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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Cromatica e Piggyback.
MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 9:39 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
Messaggi: 353
Località: Rimini
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Oramai sapete che sono un astro-fotografo e oggi vorrei parlarvi di fotografia in piggyback che, come tutti sanno, si esegue con una reflex in parallelo al telescopio usato come guida.
Circa la metà del miei fotogrammi é stata fatta con questa tecnica, molto meno critica nell'inseguimento, che può dare, con meno impegno, la stessa soddisfazione delle immagini riprese al fuoco dello strumento se si adotta un semplice accorgimento. Generalmente questa procedura segna l'esordio del neo astrofotografo in questo mondo che permette di visualizzare l'invisibile.
E' noto che gli obiettivi per reflex, oltre alle stesse aberrazioni comuni ai riflettori, hanno in più quella cromatica dovuta all'attraversamento da parte della luce di un mezzo (vetro) con indice di rifrazione diverso da quello dell'aria.
Nel grafico viene mostrato, in modo volutamente esagerato, il comportamento di 3 colori dello spettro in prossimità del fuoco di un obiettivo rifrattore. Si può subito notare che il piano focale non é lo stesso per tutte le lunghezze d'onda. In un'ottica apocromatica questo problema é più ridotto ma comunque presente.
Se eseguiamo una posa di un campo stellato (gamma cigni) in luce bianca (senza filtri) e a tutta apertura, otterremo il risultato della prima immagine, affetta da aberrazione cromatica laterale che deturpa maggiormente i dischi stellari con componenti blu (Leitz Apo Telit 180-f:3,4 exp:15' su Hypered 2415).
Applicando invece un filtro Wratten 25 o simile (rosso), e rimettendo accuratamente a fuoco quell'unico colore, otterremo il risultato dell'ultima immagine: tutte le stelle a fuoco, con in più il vantaggio di avere maggiormente evidenziato le emissioni nebulari Halfa presenti nell'inquadratura e parzialmente limitato l'inquinamento luminoso.
Con le attuali reflex digitali il procedimento non cambierebbe di molto se non per la necessità di effettuare tante brevi pose da comporre con uno Stacker per evitare il rumore che i sensori generano nelle lunghe esposizioni. Però se si desidera che compaiano anche le nebulose che emettono a 650 nm occorrerebbe eliminare il filtro IRcut posto sul sensore o sostituirlo con altro più generoso verso questa gamma dello spettro come si può trovare di default nella Canon 20Da. Non é escluso che questa opzione si diffonda maggiormente in futuro nella produzione delle DSLR insieme alla capacità dei nuovi sensori di effettuare lunghe pose con poco rumore.


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Ultima modifica di Italo il martedì 28 marzo 2006, 12:28, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 9:59 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
interessantissimo Italo...
del fatto che le lenti non mandino a fuoco correttamente tutte le lunghezze d'onda me ne sono accorto qualche giorno fa con M3...
e sinceramente mi aveva un po' deluso la resa del mio piccolo 100ed...

Questo test mi mette l'anima un po' in pace e inizio a comprendere meglio il tutto.

Parlando di specchi invece? in che misura c'e' questo diverso fuoco? sicuramente minore... ma di che entità?

Grazie Ancora
e complimenti.

Ciao
Christian


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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 10:13 
Molto interessante Italo.
Anche io, quando lavoro con ottiche a lenti molto veloci - tipo gli obiettivi fotografici - uso interporre un filtro rosso molto scuro per eliminare quell'orrendo glowing delle stelle.

Non ho osservato la stessa cosa con gli specchi, e ho rilevato che molto dipende dall'umidità che è presente in superficie.

Stefano


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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 10:17 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16854
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Lo specchio ha tanti difetti ma questo no.
Essendo una superficie riflettente non soffre del fenomeno della diversa convergenza dei raggi luminosi in quanto non vi è passaggio della luce attraverso diversi mezzi.
Con un telescopio a specchio, perciò, non avremo cromatismo, se non ci sono lenti correttrici, riduttori di focali o altri elementi non riflettenti nel mezzo

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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 10:17 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
Messaggi: 353
Località: Rimini
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Cita:
Parlando di specchi invece? in che misura c'e' questo diverso fuoco? sicuramente minore... ma di che entità?

L'aberrazione cromatica é dovuta alle variazioni dell'indice di rifrazione del mezzo attraversato dalla luce, in particolare nel rifrattore l'immagine che arriva deve attraversare il vetro che ha un indice di rifrazione diverso da quello dell'aria e provoca così la scomposizione della luce bianca nei colori dello spettro (effetto prisma).
In un'ottica a riflessione la luce attraversa solo aria, quindi questo tipo di aberrazione semplicemente non esiste.
L'esistenza di una lastra di correzione dell'aberrazione sferica (SN o SC)causa danni impercettibili perché i raggi che la attraversano non subiscono deviazioni importanti restando pressoché paralleli.

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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 10:27 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:55
Messaggi: 10275
Località: Salento
si..sapevo che in pratica questo problema non c'era..
ma volevo sapere se nella teoria questo difetto c'era... e in che misura. (ovviamente causato da altri fattori... dato che non c'e' rifrazione)

(occhio a non toccare gli specchi con Renzo :lol:)

Grazie a entrambi :)
ciao

Christian


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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 10:40 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16854
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Sì, altrimenti mi ci fai qualche ditata. :-)
Un'altra considerazione sulla cormatica in piggy back riguarda lo schema ottico degli obbiettivi fotografici, argomanento già accennato in altro topic ma da considerare anche in questo.
Esistono obbiettivi fotografici denominati APO. Forse lo sono per la fotografia diurna ma non lo sono assolutamente per l'astrofotografia.
Ciò nonostante sono sicuramente di qualità migliore rispetto agli aobbiettivi economici.
Il loro cromatismo residuo è comunque avvertibile perché lo schema ottico (normalmente composto da molte lenti divise in vari gruppi) è ottimizzato per una precisa distanza focale. Spostando la messa a fuoco questi gruppi di lenti si spostanto reciprocamente ed è facile capire come il fascio non possa essere più esattamente corretto.
Inoltre nella foto diurna il cromatismo è meno evidente per moltissimi motivi per cui una non perfetta apocromaticità viene fatta passare comunque alla categoria superiore per ovvie ragioni di mercato e di prezzo.

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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 11:51 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 10:55
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Località: Bologna
Io ho sessanta (60!) metri di agfapan 400 in cantina. Penso che quest'estate recupererò uno sviluppo mooolto compensatore e mi cimenterò con focali fino a 100 mm, guidando con 400. So che non è la pellicola più adatta, ma pensate che potrei tirarla a 1600 iso senza avere grana come chicchi di riso?

Augusto

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I never go out unless I look like Joan Crawford, the movie star. If you want to see the girl next door, go next door.

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Ed 80, acro 80 f5 per guida con toucam su eq6, eos 600d; tal 100rs


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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 13:16 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
Messaggi: 353
Località: Rimini
Tipo di Astrofilo: Fotografo
joegalaxy ha scritto:
Io ho sessanta (60!) metri di agfapan 400 in cantina. Penso che quest'estate recupererò uno sviluppo mooolto compensatore e mi cimenterò con focali fino a 100 mm, guidando con 400. So che non è la pellicola più adatta, ma pensate che potrei tirarla a 1600 iso senza avere grana come chicchi di riso?

Augusto


Purtropooooo!
Non si tratta di sensibilità, ma di ampiezza di banda. Con l'agfapan non potrai fotografare le nebulose di Idrogeno e forse nemmeno quelle di ossigeno perché entrambe si trovano agli estremi opposti della sensibilità spettrale. Solo la pellicola spettroscopica della Kodak 2415, la cui produzione é stata sospesa da più di un decennio, permetteva un'ottima resa su queste frequenze al limite del visibile.
A dire il vero non ho mai provato ad usare le pellicole B/N "normali" ma le curve sensitometriche lasciano poche speranze.
In caso di insuccesso, potresti invece usare pellicole a colori filtrate, che poi stamperesti in B/N.

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MessaggioInviato: lunedì 27 marzo 2006, 13:29 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
[quote="Italo]Solo la pellicola spettroscopica della Kodak 2415, la cui produzione é stata sospesa da più di un decennio, permetteva un'ottima resa su queste frequenze al limite del visibile.
[/quote]
La 2415 è stata dismessa dalla produzione ad agosto 2004.
Fino a inizi 2005 era possibile trovarne e ne ho fatta scorta mettendola in freezer e con buste di silicagel dentro sacchetti ben chiusi.

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