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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 11:21 

Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
Messaggi: 210
I motivi per cui ho costruito questo strano telescopio (vedi immagini) sono essenzialmente tre.

Il primo, la disponibilità di uno specchio 200 f4 proveniente da un Newton cinese inutilizzabile a causa della costruzione meccanica troppo approssimativa.

Il secondo, stimare i benefici che si hanno ponendo una camera CCD al fuoco diretto del primario, saltando così la perdita di luce indotta dal secondario ed evitando al contempo la difficile regolazione dello stesso.

Il terzo motivo è il constatare come si comportano i profilati di alluminio commerciali.
Questi profilati, forniti in varie forme e dimensioni, consentono la costruzione di qualsiasi struttura con estrema facilità, quindi possono venire utilizzati anche in ambito astronomico amatoriale usando più o meno la tecnica del "meccano".

Mi sono imposto di costruire i pochi componenti aggiuntivi dello strumento con la notevole precisione consentita dalle macchine a CN (0.01mm.) in modo che il complesso risultasse a sua volta molto preciso, e che avesse una struttura rigida e, per quanto possibile, esente da difetti come flessioni o disallineamenti.
Dalle prime prove effettuate, poche perché il meteo è sempre stato inclemente, lo strumento ha dato buona prova.

La precisione della costruzione e la notevole robustezza della struttura sono stati confermati fin dall'inizio, al primo tentativo di collimazione.
Il raggio di un laser, a sua volta precedentemente ben collimato, ha subito colpito il primario al quasi al centro dello specchio. Un piccolo aggiustaggio ed ecco trovato il centro perfetto. Dopo di ciò, ho "maltrattato" volutamente lo strumento, ma i successivi controlli con il laser ha rivelato che il raggio era sempre perfettamente centrato, e che rimaneva così anche spostando il focheggiatore di tutta la sua corsa di 90 mm.

Sotto il cielo, le stelle al centro del CCD sono ben puntiformi, mentre ai lati mostrano la coma, com'è naturale non avendo impiegato correttori, coma che si estende di poco mano a mano che ci si allontana dal centro del sensore, ma in modo perfettamente uniforme e simmetrico. Segno di una buona collimazione, ma anche di uno specchio parabolico di qualità almeno discreta. Preciso che la camera è una Starlight H9R con il sensore SONY ICX285. Ho utilizzato questa camera per la sua forma cilindrica, e per il diametro di 75 mm. Si potrebbe usare in alternativa la precedente H9 che, a parità di sensore, ha il diametro di soli 63 mm, ma il suo raffreddamento non è controllabile.

La messa a fuoco è ottenuta spostando longitudinalmente il supporto della camera stessa. Tale supporto scorre su una guida munita di cuscinetti radiali che a loro volta ruotano senza gioco su piccole barre di acciaio temperate e rettificate. Il moto è fornito da una barra e relativa chiocciola a ricircolo di sfere, fatta ruotare da un motore passo-passo con 200 passi/giro. La barra ha un passo di 2 mm.
Il motore è a sua volta azionato da una schedina apposita e comandato da un encoded che viene ruotato manualmente per fare la messa a fuoco. Ad ogni tik dell'encoder, corrisponde un passo del motore e quindi uno spostamento della camera di 1 centesimo di mm.

La cella del primario viene tenuta in posizione da tre molle, ciascuna con un carico di 27 kg/mm. Il forte carico complessivo consente di non impiegare le classiche coppie di viti push-pull, bensì di utilizzare solo le tre viti pull, con il risultato di facilitare notevolmente la regolazione del primario e di tenerlo stabilmente nella posizione voluta.

Per concludere, la struttura modulare particolarmente rigida, la grande precisione di costruzione/assemblaggio uniti ad altri accorgimenti quali la precisione della focheggiatura e l'utilizzo di sole tre viti per la collimazione, rendono questo strumento F4 meno ostico da regolare ed utilizzare di quanto normalmente si constata. Si può pensare anche di cambiare lo specchio con altri di focali differenti, basta sostituire agevolmente e con spesa minima la trave principale che forma la struttura e riutilizzando tutti gli altri componenti.

Ho già provveduto a schermarlo dalle luci parassite con una protezione realizzata in polionda, che ha dato anch'essa buoni risultati.

Resto a disposizione se qualcuno ha qualche domanda.


Allegati:
caffettiera montata rid.JPG
caffettiera montata rid.JPG [ 305.83 KiB | Osservato 3577 volte ]
lato specchio rid.JPG
lato specchio rid.JPG [ 334.77 KiB | Osservato 3577 volte ]
messa a fuoco con molletta rid.JPG
messa a fuoco con molletta rid.JPG [ 221.68 KiB | Osservato 3577 volte ]

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Antonio Zanardo
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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 11:28 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Complimenti per la bella e semplice realizzazione. Alla fine anche il Gladius è fatto così. Mi sembra che anche la montatura sia un bell'oggetto! :ook:

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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 11:33 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Un lavoro interessante Antonio, son curioso di vedere delle foto realizzate con questo newton.

Ti faccio un appunto sui cavi dello stepper: dopo tutta questa realizzazione sopraffina, i cavetti così volanti sono un pugno in un occhio. Inoltre vedo che hai usato una DB9, o ci metti sul suo carter per proteggerla o ti consiglio di sostituirla con un connettore audio a 5 poli volante.

Tra l'altro, visto che usi già uno stepper ti consiglio di realizzare l'AstroFocus 2, si tratta solo di sostituire il tuo controllo manuale con un Arduino e il Motor Shield: usando Maxim e FocusMax per le riprese (o FocuxMax e CCDSoft) potrai usufruire dell'autofocus.

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Simone Martina
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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 11:46 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Molti complimenti da quest'altro costruttore di telescopi non convenzionali :mrgreen:
Nessun problema di collimazione, gran bella comodita'! ma per i filtri come pensi di risolvere?

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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 14:20 

Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
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Fabio,
grazie del commento. Tutto quello che vedi nell'immagine è frutto di autocostruzione, eccetto il TDM, l'encoder e la cassetta di plastica!

Simone,
le foto sono state fatte prima della prima luce, con la fretta di vedere se c'era qualcosa che non quadrava.
La sera stessa ho fatto alcune riprese di campi stellari, ma sono risultate impresentabili perché rovinate da aloni di luce parassita proveniente da ogni dove che da un lato penetrava direttamente nel CCD, dall'altro illuminava lo specchio.
Ho già provveduto a creare con del polionda nero una sorta di scatola che funge da efficace paraluce. Mi domando come il Gladius potesse funzionare in condizioni di analoga nudità! Forse solo nelle notti buie della Namibia?
Per i fili a penzoloni naturalmente ho già provveduto! li ho fatti passare nelle canaline presenti sul profilato e raccolti un una cassettina dotata di opportuni connettori. La cassetta si trova più o meno in corrispondenza dell'asse di declinazione, quindi in una posizione assai più pratica e conveniente.
Per l'autofocus, ci avevo già pensato. Il sistema si presterebbe benissimo vista l'elevata risoluzione raggiunta, ma non so come ricavare dall'immagine i dati da passare ad Arduino per ottenere lo scopo. Se hai qualche idea a questo proposito, ben venga.
Intendo inoltre dotare la "caffettiera" di compensazione della temperatura. Basta un NTC e Arduino con poche righe di programma che mi sento di poter fare io stesso.

Andrea,
Hai colto perfettamente nel segno: problemi di collimazione zero! e non è poco per un f4.
il tutto è nato principalmente per riprese di transiti di esopianeti. Serve una buona apertura relativa per avere un FOV sufficientemente grande (anche se, nel mio caso, castrato dalla piccola dimensione del sensore) ed una qualità discreta del primario. Non mi serve uno Strehl 0.99! D'altra parte con il 200-800 di focale non serve nemmeno l'autoguida.
Pensa che qualche sera fa ho ripreso con successo GJ436 b, un transito difficile per la piccola profondità di occultazione: 9 millimag. In questa occasione (come in altre), ho dovuto addirittura *sfocare* per non saturare, essendo la stella di mag. 10.68. D'altra parte per vari motivi non si deve scendere sotto i 90-120 sec. di esposizione.
I filtri: per questo tipo di impiego si usa un solo filtro durante tutte le riprese multiple, di solito giallo o rosso scuro per evitare la saturazione e limitare la scintillazione. Nessun problema quindi per avvitare un filtro da 2" sul naso della camera all'inizio della sessione, ed eventualmente toglierlo alla fine della stessa.
Sto già pensando ad un 300-320 f2.8-3 per poter impiegare la più ingombrante camera con il KAF 3200. Lo scopo sarebbe di ampliare ulteriormente il campo inquadrato senza aumentare troppo l'ostruzione relativa. Quello che mi frena è: dove trovare il correttore di coma che, con questa focale, diventerebbe indispensabile? E quanto costerebbe? :facepalm:

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Antonio Zanardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 17:16 
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Antonio Zanardo ha scritto:
Per l'autofocus, ci avevo già pensato. Il sistema si presterebbe benissimo vista l'elevata risoluzione raggiunta, ma non so come ricavare dall'immagine i dati da passare ad Arduino per ottenere lo scopo. Se hai qualche idea a questo proposito, ben venga.
Se usi FocusMax e Maxim per le riprese fa tutto lui.
Antonio Zanardo ha scritto:
Intendo inoltre dotare la "caffettiera" di compensazione della temperatura. Basta un NTC e Arduino con poche righe di programma che mi sento di poter fare io stesso.
Questo lo fa già AstroFocus, leggi bene la pagina che ti ho mandato, c'è tutto lo spiegone: www.astropix.it/astrofocus

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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: lunedì 4 aprile 2016, 17:32 

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Complimenti proprio forte!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: martedì 5 aprile 2016, 7:49 
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Antonio Zanardo ha scritto:
Ho già provveduto a creare con del polionda nero una sorta di scatola che funge da efficace paraluce. Mi domando come il Gladius potesse funzionare in condizioni di analoga nudità! Forse solo nelle notti buie della Namibia?

Io il Gladio l'ho visto funzionare proprio già dal primo prototipo che si chiamava Spada. Lazzarotti lo provò sotto il cielo buio di Forca Canapine, poi di Campo imperatore nel settembre del 2005. In seguito dotò il Gladius di un telo nero che lo avvolgeva, proprio per ovviare a questo problema.

Cristina

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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: martedì 5 aprile 2016, 8:52 

Iscritto il: mercoledì 13 febbraio 2008, 18:58
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cfm2004 ha scritto:
Antonio Zanardo ha scritto:
Ho già provveduto a creare con del polionda nero una sorta di scatola che funge da efficace paraluce. Mi domando come il Gladius potesse funzionare in condizioni di analoga nudità! Forse solo nelle notti buie della Namibia?

Io il Gladio l'ho visto funzionare proprio già dal primo prototipo che si chiamava Spada. Lazzarotti lo provò sotto il cielo buio di Forca Canapine, poi di Campo imperatore nel settembre del 2005. In seguito dotò il Gladius di un telo nero che lo avvolgeva, proprio per ovviare a questo problema.

Cristina


Cristina,

forse ha avuto la fortuna di provare lo strumento in un luogo assolutamente buio, altrimenti chiunque si sarebbe accorto che senza il paraluce il gladio non avrebbe potuto funzionare, che poi è ciò che ho constatato io.

Ma, a parte questo, da meccanico quale sono, mi pare che la realizzazione del Gladio fosse del tutto inadeguata. Non tanto per la forma a sbalzo, che del resto non era nuova essendo stata sperimentata da altri molti anni prima, quanto per la struttura eccessivamente esile.
Essa doveva fare da supporto ad un'ottica, se ricordo bene, da 7-8 metri di focale. Quei due tubi lunghi e di piccolo diametro erano chiaramente sottodimensionati, e quindi non potevano reggere il secondario senza flettere vistosamente, tenendo presente che le flessioni sono proporzionali al cubo della lunghezza del sostegno. Stando così le cose, mi domando come fosse possibile collimare le ottiche in modo soddisfacente. Forse non era possibile, e probabilmente proprio questo problema (oltre al costo spropositato) ha decretato il fallimento del progetto.

Il mio strumento ha una focale di un ventesimo di quella del gladio e, a differenza di questo, la sua struttura è talmente robusta da renderlo insensibile alle flessioni. Infine non ho mire commerciali, come invece aveva Lazzarotti. Contento io, contenti tutti!

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Antonio Zanardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Telscopio non convenzionale
MessaggioInviato: martedì 5 aprile 2016, 10:46 
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Il fallimento del Gladio è stato causato principalmente dal fatto che la ditta che faceva gli specchi fabbricò degli specchi eccelsi per gli esemplari di valutazione e degli specchi scadenti per la produzione. Il primo ad essere fregato fu proprio Lazzarotti. Il Gladio comunque non era un Newton ma un Dall Kirkham.

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