E' da un po' di tempo che mi è venuta in mente una matta idea di cominciare a pensare a uno strumento di questo tipo, descritto qui
http://www.telescopemaking.org/schief.html
A vederlo pare un interessante progetto, praticamente un riflettore con enorme rapporto focale (si parla di f/25) i cui due specchi sono complementari (il che permette di utilizzare, ovviamente immagino tagliandolo successivamente, l'utensile) e oltretutto sferici. Oltre a non sembrare impossibile da realizzare (sicuramente non troppo di più di un comune dobson) mi pare una scelta simpatica per il planetario o per il sole che potrebbe rendere, sulla carta, quanto un acro, avendo rimosso l'ostruzione e non essendoci per ovvi motivi aberrazione cromatica.
Fatte però queste premesse, considerando che i materiali sono decentemente recuperabili e che in ogni caso non si può eccedere col diametro, mi chiedevo e chiedo a chi l'ha realizzato (se non erro astrotecnico):
1) Rimuovendo l'ostruzione centrale, quanto si guadagna a parità di diametro rispetto ad un cassegrain?
2) Non ho fatto ancora conti precisi, ma il sistema è affetto o può esserlo da aberrazioni geometriche?
3) Quando è sensibile alla collimazione e quanto (se lo è) è complessa la collimazione?
Mi interessa perché se fosse fattibile avrei in mente di progettare un piccolo telescopio solare (quando lo realizzerò poi è una questione interessante

), ovviamente con le dovute ed ovvie modifiche, ma vorrei essere certo di non trovarmi davanti ad un "tarocco" di cassegrain che ha come unico vantaggio l'indubbia economicità, ma poi inutilizzabile all'atto pratico.