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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 15:27 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 1:37
Messaggi: 442
Località: Alghero (SS)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Naturalmente il lato freddo della peltier va a contatto del lamierimo in alluminio, non si taglia una finestra per far sporgere la peltier all'interno. Certamente in questo modo c'è una sorta di polmone di calore rappresentato dalla massa dal lamierino, che quindi ci fa perdere un po' di tempo per mandare in temperatura la camera perchè prima deve raffreddarsi pure lui, ma poi ci dà un po' di inerzia per mantenere una riserva di freddo se staccassimo la peltier o per stabilizzare maggiormente la temperatura. Naturalmente il suo ruolo più che questo è un ruolo strutturale, perchè non si può pensare di montare la dslr e la peletier con i suoi radiatori e ventole direttamente sul polistirene espanso o sullo styrofoam, quindi il lamierino va bene perchè è discretamente leggero, lavorabile, robusto e a prezzo contenuto. Il rame era meglio come caratteristiche terminche, ma il suo costo non è basso come quello del lamierino di alluminio e la reperibilità non è altrettanto facile.
Quanto allo smontaggio io l'ho pensato perchè tanto non la posso usare per le foto normali perchè ha un problema ai piedini della CF e quindi con le schede da Error CF e per ripararla ci vogliono 190 euro... e quindi togliere il dorso di plastica è semplice e immediato, per raggiungere il sensore ci vuole un po' più di lavoro e di tempo, quindi pèer ora mi accontento così :-)

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 15:54 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
Messaggi: 43
Nepa ha scritto:
io non ho ancora capito perchè tutti hanno scelto la scatola di lamierino..a me sembrava una scelta corretta, se poggiavi la parte fredda della cella sul lamierino, in maniera tale che fungesse tutta la scatola da dissipatore "freddo"..ma se si mette il lato freddo direttamente dentro, non è più in contatto diretto col lamierino, e quindi sarebbe meglio utilizzare una scatola in plastica, per iniziare a creare un primo strato isolante..Sbaglio qualcosa nel mio ragionamento?


No, non sbagli, il lamierino appesantisce inutilmente la baracca e tra l'altro, per quanto il calore specifico dell'alluminio sia relativamente basso, aumenta l'inerzia termica, che non è per niente una cosa desiderabile, anche perché ci sono già i 500 grammi circa di materiale della fotocamera da raffreddare. Come ho già detto, io incollerei direttamente dei blocchi spessi di polistirolo espanso da 5 cm di spessore, che pesa una ventina di kg al metro cubo, quindi uno scatolotto di solo polistirene delle dimensioni giuste peserebbe circa 300 grammi, buona parte dei quali sono a temperatura bassa, quindi di massa da raffreddare ce n'è già anche troppa.
Probabilmente la soluzione del lamierino è stata adottata per fornire un supporto a cui agganciare stabilmente i dissipatori, che hanno un loro peso non indifferente. A me, come ho già detto, l'idea di mettere un grosso disipatore all'esterno non piace per niente, i waterbox pesano molto meno e raffreddano molto meglio.


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 16:05 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
Messaggi: 43
SergioTD ha scritto:
non si può pensare di montare la dslr e la peletier con i suoi radiatori e ventole direttamente sul polistirene espanso o sullo styrofoam


E perché no ? Il polistirene espanso, o meglio ancora il polistirene estruso, se di discreto spessore (almeno 3 cm) regge benissimo qualche centinaio di grammi, io allo Star Party delle madonie ho usato come tavolino per il PC portatile ( circa 3 kg di peso) un foglio di polistirolo di quello a bassa densità e soli 2 cm di spessore poggiato su un cavalletto per tastiera musicale. Tra l'altro in una certa misura smorza pure le vibrazioni delle ventole e isola il lato caldo dal lato freddo della Peltier (non si pensi di fissare il dissipatore esterno al lamierino con dei bulloni senza interporre opportuni cilindretti isolanti di plastica, sarebbero dei mostruosi "ponti termici").


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 16:22 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
Messaggi: 43
SergioTD ha scritto:
Quanto allo smontaggio io l'ho pensato perchè tanto non la posso usare per le foto normali perchè ha un problema ai piedini della CF e quindi con le schede da Error CF e per ripararla ci vogliono 190 euro... e quindi togliere il dorso di plastica è semplice e immediato, per raggiungere il sensore ci vuole un po' più di lavoro e di tempo, quindi pèer ora mi accontento così :-)


Se hai una 450D raggiungere il circuito stampato dove è montato il sensore non è molto difficile, e non lo è nemmeno smontare lo schermo e sostituirlo con un "dito freddo" di rame di 1-2 mm di spessore da portare all'esterno della fotocamera. Ti risparmieresti un bel po' di casini per la coibentazione e ti basterebbero pochi watt per portare il sensore sottozero... La 400D invece, a quanto ho visto, è un casino smontarla sia meccanicamente, sia perché lo schermo è SALDATO :cry:

Io credo che comprerò a breve una 450D proprio per questo motivo (oltre che per il Live View, e i 14 bit dell'A/D converter, ovviamente)


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 16:38 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
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SergioTD ha scritto:
Tutto il resto inizia ad aggiungere tubi, serbatoi, altre cose, che magari migliorano il rendimento (ma di quanto?)


Di molto, anzi moltissimo. Se vuoi raffreddare il lato FREDDO di una piastrina Peltier, la prima cosa di cui ti devi preoccupare è di raffreddare il lato caldo. Un buon waterblock in cui circolano pochi grammi di acqua al secondo raffredda enormemente meglio di un dissipatore da CPU da mezzo chilo. Con un salto di pochi gradi rispetto all'ambiente smaltisci decine di watt. Avere una temperatura di 10°-20° più bassa sul lato caldo della Peltier vuol dire avere una temperatura di 10-20° più bassa anche sul lato freddo, vuol dire poter ridurre la differenza di temperatura tra i due lati della Peltier, usare meno energia per raffreddare il sistema, meno watt di calore da smaltire, migliore rendimento (C.O.P.) della Peltier, e così via in un circolo virtuoso.


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 17:23 
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eribird spiegati meglio su come mantenere la cella di peltier tra il polistirene espanso..e poi stavo pensando e i sistemi di raffreddamento a liquido dei cpu vanno bene lo stesso?

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Luciano Nicola Scaramuzzi

C'è chi ama osservare gli oggetti celesti e chi invece gli anelli di diffrazione, ma tutte le passioni sono legittime..[cit Marcopie]

Il mio blog: http://astrolucius.wordpress.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 17:29 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ok per il waterblock, ammettiamo
Ma oltre a quello ci vuole:
a) tubi per l'acqua
b) secchio per l'acqua
c) pompa per l'acqua
d) l'acqua :) (ok scherzo)
ma per i primi tre punti ammetti che sia un ulteriore ammattimento specie per l'astrofilo itinerante
Io mi sono trovato una volta con un mio amico che usava una sbig STL11000 e la provò a raffreddare ad acqua.
Non so se poi ha proseguito con questo sistema ma mi ricordo che le imprecazioni si sprecavano
E si parla di un ccd nato per poter avere questo tipo di raffreddamento
E' vero che le basse temperature permettono di migliorare la resa del sensore ma si parla di una dslr.
Usarla a 20° è una cosa e a 10° è molto diversa
Ma se devo portarla a 0° con una serie di problemi non irrilevanti o a 5° senza molti problemi la scelta è automatica, almeno per me. Visto che ho avuto modo di vedere che con temeprature intorno appunto ai 5° le differenze di resa non sono poi così visibili in termini di fotografia

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 20:07 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
Messaggi: 43
Nepa ha scritto:
eribird spiegati meglio su come mantenere la cella di peltier tra il polistirene espanso..e poi stavo pensando e i sistemi di raffreddamento a liquido dei cpu vanno bene lo stesso?



Dunque, la piastrina Peltier ha uno spessore di pochi millimetri, mentre l'isolante sarà di qualche centimetro. Così come nei frigoriferi a 12 volt, occorre un blocchetto di alluminio che trasmetta il calore dal radiatore interno al "frigo" al lato freddo della Peltier. Il lato caldo deve trasmettere molto più calore (perché al calore spostato si somma il calore generato dalla Peltier, che è molto maggiore di quello spostato) pertanto conviene appoggiarlo al radiatore esterno senza interporre spessori, a parte un sottile strato di grasso al silicone. I due radiatori devono praticamente trattenere la piastrina Peltier e il blocchetto di alluminio a sandwich, ma non bisogna esagerare con la pressione, perché le due superfici ceramiche della piastrina sono piuttosto fragili ed è facile che la Peltier si spacchi se si esagera. Una pssibile soluzione: fissare il radiatore interno direttamente a una piastra incollata al polistirene, e, attraversando il polistirene con dei bulloncini di plastica, avvitare a questa un'altra piastra MOBILE che, tramite delle molle o altro materiale elastico (ad esempio un blocchetto di gomma) prema sul radiatore esterno fino a che, avvitando i bulloncini, questo non faccia un buon contatto con la Peltier.
I sistemi a waterblock per cpu andrebbero bene, ma questo utilizzo è molto meno gravoso e si possono anche autocostruire i waterblock ed usare pompe da acquario di bassa potenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 20:37 
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Messaggi: 1645
Località: Umbertide (Pg)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io avrei pensato per la mia realizzazione di utilizzare una scatola di lamierino,poi nella parte posteriore aprire una finestar in PVC,da fissare al resto della parete con 4 viti e sul PVC mettere il dissipatore esterno fissato sempre con le viti e al dissipatore attaccare la peltier e il dissipatore interno. Poi la finestra che rimane libera (cioè lo spazio per la peltier) sigillarla con del silicone. Poi ovviamnete coibenterei l'interno (per lasciare uno spazio più ridotto possibile dove far circolare l'aria fredda) e coibentare anche l'esterno con del polisirene da 4 cm. Il dubbio più grande è dimansionare i dissipatori e se riutilizzare o no il waterblock!!!

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Lorenzo Ricci Vitiani Osservatorio Spazzavento
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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 21:05 
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Iscritto il: martedì 8 maggio 2007, 11:52
Messaggi: 2860
Località: Mola di Bari
Tipo di Astrofilo: Fotografo
stavo pensando un'altra cosa..visto che la maggior parte delle osservazioni le faccio da casa, abitando in campagna, potrei tenere il tutto in frigo prima di iniziare, così parto già da una temperatura di 6 gradi..e poi accendere la peltier, che magari avendo il lato caldo a 6 gradi potrebbe anche essere molto più efficace..può funzionare, per vedere anche di accelerare i tempi di messa a temperatura della cooled box?

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Luciano Nicola Scaramuzzi

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