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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: lunedì 6 aprile 2009, 13:53 
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Iscritto il: martedì 8 maggio 2007, 11:52
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Luciano Nicola Scaramuzzi

C'è chi ama osservare gli oggetti celesti e chi invece gli anelli di diffrazione, ma tutte le passioni sono legittime..[cit Marcopie]

Il mio blog: http://astrolucius.wordpress.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: lunedì 6 aprile 2009, 14:19 
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La Peltier che aveva recuperato Gary Honis dal suo frigorifero portatile era della stessa potenza della mia e di Nepa circa 45W cioè con corrente assorbita di 3A. Penso che la maggior parte dei modelli in commercio siano identici


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: lunedì 6 aprile 2009, 14:50 
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vabbè visto che ormai l'ho acquistata faccio la prova con l'alimentatore del computer? oppure rischio di rompere tutto con le prove?

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: lunedì 6 aprile 2009, 16:02 
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Nepa ha scritto:
vabbè visto che ormai l'ho acquistata faccio la prova con l'alimentatore del computer? oppure rischio di rompere tutto con le prove?

Non rischi proprio nulla se verifichi la tensione. Se hai un alimentare che genera per esempio 6A e ne utilizzi solo 3A non succede niente.


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: martedì 7 aprile 2009, 14:43 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
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Mi è venuta un'idea alternativa su come poter raffreddare la nostra Canon senza corrente, senza grossi dissipatori, senza vibrazioni. Invece di consumare un sacco di energia per alimentare una Peltier che come è noto ha un basso rendimento, e dover poi smaltire un sacco di calore con un basso delta T appesantendo il sistema con dissipatori e ventole, avevo inizialmente pensato di utilizzare un compressore di frigorifero che ha un rendimento molto più elevato rispetto ai TEC, ma dato che non dobbiampo raffreddare un grosso volume, l'idea successiva è stata di "aprire" il circuito frigorifero e usare come fonte energetica, invece del compressore e relativo consumo di elettricità, la normale pressione di una bombola di gas da campeggio. Un tale gas, che dentro la bombola in realtà è liquido, essendo sottoposto a qualche bar di pressione, per poter evaporare deve assorbire dall'ambiente circa 400 joule per grammo. Se l' "ambiente" in questione è il nostro "minifrigo da fotocamera", e se il minifrigo è ben coibentato, potrebbero bastare una decina di milligrammi al secondo di gas per raffreddare adeguatamente il sistema, vale a dire che una bombola da campeggio da un chilo sarebbe sufficiente per 2 o 3 notti di osservazione.
Il "blocco" della Peltier andrebbe quindi soppiantato da un tubo di rame alettato in cui far evaporare il GPL della bombola, portato al minifrigo con un tubo di gomma di piccolo diametro ma adatto a sopportare pressioni di qualche bar. L'uscita dell'evaporatore andrebbe comunque mandata a un fornelletto ACCESO, per non buttare in aria gas infiammabile e puzzolente. Così possiamo farci un tè o una cioccolata calda nelle notti osservative a costo aggiunto zero. Il regolatore del fornelletto fungerebbe anche da regolatore della temperatura nel frigo, più alta la fiamma, più gas che evapora, più freddo alla fotocamera.


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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: martedì 7 aprile 2009, 21:01 
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Iscritto il: lunedì 23 aprile 2007, 23:13
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eribird ha scritto:
Mi è venuta un'idea alternativa su come poter raffreddare la nostra Canon senza corrente, senza grossi dissipatori, senza vibrazioni. Invece di consumare un sacco di energia per alimentare una Peltier che come è noto ha un basso rendimento, e dover poi smaltire un sacco di calore con un basso delta T appesantendo il sistema con dissipatori e ventole, avevo inizialmente pensato di utilizzare un compressore di frigorifero che ha un rendimento molto più elevato rispetto ai TEC, ma dato che non dobbiampo raffreddare un grosso volume, l'idea successiva è stata di "aprire" il circuito frigorifero e usare come fonte energetica, invece del compressore e relativo consumo di elettricità, la normale pressione di una bombola di gas da campeggio. Un tale gas, che dentro la bombola in realtà è liquido, essendo sottoposto a qualche bar di pressione, per poter evaporare deve assorbire dall'ambiente circa 400 joule per grammo. Se l' "ambiente" in questione è il nostro "minifrigo da fotocamera", e se il minifrigo è ben coibentato, potrebbero bastare una decina di milligrammi al secondo di gas per raffreddare adeguatamente il sistema, vale a dire che una bombola da campeggio da un chilo sarebbe sufficiente per 2 o 3 notti di osservazione.
Il "blocco" della Peltier andrebbe quindi soppiantato da un tubo di rame alettato in cui far evaporare il GPL della bombola, portato al minifrigo con un tubo di gomma di piccolo diametro ma adatto a sopportare pressioni di qualche bar. L'uscita dell'evaporatore andrebbe comunque mandata a un fornelletto ACCESO, per non buttare in aria gas infiammabile e puzzolente. Così possiamo farci un tè o una cioccolata calda nelle notti osservative a costo aggiunto zero. Il regolatore del fornelletto fungerebbe anche da regolatore della temperatura nel frigo, più alta la fiamma, più gas che evapora, più freddo alla fotocamera.


Caro eribird, concedimi la facoltà di dichiarare che sei una persona dotata di fantasia sicuramente non comune. Io sono alle prese con una rozza realizzazione con una sorta di scatoletta di plastica, e mentre penso da che parte cominciare, leggo questo tuo intervento.
Mi viene da pensare che potresti realizzare la prima DSLR "Hindemburg" della storia... :) .
Scusa, ma non me la sentirei proprio di trafficare con il GPL; per una serie di motivi rischio la vita spesso, e quelle poche sere che fotografo non vorrei saltare in aria......

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: mercoledì 8 aprile 2009, 11:47 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
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roberto_coleschi ha scritto:
Mi viene da pensare che potresti realizzare la prima DSLR "Hindemburg" della storia... :) .
Scusa, ma non me la sentirei proprio di trafficare con il GPL; per una serie di motivi rischio la vita spesso, e quelle poche sere che fotografo non vorrei saltare in aria......


L'importante è curare la tenuta dei tubi e usare per l'afflusso del GPL un tubicino di sezione interna quanto più piccola possibile, possibilmente inferiore al millimetro. I tubi in PTFE (Teflon) sono molto resistenti e si trovano in commercio anche con sezioni interne molto piccole. In ogni caso il GPL viene additivato con composti puzzolenti, una eventuale perdita si sentirebbe subito. Magari un consulto con un installatore di impianti GPL, o meglio ancora un frigorista, prima di intraprendere il progetto, potrebbe essere illuminante (non nel senso esplosivo del termine, ovviamente... :) )

Poi al posto del GPL si potrebbe usare un gas frigorigeno non infiammabile e non tossico, come il 427A, solo che il costo del "propellente" lieviterebbe in modo non indifferente.


Ultima modifica di eribird il venerdì 10 aprile 2009, 8:51, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: giovedì 9 aprile 2009, 9:28 
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L'idea di acquistare il frigorifero da 30 euro da smembrare è saltata, l'offerta è terminata e non hanno portato il frigorifero nel punto vendita. Invece è arrivato ora che non c'è più l'offerta, ma costa 50 euro e quindi se lo possono pure tenere sullo scaffale. :evil:
Allora ho preso una peltier su ebay, questa: http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&item=120392818525&ru=http%3A%2F%2Fshop.ebay.it%3A80%2F%3F_from%3DR40%26_trksid%3Dp3907.m38.l1313%26_nkw%3D120392818525%2509%26_nd1%3DSee-All-Categories%26_fvi%3D1&_rdc=1
E' una da 60 watt che assorbe al massimo 4 Ampere, grande 40mmX40mm X 4,6mm di spessore, dovrebbe bastare come potenza, ho letto che altri ne hanno usato una da 45 watt, quindi ci siamo. la pago 10 euro + 3.5€ di spedizione, quindi poco, e viste che c'ero ho preso dallo stesso venditore un po' di componenti elettronici che mi serono per realizzare i SerialFOCUS. Poi mi procurerò un dissipatore per CPU con ventola dal negozio di PC dei miei amici, così ho tutto il materiale per la costruzione e parto con la fase di assemblaggio. Per l'alimentazione farò delle prove con la batteria piombo-gel da 14Ah, e poi se è tutto ok collegherò la peltier all'alimentatore da PC che dà corrente anche alla montatura, serialfocus e fotocamera. Seguiranno sviluppi... :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 9:44 
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Iscritto il: martedì 31 marzo 2009, 18:13
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Vorrei ricordare a chi si accingesse a realizzare il progetto alcuni principi basilari per evitare di ritrovarsi con una stufa al posto di un frigorifero.

a) L'energia elettrica inviata alla Peltier si trasforma inevitabilmente in calore che va smaltito. Pertanto il dissipatore (e ventola) posti sul lato caldo della Peltier vanno indicativamente dimensionati come se si dovesse raffreddare una CPU di computer. Ogni dissipatore ha un valore caratteristico chiamato resistenza termica e che si esprime in °C/W. Se, ad esempio, un dissipatore per CPU ha un valore di 0,5 °C/W, vuol dire che per ogni watt di calore dissipato la temperatura del dissipatore dovrà salire di 0,5°C rispetto a quella dell'ambiente. Quindi, ad esempio, per smaltire 60 W, raggiungerà una temperatura di Ta+60*0,5=Ta+30. Per Ta=25°, sarà quindi di 55°. Il sistema più efficace per smaltire calore con MINIMI aumenti di temperatura, resta comunque l'uso di un waterblock, data l'enorme capacità termica dell'acqua rispetto all'aria. Il calore assorbito dall'acqua in questo caso va smaltito in un OTTIMO radiatore (e non accumulato in una borsa termica, tanto per intenderci :) ).

b) Nei calcoli, al calore generato dalla Peltier va sommato quello SPOSTATO dalla stessa, ovvero prelevato dall'interno del frigo e portato all'esterno. Questo calore può essere stimato con dei semplici calcoli conoscendo la superficie del frigo, la differenza di temperatura con l'esterno e le caratteristiche del materiale isolante utilizzato. Andrebbe sommato a questo calore anche il calore prodotto dalla fotocamera, che si può stimare con buona approssimazione conoscendo la durata della batteria nell'utilizzo previsto. Ad esempio, se facendo 30 scatti di 5 minuti, a display spento, la batteria a piena carica di una EOS400D ci durasse 5 ore prima di scaricarsi, avremo che la fotocamera consuma circa (7,5 V x 0,75 Ah) / 5 h = 1,125 watt.
Ovviamente con altre fotocamere e altre batterie dovremo utilizzare i relativi valori di tensione e capacità, facilmente reperibili, se non scritti direttamente sulla batteria.

c) Anche il lato freddo della Peltier dave assorbire efficacemente il calore, quindi va dotato di radiatore e ventola, anche se quest'ultima forse non sarebbe indispensabile usando un pacco alettato con molte lamine sottili, come quelli degli heat pipe usati nelle schede video, ad esempio. Anche tra il lato freddo della Peltier e l'aria interna al frigo ci sarà quindi una differenza di temperatura, tanto minore quanto minore è la resistenza termica del radiatore interno. Se, ad esempio, la resistenza termica del radiatore interno fosse di 2° C/W e il calore da spostare fosse di 10 watt, tra lato freddo della Peltier e l'aria del frigo ci sarebbero 10*2=20 gradi di differenza (maggiore temperatura nel frigo che sulla Peltier, ovviamente). Per lo stesso motivo la Peltier va accoppiata con i 2 dissipatori usando un sottile strato di grasso al silicone, in modo da ridurre la resistenza termica di contatto tra le superfici.

d) Bisogna possibilmente evitare i "ponti termici" (termine preso in prestito dall'edilizia) e gli "spifferi". Ad esempio se abbiamo un raccordo fotocamera-telescopio in alluminio, sapendo che l'alluminio è un ottimo conduttore di calore, dovremo essere coscienti che questo "foro" porterà del calore non indifferente all'interno del frigo. Pertanto potrebbe essere opportuno farsi realizzare da un tornitore un robusto raccordo in materiale plastico. Fortunatamente l'aria fredda resta intrappolata in basso, per cui fa essa stessa da isolante. A meno che la fotocamera non sia posta al fuoco di un Newton e con il foro per l'obbiettivo rivolto verso il basso. In tal caso converrebbe girare il tubo del Newton per fare in modo che la fotocamera sia sempre rivolta verso l'alto, se è possibile farlo.

e) Una volta raggiunta la temperatura desiderata, potrebbe essere conveniente ridurre la tensione di alimentazione della Peltier al minimo indispensabile per mantenerla su valori accettabili. Se con 60 watt arriviamo a -5°C e con 10 watt arriviamo a -2°C, vale senz'altro la pena diminuire la tensione da 12 a 7 o 5 volt. Addirittura potrebbero essere troppi 60 watt, se non si riesce a dissiparli BENE.


Ultima modifica di eribird il domenica 14 giugno 2009, 16:31, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Progetto Canon raffreddata
MessaggioInviato: venerdì 10 aprile 2009, 10:17 
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Messaggi: 4314
Località: Veneto
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ho letto l'interessante post, che ne dite di questo link:

http://cgi.ebay.it/rifrigeratore-peltie ... 240%3A1318

Potrebbe fare al caso che ne dite ???

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Carlo Martinelli - IW3GIK

Osservatorio: StarNavigator Astronomical Observatory (Masi-PD)
Montatura GM2000 QCI 10 Micron Comec Tec.;
Telescopi: Meade LXD55 S/N 1016/254 Schmidt/Newton F4; Takahashi FS102 820/102 F8 612/F6; Takahashi FS60C 355/60/ f5.9 - 264/F4.4; TS 60/228 F3.8; Celestron C11 Carbon 2800/F10 1764/F6.3; OTA MTO 1000/100 F10 SkyQualityMeter: SQM-L / SQM-LE Wheather: AAG-CloudWatcher LaCross WS55 SkyCam: AllSkyCam-MoonGlow Tec. Observatory Automation System :Voyager / Viking


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