Cita:
Gentile Sig. Mete,
tutte le volte che mi trovo a visionare qualche pagina di spettroscopia (italiana, francese...)
con accanto mia moglie,capita di sovente che la mia dolce metà mi chieda (provocatoriamente)
se in quel sito vendono insaccati....

riferendosi chiaramente al termine "spec" che foneticamente
può venir confuso con il noto prodotto trentino....
Le chiedo allora,ma non possiamo,non può, fare a meno di imitare nomi e prodotti con nomi anglofoni
secondo me erroneamente utilizzati in nome di un presunto internazionalismo,evitando cosi di cadere
nel ridicolo !?
"Spettro 600" le fa così schifo !!?? Oppure spera di sfondare nei mercati Anglo-americani con fatturati
da Miliardi di dollari ?
Certo di averle strappato un sorriso la invito ad accettare il mio consiglio..
Caro Paolo:
Questa volta non sono d'accordo, per un semplice motivo; non si tratta di imitare prodotti o di mettere nomi anglofoni tout court per puro vezzo di anglesismo, sappiamo tutti, e lo sa certo anche lei, che nell'ambito scientifico l'inglese fa ormai da padrone, e non esiste articolo, recensione o quant'altro in italiano, che non abbia almeno un abstract in inglese.Sui miei siti web quasi tutte le pagine sono bilingui, per questo motivo.Che poi l'universalità dell'inglese nell'ambito scientifico possa piacere o meno, questo è un altro discorso.
Tornando al caso in esame, spec sta per "spectrum" in inglese e non ho alcuna intenzione di italianizzarlo, semplicemente perchè questo ed altri acronimi dei miei strumenti risultano più facilmente accessibili anche ad utenti stranieri che , al pari di quelli di lingua italiana, frequentano i miei siti web e leggono i miei articoli.