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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 18 gennaio 2009, 19:36 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
Da grande incompetente in sw mi sono chiesto se fosse possibile interfacciare un relay box con la Magzero utilizzando poi PHD guiding.

Ho anche letto che le recenti camere Starlight possono guidare in contemporanea (suppongo in automatico) durante la ripresa con l'aggiunta di un accessorio hardware ma, nonostante le mie ricerche, non sono riuscito a capire come questo possa avvenire e non credo che si possa fare con una montatura artigianale e tantomeno con camere di diverso tipo. E' possibile saperne di più?

Spero di non aver fatto troppe domande o ipotesi assurde! :oops:

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MessaggioInviato: domenica 18 gennaio 2009, 19:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Beh. La cosa è fattibile. Se bypassi la pulsantiera della montatura puoi far sì che il relais box invii i comandi alla montatura come se tu correggessi a mano
Sul mio sito ho messo le foto di una modifica che farebbe proprio al caso tuo
Per le starlight non so aiutarti in quanto non le ho mai provate

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MessaggioInviato: domenica 18 gennaio 2009, 21:52 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
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Cita:
Se bypassi la pulsantiera della montatura puoi far sì che il relais box invii i comandi alla montatura come se tu correggessi a mano

Beh si, questo era sottinteso, ma non conosco i collegamenti da fare relativi agli assi e quali terminali usare per i connettori delle porte.
Devo premettere che non ho mai visto un'autoguida digitale, però leggendo sul tuo sito ho intuito che la presa ST4 è un'uscita con comandi in chiusura che possono fare la funzione dei pulsanti manuali.
Potrei anche supporre che il dispositivo di uscita all'interno della guida sia il transistor di un accoppiatore ottico in questo caso dovrei ragionarci un po' su per capire se i collettori o gli emettitori siano già collegati in comune internamente e fare un adeguato circuitino di pilotaggio dei relays per non fare danni all'elettronica della guida: in pratica dovrei conoscere lo schema interno dell'uscita ST4.
Comunque ti ringrazio per avermi dato le corrispondenze dei terminali del cavo, senza le quali sarei completamente perso.
Pensare che 20 anni fa ho progettato e realizzato un'autoguida analogica con sensore a quadrante raffreddato con Peltier fatte fare su misura in America, il tutto sottovuoto per evitare l'appannamento della finestra: funzionava...leggeva fino alla 10°magnitudine!
L'ho usato per qualche anno e ne ho anche venduto uno, ma ormai cominciavano a vedersi i CCD (più veloci e versatili) così ho dovuto considerare il progetto solo come un'esperienza in più!

Questa la vista (senza la copertura sigillante) dalla parte del sensore con le 2 Peltier, i preamplificatori di corrente e la sonda per la temperatura costante (-15°C).

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 12:28 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
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Ho trovato l'informazione che mi mancava:
"Una porta ST4 è essenzialmente composta da 4 ingressi attivi bassi con pull-up"

Ora ho tutto ciò che serve per buttare giù un abbozzo di schema.
Quello che mostro non fa uso di accoppiatori ottici ma di componenti molto generici ed economici però impiega comunque tutte le precauzioni del caso come il diodo D1 per evitare interferenze nel caso che la guida impiegasse una tensione di alimentazione maggiore di 5V e D2 per proteggere T dalle extratensioni della bobina del relay.
Nei miei telescopi ho sempre impiegato i Reed Relay perchè assorbono pochissima corrente (10mA), hanno i contatti sotto vuoto, sono molto rapidi e poco ingombranti (case DIL 14pin), potrebbero infatti essere direttamente pilotati dal transistor di un fotoaccoppiatore se si decidesse per questa soluzione però non sono adatti per forti correnti.
Non ho ancora dato i valori alle resistenze perchè occorrerebbe fare qualche prova pratica.

Immagine



Questa la versione con fotoaccoppiatore e Reed Relay con in più un Led spia dell'attivazione (un solo canale).
In questo caso i due circuiti non sono completamente isolati, ci vorrebbe un transistor in più e il led dell'accoppiatore starebbe acceso in assenza di comando.

Immagine

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Ultima modifica di Italo il lunedì 19 gennaio 2009, 18:41, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 12:37 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
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Non comprendo una cosa.
La tua montatura artigianale ha una pulsantiera, no?
Allora se metti in parallelo le uscite dei relais ai quattro pulsanti hai già la tua autoguida.
Sarà compito del software di guida inviare i corretti impulsi ai relais i quali, chiudendosi per la frazione di secondo di durata dell'impulso, faranno spostare la montatura di quel tanto che è necessario a correggere la guida.

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 13:10 
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Cita:
La tua montatura artigianale ha una pulsantiera, no?

Si, ma non usano la stessa piattaforma di progetto: alcuni pulsanti si collegano a massa, altri al positivo o in zone diverse, per cui non possono essere riferiti ad una massa comune.
A proposito, nel tuo circuito potevi risparmiarti 3 collegamenti: la massa nella pulsantiera è già in comune per cui bastavano 5 conduttori invece di 8!

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 13:18 
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Italo ha scritto:
Cita:
La tua montatura artigianale ha una pulsantiera, no?

Si, ma non usano la stessa piattaforma di progetto: alcuni pulsanti si collegano a massa, altri al positivo o in zone diverse, per cui non possono essere riferiti ad una massa comune.
A proposito, nel tuo circuito potevi risparmiarti 3 collegamenti: la massa nella pulsantiera è già in comune per cui bastavano 5 conduttori invece di 8!

E' vero che potevo risparmiare i collegamenti ma è compatibile con la mia ST4 che non ha massa comune sui contatti (ho adottato fra l'altro la stessa identica piedinatura apposta)
Avrei dovuto perciò collegare fra loro i vari pin di massa sul connettore ma essendo un po' più ridotto lo spazio ho preferito collegare direttamente i fili sui pulsanti.
Più comodo!

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 13:22 
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C'è sempre un motivo per ogni cosa! Sia per me che per te. :)

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MessaggioInviato: lunedì 19 gennaio 2009, 19:54 
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Ho trovato anche la risposta al mio secondo quesito su come potesse funzionare con un solo sensore sia la ripresa che la guida allo stesso tempo con alcuni recenti CCD della Starlight Xpress.
Dagli Handbook originali della casa si legge che i pixel di questi sensori sono divisi in due ('Interline Interlaced’ CCD chips) e possono essere letti indipendentemente su tutto il campo inquadrato, così mentre una metà dei pixel esegue una lunga posa, la parte scelta attorno alla stella guida selezionata dell'altra metà dei pixel eseguirà la guida con lettura ogni secondo o maggiore, mentre il resto dei pixel con questa funzione sulla restante superficie non verrà utilizzata.
Il metodo però non è privo di inconvenienti: primo tra tutti la ridotta sensibilità (mezzo pixel) nella ripresa a lunga posa e l'esigenza di attivare l'amplificatore di cariche durante la guida provoca il noto effetto di luminescenza su un angolo dell'immagine che dovrà assere poi eliminato applicando il filtro "Gradiente".



How S.T.A.R. 2000 works:
S.T.A.R. 2000 is a unique and patented method of automatically controlling your telescope drives, while capturing a long exposure image with your Starlight Xpress
CCD camera. Unlike off-axis guiding devices and dual-CCD self-guiding cameras,
S.T.A.R. 2000 can guide on almost any object, which is visible within the CCD
frame! You have the entire CCD field of view to choose from and can even select a
slowly moving target, such as a comet nucleus, or asteroid, to guide on during the
exposure.
The principle of S.T.A.R. is based on the special CCD structure of the chips used in
our SXV_M5, M7 and M9 cameras and it cannot be used with ‘full frame’ CCDs,
such as the popular Kodak devices. It is also incompatible with our HX516 camera.
The M5, M7 and M9 use ‘Interline Interlaced’ CCD chips, which are constructed with
each pixel split into two vertically stacked halves. Each half can be ‘read out’
independently, so it is possible to integrate a long exposure on one field of half pixels, while the other field is read out at short intervals and the data used for guiding the telescope. Half way through the exposure, we can read out the contents of the integrating field, swap fields, and integrate the rest of the exposure on the other field.
This preserves the best image resolution and eliminates ‘aliasing’ effects.
To give a fast guider update rate, the guiding field is read out as an 80x40 window around the guide object, while the unused lines are ‘dumped’. Using this technique, it is possible to feed corrections to the telescope drive as often as one every second
when guiding on a fairly bright star (typically about mag. 11). The sub-pixel guiding
accuracy of S.T.A.R. 2000 will give you tightly defined, round star images, however
long the exposure time that you use!
The advantages of S.T.A.R. are very great, but there are two negative aspects, which you should be aware of.
The main loss is in the sensitivity of the CCD, as only half ofthe pixel area is integrating an image at any one time. This is slightly offset bythehalving of the dark current, which also results, and can be completely compensated for by increasing the exposure time – not a big problem when the camera can guide itself!
The other problem is that the CCD amplifier must be switched on momentarily
to read out each guider frame. Despite the short times involved, this results in some contamination of the upper left hand corner of the image, by light emitted from the amplifier transistors (electro luminescence), and this needs the subtraction of a special dark frame to remove it. However, the glow is quite faint and may be ignored on many images, or it can be removed with the ‘Gradient filter’ in the ‘Filters’ menu.

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