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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:42 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23664
Simone Martina ha scritto:
Marco Paolilli aveva cominciato a studiare un sistema in modo da introdurre un gas inerte (se non sbaglio argon) nella camera fredda. Non so poi se fosse andato avanti.


l'obiettivo non è che sia inerte, è che sia secco!
si potrebbe prendere una bombola di azoto (piu' economico dell'argon), ma facendo bene attenzione al titolo e, soprattutto, al fatto che non assorba umidità prima di arrivare al sensore

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:46 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
tu che sei un noto fisico, dimmi: ma se io ho raffreddato l'aria e la uso per raffreddare un oggetto più caldo dell'aria stessa, perché dovrei avere condensazione?
Personalmente, più che l'umidità, al momento mi preoccupa la poca efficienza del metodo per raffreddare decentemente il sensore.

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:51 
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Iscritto il: lunedì 6 luglio 2009, 19:38
Messaggi: 3766
Località: via stella Anzio
io la farei così:
1 raffreddamento a peltier tradizionale con termostato
2 getto d'aria che prima viene deumidificato e poi riscaldato.
3 per la deumidificazione peltier con termostato a -10° su radiatore a tubo ed inclinato verso l'ingresso dell'aria
4 per il riscaldamento phon con termostato
per far funzionare tutto circuito elettronico che accende nell'ordine la peltier dell'aria, quando è fredda il phon e l'altra peltier ,dopo un tempo selezionato stacca tutto permettendo al ghiaccio sulla peltier dell'aria di sciogliersi ed uscire dalla parte inclinata, ripartenza .
:D

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e ho visto i raggi b balenare nel buio


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:52 
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Iscritto il: martedì 6 maggio 2008, 11:59
Messaggi: 9269
Località: San Francesco al Campo [TO]
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
A proposito di aria fredda, quando costruivo la UAI-CCD (mai terminata per problemi di riscaldamento per irraggiamento della peltier) avevo risolto il problema dell'umidità in questo modo: avevo tolto l'aria con una pompa sottovuoto (di quelle per mettere via le verdure per capirci) dalla camera fredda e poi due mie amiche gelataie avevano messo la camera fredda in un frigo ventilato a -18°C per 24 ore. La camera fredda aveva delle infiltrazioni d'aria, ma in quel modo l'aria entrante era molto secca.

Più l'aria è fredda e meno umidità è presente in sospensione, infatti in Antartide c'è un grado di umidità del 2% (me l'ha detto un astronomo di Saint Barthelemy mentre chiacchieravamo domenica, per questo me lo ricordo :P ): basandomi su questa proprietà, ho fatto in modo che la camera si riempisse di aria secca e andasse in equilibrio barometrico con l'esterno.

Così facendo la mia UAI-CCD smise di formare cristalli di ghiaccio... poi vabbeh, ho avuto altri problemi ma quello dell'umidità lo risolsi. :roll:

In merito all'aria che finisce sul sensore ho solo un grosso dubbio: come si fa ad evitare che la povere ci finisca sopra?

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Simone Martina
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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:54 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14851
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
perché l'aria viene pompata nell'intero corpo della camera, non sul sensore (tra l'altro la mia DSI II ha già un buco sul fianco lasciato in eredità dal precedente folle proprietario :mrgreen:

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:54 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23664
tu chi?

comunque il problema è piuttosto semplice, quando l'aria arriva sul sensore incontra una superficie con una temperatura T.
è facile calcolare la percentuale massima di umidità U nell'aria che giunge sul sensore senza che condensi.
il tutto, quindi, si risolve nell'abbattere il contenuto di umidità al di sotto di tale valore U.
puoi farlo con un purificatore oppure facendo condensare prima un certo quantitativo di acqua per portarti al di sotto di U.

devi stare attento, pero', a non "inquinare" il flusso che, in un modo qualsiasi, hai precedentemente deumidificato.
devi anche tenere ben presente che se dentro riesci a fare in modo che sia tutto bello secco, l'umidità che sta fuori tenderà a penetrare all'interno.

concettualmente è tutto molto facile, nella pratica c'è da lavorare (p.s.: ho combattuto per molti anni contro l'umidità, per altri motivi :D)

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:57 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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ma se l'aria ha una temperatura T1<T non vuole automaticamente dire che la sua umidità è inferiore a U? Vedi che TU eri la persona giusta?

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 14:59 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2012, 14:33
Messaggi: 754
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Non mi ricordo in quale sito avevo visto una soluzione a mio parere geniale ..
In pratica :
Dissipatore a liquido collegato al sensore e con circolazione d'acqua contenuta in un normale bidoncino frigo e raffreddata con il ghiaccio sintetico

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 15:04 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23664
aspe' mi sto perdendo :D
ma tu intendi raffreddare direttamente il sensore con l'aria?
in tal caso, ovviamente, la T dell'aria deve essere minore di quella del sensore (direi, "per definizione" :D) e non hai certo problemi di condensa sul sensore.
a quel punto, pero' sposti il problema!
nel senso che te ne freghi della condensa ma devi cercare un modo per portare aria fredda dentro!
avrai, pero', condensa sui tubi che trasportano quest'aria fredda ma, di questo ce ne occupiamo dopo :D

p.s.: stai anche attento al fatto che quando raffreddi l'aria da mandare al sensore generi condensa e potresti raccoglierla sotto forma di goccioline che ti porti dietro!

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2012, 15:07 
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Dario, esistono già sistemi raffreddati a liquido, come SBIG. Ma in quei casi il CCD sta i una classica camera fredda sigillata.

Ma Andrea parla di qualcosa di differente.

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