1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 5 gennaio 2015, 12:06 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Ciao Luciano,
per curiosità vorrei sapere quale è stata la temperatura minima del sensore che hai potuto raggiungere con la tua Canon modificata e come hai risolto l'inconveniente della condensa/ghiaccio.
Grazie,
Beppe

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WO Zenithstar 80FD 10th Anniversary (il mio gioiellino)
SW ED 120 Pro Series (oro)
SW 200 f4 (modificato "sonotube like")
Celestron Comet Catcher originale 1985
Celestron Comet Catcher 1986 (profondamente modificato per astrofotografia DSO)
Celestron Cometron Comet Catcher Junior (Bird Jones completamente ottimizzato per l'osservazione planetaria)
Newton 20 f5.6 autocostruito con specchio corretto a meno di lambda/16 (il mio migliore strumento per il planetario)


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MessaggioInviato: lunedì 5 gennaio 2015, 12:46 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Questo il risultato del test finale eseguito il 04 gennaio 2015 intorno alle ore 14:
Temperatura ambiente: 15.9° C
Temperatura del sensore dopo 10 min: - 14.1° C
Delta termico ((ΔT) sensore-ambiente: ≃ 30° C
Isteresi termica: ± 0.5° C

Nota: l'isteresi è riducibile in maniera significativa perchè non è dovuta all'inerzia termica del sistema, ma è dipendente dalle caratteristiche elettriche del circuito del termostato. Infatti la tensione di riferimento (quella che determina la temperatura prescelta) presente sul partitore posto all'ingresso invertente dell'amp op differenziale varia ciclicamente di circa 5 mV in circa 5 secondi.
Questo è dovuto all'interferenza provocata dalla variazione della resistenza NTC.
La tensione di riferimento presente all'entrata invertente non è infatti completamente indipendente da quella "vista" dall'entrata non invertente (dove è collegata la NTC). Da ciò l'isteresi.
L'inconvenirente può facilmente essere modificato con l'aggiunta di uno stabilizzatore di tensione regolabile (LM317L) con il quale è possibile fissare in maniera stabile la tensione di riferimento.
Scusate il "romanzo", ma non è facile divulgare in quattro parole tutto ciò che è tecnico.
Grazie,
Beppe

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Ultima modifica di benzomobile il lunedì 5 gennaio 2015, 23:04, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 5 gennaio 2015, 15:05 
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Iscritto il: martedì 8 maggio 2007, 11:52
Messaggi: 2860
Località: Mola di Bari
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Beppe devo trovare gli appunti perche non vorrei dirti una fesseria.. Ma più o meno il delta termico mi sa che era sui -25 se non ricordo male..però poi la fase successiva fu usare una seconda cella di peltier..

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Luciano Nicola Scaramuzzi

C'è chi ama osservare gli oggetti celesti e chi invece gli anelli di diffrazione, ma tutte le passioni sono legittime..[cit Marcopie]

Il mio blog: http://astrolucius.wordpress.com/


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MessaggioInviato: martedì 6 gennaio 2015, 11:54 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Amici,
visto l'inevitabile carattere di "work in progress" di questa modifica, il tutorial verrà nel tempo aggiornato per rendere pubblica ogni variazione migliorativa del progetto.
Si consiglia perciò a chi fosse interessato di ritornare ogni tanto sulla mia pagina:
https://sites.google.com/site/beppelastrofilo/home/canon-1100d-mod-filter-removal-direct-cooling-electrical-dew-control
I cambiamenti rispetto al progetto originale saranno evidenziati in colore rosso.
Grazie,
Beppe

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MessaggioInviato: domenica 25 gennaio 2015, 11:55 
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Iscritto il: mercoledì 3 settembre 2014, 16:38
Messaggi: 309
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Bellissima sta modifica e ben curata... Unico appunto avrei usato un arduino per controllare la cella, solo per il vantaggio di poter usare delle librerie PID molto evolute, e in particolare poter tenere sott' occhio tutti i parametri anche in remoto tramite un pc oppure una interfaccia web, olre a poter variare progetto senza per forza dover riprogettare il circuito di controllo.

Ho preso spunto da questo proprio per realizzare il mio "personale dito freddo" che però è meno invasivo (anche meno efficiente) in quanto vado a creare una camera fredda tra il sensore e il filtro, il dito freddo infatti è collegato ad un anello a T che collega la canon al telescopio. Non riesco a scendere sotto zero ma stabilizzo la temperatura del sensore intorno ai 5-10 gradi a seconda dalla potenza erogata da Arduino. Ho scelto questa via per evitare di sezionare al Canon.

Davvero complimenti...

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Noi siamo i Borg. Abbassate i vostri scudi e arrendetevi. Assimileremo le vostre peculiarità biologiche e tecnologiche alle nostre. La vostra cultura si adatterà a servire noi. La resistenza è inutile...


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MessaggioInviato: domenica 25 gennaio 2015, 12:11 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Grazie. Hai fatto bene ad evitare di essere invasivo nella modifica. Il risultato da te raggiunto e' molto interessante anche tenendo conto di questo. Arduino? E' da un po' che ci penso, ma ancora lo devo studiare :oops:
Ciao, Beppe

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MessaggioInviato: domenica 25 gennaio 2015, 20:20 
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Iscritto il: domenica 21 giugno 2009, 14:33
Messaggi: 1921
Località: Termoli (CB) Italy
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Un'ottima realizzazione, che denota anche grande competenza.
Leggendo il tu articolo, poiché ho smontato diverse volete la dsrl, mi sono chiesto se potesse avere senso fare un intervento minimo ed applicare semplicemente la peltier, con un supporto avvitato all'attacco del treppiede.
Infatti quel supporto è collegato allo chassis del sensore, così da poter abbassare, anche se non in modo efficiente come con dito freddo, la temperatura.
Per le camere tropicalizzate non dovrebbero esserci problemi di condensa.
Che ne pensi?


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MessaggioInviato: lunedì 26 gennaio 2015, 0:36 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
La formazione della condensa è direttamente correlata al tasso di umidità relativa dell'aria a contatto con la finestra ottica.
Nel caso di uno strumento aperto quest'ultima è direttamente esposta all'esterno, pertanto è l'umidità ambientale quella che determina il punto di rugiada.
La tropicalizzazione della macchina non potrebbe eliminare il problema della condensazione ed un sistema di dew heating sarebbe ancora indispensabile.
Qualora, invece, lo strumento fosse chiuso, oppure - ancor meglio - si ricorresse ad un filtro a tenuta d'aria posto sull'anello adattatore, si creerebbe all'interno della fotocamera un comparto stagno nel quale controllare con discreta facilità il tasso di umidità.
Questo è realizzabile adottando vari accorgimenti (silicagel, aria deumidificata ecc).

Ciao,
Beppe

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MessaggioInviato: lunedì 26 gennaio 2015, 12:28 
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Iscritto il: mercoledì 3 dicembre 2014, 12:36
Messaggi: 606
Località: Como
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Ho in mente un altro tipo di modifica, sempre su una 1100D.
Sarà molto meno elaborata e demolitiva dell'attuale, ma altrettanto efficace :wink:
Vedremo!

Beppe

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MessaggioInviato: lunedì 26 gennaio 2015, 20:15 
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Iscritto il: lunedì 23 aprile 2007, 23:13
Messaggi: 3274
Tipo di Astrofilo: Fotografo
benzomobile ha scritto:
Ho in mente un altro tipo di modifica, sempre su una 1100D.
Sarà molto meno elaborata e demolitiva dell'attuale, ma altrettanto efficace :wink:
Vedremo!

Beppe


Beppe, il tuo lavoro è splendido, ma onestamente non è proprio alla portata di tutti, anzi.. Sarà interessante vedere se la prossima modifica potrà invogliarmi a demolire un'altra Canon che per ora giace inutilizzata.. :)

Complimenti.. :)

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