Non mi risulta se ne sia parlato prima, comunque se la realizzazione fosse già stata discussa su questo forum, chiedo scusa in anticipo per la ripetizione.
Premessa. E' noto che la messa a fuoco di un obiettivo per DSLR è piuttosto critica e non facile da raggiungere anche utilizzando appropriato software come ad esempio DSLRFocus.
Ho provato a costruire il focheggiatore micrometrico esterno per obiettivi di fotocamere che ora vado a descrivere.
L'idea che presento non è mia, mi sono ispirato ad una realizzazione pratica che mi ha fatto vedere Andrea Tosatto. Questi afferma che l'autore dell'idea è Gimmi Ratto (
http://collectingphotons.com ). Se andatei in questa pagina trovate un altro esempio e alcuni dati (
http://www.collectingphotons.com/Astro/ ... ograph.htmPotete vedere il mio risultato in
queste tre foto
http://www.flickr.com/photos/48002021@N05/.
Materiale occorrente: un micrometro a spessore 0-25 centesimale, una
molla 4,8x35, una fascetta stringi-filo di diametro adatto all'obiettivo, due
barrette 100x15x2, una squadretta a 90° 30x30x2, alcune viti e dadi; misure in
mm, materiale alluminio, costo totale 15-30 euro.
Ho trovato il micrometro (spessorimetro) in un negozio di bricolage per 22 euro,
ma si trova anche su ebay per soli 5-10 euro + s.s. (anche da Adriano Lolli a 8,50 euro); va segata via la parte
fissa dell'archetto, come si può vedere dalle foto. Per il fissaggio del
micrometro alla barretta ho usato i fori già esistenti (filettati M3), su cui
è avvitata l'etichetta in plastica, previa sua rimozione. Non ho trovato la
fascetta stringi-filo di misura adatta, per cui ho acquistato una confezione di
fascette su misura (contenente 3 metri di nastro inox da 8 mm e relative
macchinette) e ho tagliato quanto mi serviva. Ho ricavato la squadretta da una
barra angolare di profilato di alluminio. Per ottenere le barrette su misura ho
tagliato una barra di alluminio ricoperta in nero che già possedevo, ma si può
fare in tanti altri modi.
Il funzionamento è semplice. Agendo sul micrometro si sposta il perno che spinge
la macchinetta serra-fascetta e provoca la rotazione della messa a fuoco; la
molla tiene la macchinetta sempre appoggiata sul perno e permette di invertire
la rotazione. Il movimento è dolce e la rotazione della messa a fuoco veramente
micrometrica.
Non ho approfondito gli aspetti tecnici, ma si può stimare che l'intervallo
utile per una buona messa a fuoco col mio obiettivo (un 180 mm f/2,8) sia
dell'ordine di 50 micron (un ventesimo di millimetro), che corrisponde ad una
rotazione sul micrometro di circa 36° (5 tacche sulla ghiera del micrometro).
Il mio amico Andrea ha realizzato questo dispositivo giorni fa utilizzando
barrette di ferro molto robuste saldate tra loro. Io non ho una saldatrice
elettrica ed ho preferito invece forare le barrette col trapano e mettere alcune
piccole viti (M3) con rondella e fermadado.
Non ho ancora fatto prove sul cielo notturno, il brutto tempo non me l'ha ancora permesso. Oggi ho fatto prove con oggetti terrestri a circa due km di distanza utilizzando DslrFocus e zoomando poi le foto con photoshop. La messa a fuoco è anche troppo dolce, non apprezzo differenze per quasi un giro completo del micrometro (circa 40 tacche sul micrometro), ma la vera prova va fatta di notte sul campo con deboli stelle.
Dalle foto la realizzazione del dispositivo dovrebbe risultare esplicativa, comunque
sono a disposizione per eventuali chiarimenti.
Ciao. Elio