Buon anno a tutti.
Sono Giuseppe, di Como.
Ho scritto un tutorial che scaturisce dal lavoro di modding eseguito sulla mia Canon 1100D.
Poiché i risultati che ho ottenuto sono stati davvero entusiasmanti, vorrei condividerne qui ogni aspetto tecnico con tutti gli interessati all'argomento.
E' possibile trovare il tutorial - che è quasi ultimato - al seguente link:
https://sites.google.com/site/beppelastrofilo/home/canon-1100d-mod-filter-removal-direct-cooling-electrical-dew-controlLa caratteristica più interessante e peculiare della mia modifica consiste nell'avere trovato una soluzione estremamente efficace, ma anche relativamente semplice, per prevenire il grosso ed eterno guaio costituito dalla formazione della condensa sulla superficie del sensore.
In sostanza, una volta rimosso il filtro LPF#1 (quello di di colore blu chiaro per intenderci), ed aver in seguito eliminato il filtro LPF#2 (quello blu scuro), ho riempito di piccoli granuli di silicagel il solco presente all'interno del telaietto di plastica, già sede di alloggiamento di quest'ultimo filtro.
Ricollocato sul telaietto il filtro LPF#1 sigillandolo accuratamente con adesivo siliconico, ho creato una sorta di sottile camera, delimitata dalla faccia posteriore del filtro e dalla superficie del sensore.
Il perimetro della camera è stato poi sigillato sempre con il silicone.
All'interno della camera - che è stagna e perciò completamente isolata dall'ambiente circostante - l'umidità relativa raggiunge una percentuale molto bassa (ed il punto di rugiada di conseguenza si abbassa notevolmente).
Nota: anche se ho ritenuto comodo riutilizzare l'LPF#1, è necessario sottolineare che se, al posto del filtro, avessi applicato un vetrino piano parallelo trasparente, avrei realizzato l'indubbio vantaggio di ottenere immagini di migliore qualità.
Infatti la peculiare struttura ottica del filtro 'LPF#1, oltre a permettere la messa a fuoco automatica degli obbiettivi elettronici, esplica pure un'azione antialiasing.
Mentre la prima delle due funzioni non è evidentemente rilevante nella fotografia al fuoco primario del telescopio, la seconda inevitabilmente determina la degradazione dell'immagine deep sky in quanto ne diminuisce contrasto e definizione.Un filo resistivo in nichelcromo (384 ohm/m) è stato incollato sul frame di plastica, a poca distanza dal bordo del filtro.
Il filo di NiCr, in serie con una resistenza di circa 80 ohm, è alimentato con la tensione di 12V.
Pertanto, il filo stesso dissipa circa 1/3 di Watt (3.5V x 100mA) e riscalda in maniera efficiente l'LPF#1, mentre è poco significativo il calore che viene trasferito all'aria che si trova all'interno della camera stagna.
Ho realizzato, attraverso varie prove, che la potenza dissipata dal filo NiCr non deve essere troppo alta.
Questo è tanto più vero quanto minore è la temperatura di raffreddamento del sensore.
Infatti, quando la temperatura all'interno della camera stagna sale oltre il limite derivante dalla potenza sopra definita, si verifica la formazione di tracce di condensa o di alcuni, peraltro fini, filamenti di brina sulla superficie del sensore (ciò nel caso il sensore fosse raffreddato sotto lo zero, cosa che non consiglio semplicemente perché il raffreddamento a temperature inferiori a 0°C è del tutto inutile ai fini dell'abbattimento del rumore termico!).
Quando il filo dissipa una potenza di circa 1/3W, il filtro non si appanna comunque, ma viene allo stesso tempo impedita la formazione di condensa (o brina) sulla superficie del sensore.
Nella pratica ho raggiunto circa -12° C per oltre venti minuti senza alcun problema in tal senso.
Si noti, tra l'altro, che in questo modo la superficie del sensore non è direttamente riscaldata, quindi il suo raffreddamento totale non è diminuito da un eccessivo riscaldamento del sistema anti condensa.
La corrente che scorre nella cella di Peltier è controllata in modo efficiente dal circuito di alimentazione PWM + filtro passa-basso (l'ho calcolato e disegnato io stesso). Non si tratta di un termostato standard che accende e spegne il TEC, ma, in sostanza, di un alimentatore che varia la sua tensione - in maniera continua e con una isteresi molto piccola - in risposta alla variazione della resistenza NTC resa solidale con il cold finger.
Cieli sereni a tutti!