Ciao, Max
Sto approfondendo un po’ la questione, anche perché la letteratura a mia disposizione è vecchiotta e non tiene conto dell’introduzione, negli ultimi anni, dei nuovi materiali come ad esempio il Kevlar o il PBO che gentilmente e puntualmente tu hai segnalato

. Ho cominciato a vedere cosa trovo come documentazione.
Intanto, da quello che ho capito, i materiali per l’alto vuoto, non solo devono fornire opportune garanzie meccaniche e di tenuta nelle condizioni di alto vuoto ( P << 1 atm ; 10^-6 / 10 ^-7 mbar ) e rispettare le relative normative, ecc, ma devono possedere anche caratteristiche fisiche-chimiche necessarie per mantenere, senza subire cambiamenti, le loro proprietà nelle condizioni estreme di lavoro senza alterare le condizioni di vuoto raggiunto.
Per i materiali da alto vuoto, uno dei parametri diciamo così, fisico-chimici da considerare è il loro grado di sgasamento: esistono materiali, faccio qui l’esempio del metallo, che sotto il loro strato superficiale presentano gas in soluzione con il metallo stesso ( gas adsorbiti ). A pressione e a temperatura ambiente o a pressioni maggiori di quella atmosferica, da quanto ho capito, non ci sono problemi. Immaginando invece, di diminuire sempre più la pressione dell’ambiente ( non aumentandola ), fino ad arrivare molto sotto la pressione atmosferica ( 10^ -6 mbar ), si liberano particelle di tali gas, che tendono ad occupare lo spazio che hanno a disposizione ( il volume della campana ), inoltre tale fenomeno è velocizzato da un ipotetico aumento di temperatura. A questo punto cosa succede: il materiale continua a rifornire la sua superficie di altre particelle a mano a mano che il sistema di pompaggio le aspira. Questo fenomeno è negativo e non desiderato perché “ inquina “ il volume che si sta svuotando e soprattutto rende lo svuotamento inefficiente con il rischio probabile di non riuscire mai a scendere al valore di pressione desiderato. Alla pressione di 760 mmHg il libero cammino medio per l’azoto a 0°C ( cioè la distanza media percorsa dalle molecole tra due successivi urti ) è di 8.5 x 10^ -6 cm. Alla pressione da alto vuoto, il libero cammino medio è di 65 m, un po’ come dire che una particella all’interno della campana ( esempio del diametro di 40 cm ), ne incontra un’altra a 65 metri di distanza. In pratica “ non ci sono “ particelle. Condizione non riscontrabile se, all’interno della campana, o nella linea di alto vuoto, fossero presenti materiali non adeguati per la tecnica dell’alto vuoto.
Tutta la componentistica da alto vuoto è quindi realizzata con opportuni materiali che siano stati sgasati e trattati, e che abbiano un adeguato valore di pressione di vapore, questo è quello di cui mi sto rendendo conto.
Per rendere l’idea, per esempio ho trovato:

e anche
http://www.bisitalia.it/Corpo1.html Fonte:
http://www.bisitalia.itOppure:
http://www.creativevacuum.co.uk/italian/vf.html http://www.creativevacuum.co.uk/italian/vv.html Fonte:
http://www.creativevacuum.co.uk/italian/index.html La scarica a bagliore nella fase di vuoto preparatorio serve proprio a eliminare particelle estranee presenti soprattutto sulla superficie del manufatto da alluminare, poiché la presenza d’inclusioni, seppur invisibili, all’interno del sottilissimo strato superficiale del metallo depositato, rappresenta un difetto che con il tempo può causare delle alterazioni indesiderate dello strato metallico, comportandone una modifica di qualità. I tempi della scarica non li conosco. Non credo che possa determinare innalzamenti di temperatura rilevanti. L’unica sorgente di calore di una certa rilevanza, ma solo nella fase di alluminatura, sono i filamenti incandescenti di W, ma anche in questo caso non credo ci siano problemi, tu che ne pensi? Ripeto, ne so quanto e meno di te, quindi cerco di approfondire i vari aspetti, con un po di pazienza..
e non è che posso dire piu' di tanto.......Per quanto riguarda la campana, sotto mano ho in sezione, una campana di acciaio del diametro di 90 cm, alta 1 metro e dello spessore di 1,5 cm, era in uso presso l’ Ist. Tecnologico di California per l’alluminatura degli specchi per uso astronomico. Un altro schema prevede una campana in vetro Pyrex del diametro di 30/40 cm e alta 60/70 cm, poggiata su di una lastra di acciaio dello spessore di 2,5 cm e sigillata lungo la linea di contatto esterna, mediante l’applicazione di una miscela di cera vergine e resina. Tempo fa vidi di persona, un sistema analogo a quest’ultimo, con la campana in Pyrex semplicemente appoggiata su un “ tappeto” di gomma dura, la diminuzione di pressione interna determinava un aumento di tenuta tra le due superfici a contatto. Circa la validità di quest’ultima soluzione riserbo dei dubbi.
pure io.........Nel web mi è capitato di vedere sistemi di alto vuoto. Alcuni, fanno uso di una campana, almeno esternamente, del tutto uguali a quelle rappresentate dalle immagini dell’autoclavi postate da te sopra. Per curiosità, conosci gli spessori delle pareti e sono di acciaio inox? Solo per curiosità.
sono in acciao P355 NH con saldature radiografate, lo spessore è di 20 mm. almeno in quelle piccoline (2 mt. x 3).Ciao,
Helio