... Buonasera a tutti. Posto qui, credo sia la sezione più adatta... Ieri ho fatto al mio glorioso sessantino (
viewtopic.php?f=17&t=42062) una modifica che avevo in mente da molto tempo, ma che non ho mai avuto il coraggio di fare. L'ho completamente smontato, estraendo i due diaframmi interni di contrasto: quello posto a metà del tubo, che riduceva il cono di luce portando l'obiettivo ad un diametro reale stimato di meno di 50 mm, e quello posto all'estremità interna del tubo di focheggiatura. Ho inserito di nuovo il diaframma di contrasto nel tubo del rifrattorino, arretrandolo in modo che non "mangiasse" più il cono di luce, sfruttando la piena apertura dell'obiettivo; poi ho messo un cilindro di cartoncino annerito nel focheggiatore (che all'interno è di metallo ben lucido...

). Qui in ferie non ne ho la possibilità, ma una volta a Milano studierò un sistema di diaframmi calcolato con tutti i crismi. Ad ogni modo, così funziona abbastanza bene da permettermi di capire come si comporta il doppietto a piena apertura. Ricordo che si tratta di un buon doppietto di produzione giapponese fine anni '80, 60 mm di diametro e 700 di focale.
Facendo un rozzo star test diurno, sfruttando il riflesso del sole sul parabrezza di un'auto parcheggiata su una montagna distante circa 12 Km (tanto per capire...) ho trovato un residuo di aberrazione cromatica che mi sembra molto contenuto, quasi uguale a quando il diaframma era nella posizione originale; osservando poi l'immagine in intrafocale ho trovato un cerchio quasi perfetto, con l'anello esterno più largo e un po' sfumato, e con una moltitudine di anelli interni più sottili e molto netti, distinguibili fin quasi al centro dell'immagine di diffrazione.
A fuoco, nonostante l'inevitabile turbolenza, si riusciva ad intuire il disco di Airy con almeno tre-quattro anelli (l'immagine era luminosissima; prove serali, fatte con meno turbolenza su Arturo, hanno evidenziato un disco di Airy netto con un anello piuttosto spesso ed evidente).
L'immagine extrafocale è... un casino: praticamente un disco pieno, uniforme e dalla circonferenza sfumata in cui si intuisce vagamente solo l'anello esterno. Era così anche con il diaframma nella posizione originale, ma decisamente meno e qualche anello si vedeva.
Con tutto questo, e nonostante l'evidente aberrazione sferica, il punto di fuoco è piuttosto preciso: si capisce nettamente quando l'immagine è a fuoco. La Luna, vista poco fa, appariva ben incisa perfino con l'oculare di serie da 6 mm montato sulla mia Barlow autocostruita, con un ingrandimento stimato di circa 200x: solo che, a differenza di prima, adesso la profondità di fuoco è sensibilmente minore. Mi è sembrato di avvertire un netto miglioramento in risoluzione, specialmente guardando Saturno (per quel che si può vedere): l'ombra dell'anello sul globo era più sottile e definita, e anche le anse degli anelli mi sembravano disegnate meglio. Però devo fare prove con la mia webcam: sto aspettando Giove al varco.
Vorrei tentare un esperimento "pazzo": mi è venuto in mente che, quando ho smontato il doppietto per pulirlo due anni fa, magari ho montato a rovescio una delle due lenti, e volevo fare qualche prova a riguardo. Non credo, perchè ero stato molto attento; e poi, visto il detto "squadra vincente non si cambia", quasi quasi mi vien voglia di rimettere il diaframma dove stava e tenermi il glorioso rifrattorino capace di sfornare quello che avete visto nel thread citato. Ma non prima di aver fatto qualche prova seria... Però mi sembra un po' strana tutta quella sferica, anche se a fuoco si avverte davvero poco... Che ve ne pare? Appena riesco proverò a postare uno star test...