Helio ha scritto:
forse ho capito cosa intende Lead, scusa Lead per mia chiarezza, tolgo di mezzo tutti gli altri aspetti della discussione, altrimenti faccio confusione e tiro dritto sul concetto, lui dice, in sostanza prendo una serie di punti, li misuro, ognuno una volta sola e poi tiro fuori un numero, cioè una stima, secondo poi l'algoritmo che si è scelto di utilizzare. Cosa ben diversa dall' eseguire più volte la misura sullo stesso punto, e farlo anche poi per tutti gli altri, giusto?
Sì e no

Sì perché in questo caso, si sta tentando di stimare l'rms (per esempio) della superficie (o del fronte d'onda, la corrispondenza è uno ad uno, perché il legame è di trasformata di Fourier) usando più campioni.
No perché, per l'appunto, è una stima

Se qualcuno mi dicesse l'espressione della densità di probabilità del processo che modella l'errore sulla superficie, allora ok. Se tale modello non esiste è impossibile parlare di media statistica.
Per capirci:
rms deterministico: somma( (campione-campione ideale)^2) (mi pare sia quello che si fa)
rms statistico: somma((campione-media statistica)^2)
media statistica: somma(campione x Probabilità(campione))
Ovviamente mi sta anche bene che si parli delle due cose come fossero coincidenti (chissenefrega

), ma sta di fatto che non lo sono. Se (non mi rivolgo a te) si vuole correggere questa cosa, lo si faccia, ma con cognizione di causa

Cita:
Circa l'influenza della misura, che ad esempio esercita l'ambiente, e che può falsare le misure, hai perfettamente ragione, guarda, può bastare uno spiffero sotto la porta, di cui neanche ce ne accorgiamo per falsare la misura, è per questo che i centri di misura hanno a disposizione locali appositi, a temperatura nota, costante e controllata, ambienti asettici poichè anche della polvere in sospensione può inficiare la misura.
Strumenti che prevedono sistemi di smorzamento delle vibrazioni, sia meccanici che software, basterebbe uno che cammina o un auto che passa per la strada per trasferire le vibrazioni e alterare le misure.
In questo modo, standardizzando le condizioni, si riesce a fare una misura con un riferimento per diminuire la presenza di errori. Perfetto, ora mi è chiaro (anche se questa cosa del centinaio di punti su una frangia mi convince poco, ma penso di doverci pensare un po', non voglio fare il saputello).
Cita:
e misurare una lunghezza con un interferometro laser (guarda caso parliamo di distanze in cui non si puo' piu' ignorare una fisica della materia che non e' quella classica) su cui abbiamo una media e una deviazione standard e se siamo fortunati una distribuzione, e tutte queste non sono "proprieta' reali" nel senso ingenuo della fisica di aristotele ma sono determinate dalla teoria dei campioni di distribuzioni e delle distribuzioni di distribuzioni.
Daniela, non capisco il tuo discorso. Mi dici che sto dicendo cose errate (ho detto che è sbagliato dare misure senza incertezza e condizioni, in soldoni...

) e poi mi dici che la misura con l'interferometro laser ci dà una misura con un'incertezza. Ma allora fornire una misura senza incertezza è sbagliato (come dico io) o no?
Inoltre, una cosa è l'incertezza di misura dovuta al campione (interferometro laser), un'altra è quella relativa all'instabilità del misurando, questione che mi ha chiarito Helio.
Cita:
Dei connettori d'oro non ho idea, anche perche' il mio udito non e' perfetto, della qualita' di questo specchio COME DA SPECIFICHE DICHIARATE DAL COSTRUTTORE, quello che c'era da dire l'ho gia' detto; se poi specchi di questo tipo soddisfano le esigenze osservative di *certi* visualisti, benissimo, sono contenta per loro e per il costruttore.
*Certi*?
