SergioTD ha scritto:
Ma quella che hai portato è un'idea nuova, se magari riuscissi a realizzarla la potremo confrontare nei risultati con le altre realizzazioni a dito freddo o con cooled box per valutare pregi e difetti di tutte le diverse soluzioni.
Tanto nuova non direi, queste sono in commercio da tempo:
http://www.centralds.net/en/image/a40d-2m-1.jpgHanno semplicemente inserito un dito freddo a contatto con il dorso del sensore, proprio tra i due jack, e hanno spostato un circuito stampato che faceva impaccio, questa è la procedura completa per la 350D:
http://www.centralds.net/en/process1.htmUtilizzando un getto d'aria secca o di CO2 si risparmierebbero un bel po' di casini, anche perché non ci sarebbe bisogno della camera a tenuta stagna che loro utilizzano per evitare la condensa.
Intendo realizzarla senz'altro l'idea, dato che, avendo scoperto come sia facile raggiungere il sensore senza nemmeno aprire la fotocamera, viene a cadere qualsiasi controindicazione. Pompe per aria ad alta pressione o mini compressori da pochi litri al minuto se ne trovano di vari tipi e a pochi soldi, a quel punto la scelta rimane solo tra raffreddamento passivo (ghiaccio secco o aria raffreddata da ghiaccio di acqua glicolata) o raffreddamento attivo (Peltier o compressore tradizionale). In realtà una possibile variante sarebbe trasportare il calore con un fluido frigorigeno da far sgocciolare ed evaporare a -20° ... -40° a ridosso del retro del sensore, attraverso un ago inserito sempre nel jack video. Il problema dei fluidi frigorigeni è che o costano molto o sono infiammabili e/o tossici. A qualcuno di voi ne viene in mente uno che non costi molto e che non sia infiammabile o tossico ?
E che sia liquido a pressione atmosferica, naturalmente ( la CO2 è o solida o gas a 1 bar).