andreaconsole ha scritto:
la tolleranza su una superficie riflettente è la metà di quella su una lente, no?
Certo se si potessero stampare si risparmierebbe in costi di lavorazione e in peso; non so se una cella, per quanto più complessa, possa annullare questi vantaggi.
Scusa Andrea ma ne
"il libro dei telescopi" di Walter Ferreri alla pagg. 62-63 c'è scritto:
_Probabilmente è poco noto che ,per ottenere la stessa tolleranza,la superficie di uno specchio deve essere lavorata con una precisione 4 volte maggiore rispetto a quella richiesta alle 4 superfici di un doppietto.Il rapporto di errore tra specchi e lenti,a parità di tolleranza ammessa sulla curvatura, è di:2/(n-1).Poichè n vale circa 1,5 ,il risultato equivale approssimativamente a 4.Se ad esempio,si desidera mantenere l'errore al massimo di 1/4 lambda(lambda=5600 A°),cioè a 1400A°,per un doppietto il massimo scarto s di lavorazione dev'essere:s=1400/(n-1)=2800A°.Cioè,il difetto non deve superare lambda/2.Per uno specchio,al contrario,esso è dato da s=1400/2,perchè la riflessione richiede un cammino doppio,durante il quale il difetto di lavorazione è incontrato sia durante l'andata che il ritorno.Quindi,gli specchi devono essere lavorati con una tolleranza massima di lambda/8-
Io non sono un'esperto di ottica ma questa cosa l'avevo letta parecchi anni fà, e mi ricordavo che gli specchi devono essere lavorati con maggiore precisione.
Straiker