Premessa
Quest'anno ho ricominciato a dedicarmi seriamente all'astronomia, ad agosto il viaggio alle Canarie, a settembre l'acquisto di un Dobson 12", tante cose nuove da scoprire ed esplorare e l'idea di ottimizzare tutto risolvendo i numerosi problemi che via via si presentavano. Uno di questi, non secondario, riguardava l'applicazione di un cercatore al Dob, in accoppiamento con il "Red Dot" già presente. Aggiungere un accessorio già pesante del suo ad una struttura dal bilanciamento precario come il Lightbridge avrebbe comportato la necessità di un ulteriore contrappeso dal lato specchio, aggravando le fasi di carico-scarico già ora critiche. Oltretutto non mi entusiasmava troppo l'idea di avere un campo ruotato di 180°, né tantomeno specchiato con l'oculare ad angolo retto, fatto sta che non ho provveduto ad acquistarne uno ma ho fatto un po' di prove col 6x30 che equipaggiava il mio vecchio Vixen R200SS ricavando conferma ai miei scarsi entusiasmi. "Quello che ci vorrebbe davvero", pensavo, "è uno strumento raddrizzato". Potevo cannibalizzare un mezzo binocolo, ma non avrei risolto il problema del peso, e solo in parte quello della comodità. Finché mi sono posto la fatidica domanda: "è proprio indispensabile che il cercatore sia connesso fisicamente al telescopio?" La risposta è stata: no.
Binocolo
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Nel frattempo mi ero messo in caccia di un binocolo cinese di "grossa taglia", reperendo per poche decine di euro un 14x70 ben più che dignitoso (o quantomeno accettabilissimo per il prezzo pagato), rendendomi immediatamente conto dell'impossibilità di reggerlo a mano anche per osservazioni brevi. Sono quindi passato alla costruzione di un attacco per cavalletto al quale ho accoppiato un puntatore laser a bassa potenza, come si vede dalle foto seguenti.
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L'oggetto così realizzato, una volta collimato il laser con il campo inquadrato dal binocolo è variamente polifunzionale. In primo luogo il laser è molto comodo per il puntamento grossolano del binocolo (14x si fanno sentire), dopodiché si spegne (l'interruttorino è posto al di sotto dell'emettitore) e col binocolo si possono puntare oggetti anche molto deboli. Una volta puntati gli oggetti è sufficiente riaccendere il laser e seguirne la traccia col telescopio a basso ingrandimento per inquadrare l'oggetto nel campo del Dob, realizzando così un cercatore raddrizzato binoculare 14x70 completamente disconnesso dallo strumento principale. Ovviamente l'utilità non si esaurisce qui, sarà utilizzabile anche per didattica, consentendo a diversi partecipanti ad uno starparty di osservare oggetti col proprio strumento (binocoli o piccoli telescopi) senza doverseli trovare da soli.
E' interessante notare come con la collocazione centrale del laserino l'errore di parallasse è simmetrico nei due oculari, da quello destro si vede la lama di luce partire dal basso a sx e convergere al centro, da quello sx si vede partire dal basso a dx per convergere ugualmente al centro. In pratica osservando con entrambi gli occhi l'effetto è quello di una "freccia" (o "V rovesciata") che punta il centro del campo.
Bugs
Al momento, non avendo potuto effettuare una serie decente di test causa maltempo, l'unica incognita è la dispersione del fascio con la distanza. L'estremità del fascio di luce si disperde, e non ho avuto modo di valutare se questo potrà dare problemi usando il "cercatore" in tandem al telescopio principale, ma sto già pensando ad un "ricollimatore" ottico per ottenere proiettata in cielo l'equivalente di una "stella artificiale" puntiforme.
P.s.: immagino già l'entusiasmo degli astrofotografi...
