, non c'è alcun bisogno del filtro rosso frontale.Per l'osservazione visuale ti consiglio tuttavia sempre l'IR-Uv cut avvitato all'oculare.Nel caso l'immagine sia troppo chiara, puoi usare un ND 0.9 o 0.6 avvitato all'oculare , prima o dopo l'IR-UV cut.

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Fulvio Mete
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Ma scusa Fulvio, dopo l'erf, l'Etalon ed il BF filter l'ultravioletto come fa a passare?

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“Ciò che non ha termine non ha figura alcuna” Leonardo da Vinci

Trattandosi di uno strumento che nasce con un'apertura di 40mm , aumentando l'apertura e quindi la quantità d'energia, viene il dubbio che i filtri rimangano sottodimensionati, ma se non si hanno problemi di surriscaldamento e deterioramento dell'etalon non ci dovrebbero essere pericoli.

Penso che per gli occhi non ci siano problemi anche "dopando" il PST con un obiettivo da 70 mm e quindi non servirebbe (secondo me) alcun filtro, mentre (sempre secondo me) l'UV-IR cut servirebbe soprattutto per proteggere la black box dal surriscaldamento dovuto a quel surplus di energia che arriverebbe (un 70 mm ha tre volte la superficie di un 40 mm), si tratta ovviamente sempre di una ipotesi data dall'assunto che l'ERF del PST sia calcolato per una superficie di raccolta di un 40 mm, ma non è detto che lo stesso non possa reggere una superficie di raccolta tripla; poi come dice Fulvio, se l'immagine risultasse troppo luminosa, basta un ND 0,6 all'oculare o anche solo utilizzare ingrandimenti maggiori (con la risoluzione di un 70 mm potresti permettertelo) per portare l'immagine ad'una luminosità appropriata.

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Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.

E' vero, però quando si tratta del Sole va considerato il fatto che conviene sempre adottare le soluzioni che fanno entrare meno energia possibile all'interno del tubo, se non altro per evitare che il calore che si accumula faccia deteriorare l'immagine con i movimenti convettivi interni, anche se magari non reca danni all'Etalon. Va considerato poi che l'Etalon stesso se si scalda, cambia di tuning in continuazione, o meglio che il tuning è molto sensibile alla temperatura. Non per nulla la Daystar usa un sistema di termostatazione per regolare il tuning. Lo vedo anche con il mio Coronado 60, quando lo porto fuori, nei primi minuti il double stack che è direttamente esposto alla luce solare cambia leggermente di tuning e va risintonizzato, proprio perchè al calore del sole si dilata leggermente. Dopo una decina di minuti rimane stabile. L'Etalon principale, che è all'interno, è molto meno sensibile alla temperaatura, in quanto la luce che vi arriva è già molto filtrata.
Una cosa simile c'è con i filtri del prisma di Herschel, la Baader suggerisce di mettere prima (secondo il cammino ottico) il filtro Continuum, che è metallizzato e riflette parte della luce, e dopo il filtro grigio neutro, che è in pasta, perchè se si montano al contrario il filtro neutro si scalda di più.

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Interessante questa del Continuum che va messo prima del neutro, non la sapevo, Grazie Fabio
In effetti su forum esteri avevo letto di pareri secondo cui il Pst potrebbe reggere anche un 80mm non schermato, però con il Sole la prudenza non è mai troppa, per gli occhi per gli strumenti.
Per il calore dovrebbe bastare l'ir-block davanti all'etalon, non penso che a questo punto gli Uv siano un problema, o no?

Il calore generato dall'UV è ben poco, e l'UV stesso non passa attraverso tutti quei filtri, quindi non costituisce certo un problema. Anche per i filtri, tipo l'IR block, va considerato il loro diametro in relazione al diametro della lente frontale e all'energia che alla fine si trovano a dover dissipare. Nel senso che se si mette ad un telescopio 150mm un IR block del diametro di 31,8 (e quindi nella parte terminale del cono di luce) di sicuro dopo poco andrà arrosto. Questo è un caso limite, ma va tenuto presente.

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L'UV non è un problema in quanto viene filtrato già dall'obiettivo in quanto praticamente opaco a queste lunghezze d'onda, io parlo sempre di UV-IR cut semplicemente perché è il piu semplice (e collaudato) da trovare, ma ovviamente va benissimo anche un IR block, in questo caso (per principio di precauzione) si deve pensare soprattutto a bloccare la componente IR che poi è quella che "scalda" e potrebbe creare problemi.

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