Cita:
ma un astrofilo cosa se ne fa praticamente di un oggetto come questo?
non è una polemica, ma proprio una domanda per capire meglio i campi di applicazione di uno spettroscopio fatto in casa per un astrofilo....come si fanno a "salvare" ed imamgazzinare in una banca dati digitale i risulatati ottenuti?
La tua domanda, sincera e priva di malizia, richiede una risposta altrettanto sincera.
Penso che con la tua domanda, tu ti riferisca agli astrofili che amano osservare il cielo notturno per la sua bellezza, per il senso di profondo ed immenso, o a coloro che effettuano eccellenti riprese degli oggetti celesti per soli fini estetici, di godibilità delle immagini stesse, senza alcun intento di ricerca.
Per coloro che si dedicano a tale attività lo spettroscopio e la spettroscopia sono inutili.
Se, invece, si vuole conoscere a fondo le caratteristiche degli oggetti celesti che riprendiamo od osserviamo, se, quindi, si vuole andare oltre "il visibile", occorrono altri strumenti: la fotometria, la spettroscopia, le misure delle doppie, e quant'altro hanno reso l'astronomia e l'astrofisica la disciplina che ci ha fatto conoscere a fondo l'Universo che ci circonda.
Certo, le strumentazioni amatoriali non possono competere con quelle professionali,ma comunque gli astrofili possono, d'accordo coi professionisti, scavarsi una propria nicchia di attività e comunque, se non vogliono arrivare a questo, godere dell'interesse di andare a fondo nella comprensione di ciò che ossservano.
Un celebre astronomo (non ricordo quale) disse che tra l'osservazione e l'analisi spettroscopica passa la stessa differenza che c'è tra il guardare la copertina di un libro e leggerlo.
Io condivido in pieno tale assunto.
Circa la conservazione e la gestione dei dati, non penso ci siano problemi con i numerosi software oggi a disposizione dell'astrofilo.