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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Collimazione Laser-Barlow-Cheshire
MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 21:35 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Ho provato ieri con buoni risultati questo sistema di collimazione che ricalca in certi punti la classica procedura col collimatore laser, e quello laser-barlow:

- Mi sono munito di un laser da 2 Euro, niente di speciale, ma le batterie devono essere fresche perchè il procedimento è lungo, e il laser, una volta iniziato, non si può più toccare.

-In un locale molto ampio (a circa 10 metri dal tele) ho piazzato il laser, stessa altezza approssimativa, e fascio all'incirca orizzontale. In questa fase si può lavorare in piena luce.

-la fase più complicata (ho impiegato una buona mezz'ora) consiste nel centrare il laser nel focheggiatore del tubo che si trova in posizione orizzontale sulla sua montatura:
Inserisco nel focheggiatore una barlow, e sulla barlow inserisco un tubo-vista/Cheshire (io ho usato l'astrosystems da 1.25"). A questa distanza (10 metri) il laser non è proprio puntiforme, tanto meglio.
quando il fascio di luce entra nel forellino del Cheshire e proietta sul primario una macchia (barlow) con un crocicchio al centro significa che il raggio entra nel foro centrale del Cheshire (perchè solo da lì può entrare) e viene intercettato dall'incrocio dei fili sul fondo del Cheshire. Questo significa solo una cosa: il fascio è centrato e parallelo.
In questa fase non ho cercato di centrare la chiazza crociata in un punto particolare del primario, ma di avere la croce al centro del fascio laser espanso dalla barlow. Non è facile, perchè bisogna ruotare il tubo, sollevarlo agendo sulle gambe del treppiede ecc. ecc. ma alla fine ho avuto la meglio.

A questo punto il gioco è fatto: agendo sulle viti del secondario (precedentemente centrato sotto il focheggiatore col Cheshire in maniera classica), si centra la croce di riferimento sull'adesivo forato del primario, ruotando e angolando il secondario.

Ho quindi tolto la Barlow e il Cheshire ( attento a non muovere il tubo). Il raggio ora è più concentrato e centra il primario. Al buio e con l'aiuto di una persona ho regolato le viti del primario sino a rimandare il raggio verso l'origine, l'emettitore del raggio, che a questo punto stava dietro un foglio A4 dove ho praticato un foro per il raggio laser. Era possibile vedere una debole chiazza, comunque indicativa
per il centraggio del primario.

Finito il centraggio ho provato sul campo.
Il mio tubo (un 114/500 f/4) non ha mai prodotto immagini molto incise, ma ieri sera, ho potuto apprezzare un deciso miglioramento delle prestazioni, sempre nei limiti comunque del disegno ottico di un tubo corto commerciale e di limitato diametro.

Oggi ho verificato con un LaserColli Baader e ho notato che l'orientamento dello specchio secondario ( da sempre mia fonte di grande frustrazione) era esatta.


Spero che questa esperienza possa essere utile e possa essere migliorata o sviluppata ancora.

Buon lavoro e buon divertimento.


PS. Prendete questo modo di lavorare come un gioco, altrimenti, nella prima fase si rischia di diventare matti. Vi assicuro però che la soddisfazione è grande.

Ciao ciao,


Carlo

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MessaggioInviato: venerdì 8 febbraio 2008, 10:35 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 9:07
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Tutto questo "ambaradan" per ovviare all'eventuale imprecisione del focheggiatore, immagino.... e per aumentare la precisione del centraggio, vista la distanza del laser dal telescopio.

Certo che una cosa del genere non la puoi fare sul sito osservativo ad inizio serata :wink: .

Hai provato poi a fare uno startest, per verificare il tutto sul cielo?

Fabio

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Fabio Babini osserva con: Rifrattore AT80/550
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MessaggioInviato: venerdì 8 febbraio 2008, 10:36 
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Iscritto il: mercoledì 3 maggio 2006, 9:07
Messaggi: 5198
Località: Savignano sul Rubicone (FC)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ripensandoci, mi è sorto un dubbio.

Per quale motivo hai usato la barlow in fase di collimazione del secondario, e poi l'hai levata per la collimazione del primario?

Il metodo del laser+barlow normalmente si fa al contrario: senza barlow quando collimi il secondario e con barlow per il primario...

Fabio

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MessaggioInviato: venerdì 8 febbraio 2008, 19:08 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Ho messo in cascata cheshire, e barlow sul focheggiatore. La barlow serve per allargare il raggio laser: si può così vedere meglio il raggio laser (macchia dilatata) che è intercettata dall'incrocio dei fili di riferimento del cheshire. Solo così puoi essere sicuro che il laser è allineato (centrato e coassiale al cheshire) e in asse sul focheggiatore. Poi una volta centrato il laser tolgo dal focheggiatore Cheshire e barlow e oriento il secondario come di consueto.
Il vantaggio in questo caso è che puoi collimare con la precisione del laser, ma usando un semplice puntatore da 2 Euro. Considera poi che una volta fissato, il secondario non esce di collimazione così facilmente... e quindi è una fatica che si può affrontare "una tantum".

Ovvio che non puoi farlo sul campo, ma a diversi metri di distanza hai una precisione notevole quando poi orienti il primario.

Verificato su una stella noto che: in intra sembra OK, in extra l'ombra del secondario non è esattamente concentrica. Questo lo noto anche guardando nel tubo vista/Cheshire. Ho paura che ci sia un problema di offset, o una non perfeta ortogonalità del focheggiatore (ma propendo per la prima ipotesi).

Posso dire che in visuale i risultati mi sembrano buoni. Saturno ad esempio era senza aloni anche a 125x, cosa che prima non riuscivo ad ottenere. Ho visto il trapezio di M42 (tre stelle, la quarta si "intuisce") anche se non sono proprio punte di spillo, ma questo potrebbe dipendere dal limite dello strumento e non da una cattiva collimazione.

Se vuoi ti mando uno schema per illustrarti come ho lavorato. In fondo è più semplice di quanto si pensi. Ci vuole inizialmente solo TANTA pazienza.

Ciao, Carlo

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