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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 2 gennaio 2015, 22:18 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Buon anno a tutti.
Sono Giuseppe, di Como.
Ho scritto un tutorial che scaturisce dal lavoro di modding eseguito sulla mia Canon 1100D.
Poiché i risultati che ho ottenuto sono stati davvero entusiasmanti, vorrei condividerne qui ogni aspetto tecnico con tutti gli interessati all'argomento.
E' possibile trovare il tutorial - che è quasi ultimato - al seguente link:

https://sites.google.com/site/beppelastrofilo/home/canon-1100d-mod-filter-removal-direct-cooling-electrical-dew-control

La caratteristica più interessante e peculiare della mia modifica consiste nell'avere trovato una soluzione estremamente efficace, ma anche relativamente semplice, per prevenire il grosso ed eterno guaio costituito dalla formazione della condensa sulla superficie del sensore.
In sostanza, una volta rimosso il filtro LPF#1 (quello di di colore blu chiaro per intenderci), ed aver in seguito eliminato il filtro LPF#2 (quello blu scuro), ho riempito di piccoli granuli di silicagel il solco presente all'interno del telaietto di plastica, già sede di alloggiamento di quest'ultimo filtro.
Ricollocato sul telaietto il filtro LPF#1 sigillandolo accuratamente con adesivo siliconico, ho creato una sorta di sottile camera, delimitata dalla faccia posteriore del filtro e dalla superficie del sensore.
Il perimetro della camera è stato poi sigillato sempre con il silicone.
All'interno della camera - che è stagna e perciò completamente isolata dall'ambiente circostante - l'umidità relativa raggiunge una percentuale molto bassa (ed il punto di rugiada di conseguenza si abbassa notevolmente).
Nota: anche se ho ritenuto comodo riutilizzare l'LPF#1, è necessario sottolineare che se, al posto del filtro, avessi applicato un vetrino piano parallelo trasparente, avrei realizzato l'indubbio vantaggio di ottenere immagini di migliore qualità.
Infatti la peculiare struttura ottica del filtro 'LPF#1, oltre a permettere la messa a fuoco automatica degli obbiettivi elettronici, esplica pure un'azione antialiasing.
Mentre la prima delle due funzioni non è evidentemente rilevante nella fotografia al fuoco primario del telescopio, la seconda inevitabilmente determina la degradazione dell'immagine deep sky in quanto ne diminuisce contrasto e definizione.

Un filo resistivo in nichelcromo (384 ohm/m) è stato incollato sul frame di plastica, a poca distanza dal bordo del filtro.
Il filo di NiCr, in serie con una resistenza di circa 80 ohm, è alimentato con la tensione di 12V.
Pertanto, il filo stesso dissipa circa 1/3 di Watt (3.5V x 100mA) e riscalda in maniera efficiente l'LPF#1, mentre è poco significativo il calore che viene trasferito all'aria che si trova all'interno della camera stagna.
Ho realizzato, attraverso varie prove, che la potenza dissipata dal filo NiCr non deve essere troppo alta.
Questo è tanto più vero quanto minore è la temperatura di raffreddamento del sensore.
Infatti, quando la temperatura all'interno della camera stagna sale oltre il limite derivante dalla potenza sopra definita, si verifica la formazione di tracce di condensa o di alcuni, peraltro fini, filamenti di brina sulla superficie del sensore (ciò nel caso il sensore fosse raffreddato sotto lo zero, cosa che non consiglio semplicemente perché il raffreddamento a temperature inferiori a 0°C è del tutto inutile ai fini dell'abbattimento del rumore termico!).
Quando il filo dissipa una potenza di circa 1/3W, il filtro non si appanna comunque, ma viene allo stesso tempo impedita la formazione di condensa (o brina) sulla superficie del sensore.
Nella pratica ho raggiunto circa -12° C per oltre venti minuti senza alcun problema in tal senso.
Si noti, tra l'altro, che in questo modo la superficie del sensore non è direttamente riscaldata, quindi il suo raffreddamento totale non è diminuito da un eccessivo riscaldamento del sistema anti condensa.
La corrente che scorre nella cella di Peltier è controllata in modo efficiente dal circuito di alimentazione PWM + filtro passa-basso (l'ho calcolato e disegnato io stesso). Non si tratta di un termostato standard che accende e spegne il TEC, ma, in sostanza, di un alimentatore che varia la sua tensione - in maniera continua e con una isteresi molto piccola - in risposta alla variazione della resistenza NTC resa solidale con il cold finger.

Cieli sereni a tutti!

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Ultima modifica di benzomobile il venerdì 23 gennaio 2015, 12:38, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 10:50 
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Iscritto il: martedì 17 ottobre 2006, 11:15
Messaggi: 1766
Località: Aielli (Aq)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Buongiorno e buon anno Giuseppe. Pur non essendo interessato alla modifica in oggetto, ho letto il tuo articolo ed ho trovato davvero interessante il tuo lavoro, tra le altre cose mi complimento per lo spirito di condivisione dimostrato. Sono certo che il tuo tutorial potrà essere utilissimo a molti (forse prima o poi anche a me!).
Inoltre sul tuo sito ho trovato altri due spunti di assoluto interesse, la motorizzazione con "Picgoto++", "aggeggio" hardware-software che non conoscevo e la guida per ubuntu-ascom. Chiuso l'OT.

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 11:24 
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Iscritto il: sabato 11 agosto 2012, 10:49
Messaggi: 363
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi complimento anche io per l'eccelente modifica e relativo articolo.
Visto che tra non molto vorrei provare una modifica simile ad una 450d sicuramente l'aiuto che il tuo progetto mi darà sarà fondamentale! :D
Complimenti ancora! :ook:

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 13:53 
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Complimenti per il progetto!!

Una sola nota...ma perche dici che è inutile abbassare la temperatura sotto lo zero?

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Luciano Nicola Scaramuzzi

C'è chi ama osservare gli oggetti celesti e chi invece gli anelli di diffrazione, ma tutte le passioni sono legittime..[cit Marcopie]

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 13:56 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
Messaggi: 3216
Località: Verona
Buon anno anche a te Giuseppe !
Tutorial interessante e, secondo me,utilissimo.(posseggo una Canon 550 D che un giorno,molto remoto 8) sicuramente modificherò per uso astronomico)....

Mi lascia un po' perplesso però la tua affermazione riguardo al raffreddamento sotto lo zero termico!
Volevi forse dire che non ha senso scendere sotto lo zero in riferimento alla tua Canon vero ?
Non in generale ! Altrimenti a cosa servirebbe il raffreddamento dei sensori,prossimo allo zero assoluto o
almeno molto basso,che si usa negli osservatori professionali in tutto il mondo e non solo per le riprese
nel vicino e lontano infrarosso....? Sappiamo benissimo che il "movimento"elettronico rallenta sempre in funzione della temperatura e non cessa mai neanche in prossimità dello zero assoluto....la fisica
quantistica lo dice da quasi un secolo ! Ti riferivi alle apparecchiature di noi mortali,non ai sensori
mostro da svariati milioni di pixels ad uso dei professionisti vero !?

Rinnovandoti i miei complimenti,ti saluto,

Paolo

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Paolo
Lunt 60-Ha--Lunt 60-CaII K - e....molto altro che, aimè, mi consente di fare solo astronomia quantitativa ! (Cit.)


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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 14:21 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Ciao Serser e ciao Paolo.
Intanto grazie, ma devo dire che attribuisco la positività dei miei risultati più alla mia cocciutaggine :evil: che al mio genio :crazy:

A Paolo (in OT ma mica tanto): due anni fa circa mi sono imbattuto nel gruppo del Picgoto - e soprattutto ho conosciuto telematicamente Angel Caparròs (quello sì che è un genio vero!) - ed ho poi ideato e realizzato diverse versioni hardware di quel progetto.
Un anno fa circa ho conosciuto un grande diyer, Gigi di Torino, il quale, desiderando pure lui di mettere in opera il suo PGT ma non capendoci molto di lingua castigliana (mentre parla e scrive l'inglese in maniera eccellente) ha trovato in me un valido alleato e compagno di ventura.
Da allora continuiamo a collaborare nell'ambito della nostra comune passione, al punto che siamo diventati grandi amici.
Ti invito a visitare la sua pagina in Google (trovi il link nel mio sito) perchè ne vale la pena.
Io definisco Gigi il Raffaello del DIY (a differenza mia che cento ne penso ed altrettante ne faccio, ma sono un discreto pasticcione) :think:

A Serser: anche se non ho mai realizzato la mod su una 450D (ma penso che ci proverò presto), ti dico che sicuramente è più agevole lavorare su quella macchina.
Tra l'altro, poichè la 450D ha praticamente la stessa cifra di rumore termico della 1100D, ciò giustifica sicuramente la pena di metterci mano.

Chiedete pure. Farò il mio possibile per passarvi tutte le informazioni di cui sono a conoscenza; sia quelle "di base", lette a dritta e a manca, sia quelle che discendono dalla mia personale esperienza, che ritengo siano le più preziose! Quando fai puoi certo sbagliare, ma sai quanto impari? :rotfl:

Beppe

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Ultima modifica di benzomobile il sabato 3 gennaio 2015, 15:25, modificato 5 volte in totale.

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 15:10 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
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Rispondo a Nepa ed a Myro.
Esattamente nella parte che fa da premessa generale al mio articolo-tutorial ho chiarito la questione "di quanto raffreddare" un sensore, perciò vi inviterei a rileggere quella parte.
Pensando tuttavia di essere stato frainteso (capita!) forse è necessario che ribadisca lo scopo di questo specifico (e peraltro diffusamente perseguito da tanti astrofotografi nel mondo) intervento hardware su alcuni modelli di Canon.
E' assolutamente vero che l'efficienza quantica (in parole più povere la sensibilità reale alla luce) di un fotorecettore aumenta linearmente con l'abbassarsi della sua temperatura, tanto che - e parliamo beninteso di teoria - se raffreddassimo vicino al limite dello zero assoluto, quasi il 100% dei fotoni incidenti sarebbe afferrato dal sensore e disponibile per produrre un flusso elettrico.
D'altra parte, coloro che industrialmente modificano le fotocamere e poi le commercializzano a prezzi stratosferici (uno per tutti: Centralds) dichiarano raffreddamenti dell'ordine di -60° C (e forse oltre?) con un guadagno in termini di aumento di sensibilità reale pari a circa 3-4X.
Non è tuttavià lì che vogliamo andare a parare!
Il traguardo da porsi, infatti, è un altro ed è stato ben spiegato.
Ho già citato nel mio articolo il lavoro di Brekke e ve ne riposto il link:
https://ragnablade.myon.no/?page_id=11&page=3
Nella sostanza l'obbiettivo che a me interessava, così come alla maggioranza dei diyers che certo non possono disporre delle tecnologie commerciali, è ben altro.
Si tratta infatti di arrivare all'azzeramento del rumore termico
Ebbene, se la temperatura del sensore è portata a 0°C, o giù di lì, il thermal noise è completamente eliminato. Punto.
Spingere il raffreddamento verso livelli inferiori, lungi dal procurare benefici in quel senso, servirebbe soltanto a crearsi altri - inutili - problemi, sull'essenza ed entità dei quali non è opportuno mi dilunghi qui.

Beppe

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 16:18 
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Ciao Beppe non c'era bisogno di scrivere un romanzo..è stata una tua scelta personale e basta..non che non serve...
Ho affrontato questi argomenti anni fa creando un bel dito freddo per la mia 450d e fu un'esperienza molto stimolante...
Il rumore si dimezza più o meno ogni delta di 6 gradi..quindi continuando a raffreddare secondo me si hanno solo ulteriori vantaggi..

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 17:05 
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E chi ha detto che non serve? Perché questa acidità tra le righe? O non ti piacciono i romanzi? :surprise:
Quella secondo cui il thermal noise continua a ridursi ad libitum è solo una tua opinione, caro Luciano. Purtroppo c'è una vasta, ottima e concordante, letteratura in proposito che - ahimè - contraddice il tuo pensiero. Chi si cimenta in queste "imprese" deve ben sapere dove può - e sottolineo può, perché fare il passo più lungo della gamba spesso è controproducente - costruttivamente approdare.
Bisogna capire quando il gioco vale la candela e quando è tempo pressoché perso.
Si conoscono innumerevoli casi di gente che per volere la luna nel secchio alla fine la sua sofferta fotocamera ha potuto solo conferirla alla piattaforma ecologica.
Ribadisco: raffreddare un sensore CMOS oltre gli zero gradi non porta risultati significativi per ciò che riguarda l'abbattimento del rumore termico. Ne aumenta l'efficienza quantica (sensibilità assoluta) ma per ottenere questo occorre esasperare il processo fino a livelli non praticabili da noi "comuni mortali" (come giustamente scriveva Paolo); per questo "non serve".
Ergo: il gioco non vale la candela. Punto.
Chi desidera compiere l'exploit rinunci a fare il diyer e si compri - se ci tiene proprio - una Centralds e tanti auguri!
Per quanto mi riguarda, però, tale scelta non ha senso, perché a quel punto converrebbe impiegare i propri soldi nell'acquisto di un bel CCD!
Spero di essere stato finalmente chiaro :D
Buone cose,

Beppe

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MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2015, 17:26 
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Beppe non c'è nessuna acidità.. Volevo solo capire le motivazioni di determinate scelte..

Comunque giusto per la cronaca il rumore elettronico tende a 0 verso i -100 gradi..non di certo a 0 gradi centigradi...altrimenti non avrebbe senso continuare a scendere di temperatura come per esempio fanno i CCD..


Che questa scelta di fermarsi a 0 gradi sia personale ok.. Di qua a dire che oltre non serve perche il rumore non diminuisce..

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