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MessaggioInviato: martedì 2 novembre 2010, 18:20 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Renzo tu ti spieghi benissimo, sono io magari a non afferrare subito.
In base al tuo ragionamento, nel momento in cui avviene la condensazione dell'umidità, dovrei comunque notare delle goccioline depositate sulla superficie dello strumento, giusto? Oppure il primario si dovrebbe appannare.
Di questo non mi sono mai accorto a dire il vero, potrebbero essere proprio minuscole, però noto invece che la superficie dello strumento è molto fredda.
Mah, adesso vedrò se realizzare nuove feritoie o portarmi lo strumento in casa per quattro/cinque mesi :|
Ho tutti questi timori in quanto si tratta di un tubo aperto, magari se fosse il classico Celestron non me ne preoccuperei più di tanto, ma mi sono fatto quasi un mutuo per questo Taka mannaggia la strumentite

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 8:10 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Alcune foto dell'osservatorio.
Ho dimenticato di dire che ho portato la 220, quindi una soluzione potrebbe essere anche piccoli ventilatori laterali che si possano accendere e spegnere automaticamente al superamento di una certa soglia di umidità. Chissà se esistono :?:
Altra soluzione potrebbe essere quella di rivestire le pareti interne di materiale isolante che abbia proprietà essicanti, ma anche questo esiste?
Grazie a chiunque vorrà dare un proprio contributo alla discussione.


Allegati:
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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 8:44 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 0:07
Messaggi: 857
Località: Assisi
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Se hai portato la 220 perchè non usi un deumidificatore elettrico? Quello si accende e si spegne a seconda del grado di umidità impostato sullo strumento stesso...

Scusa, ma volevo chiederti anche se hai fissato la casetta in modo che se tira vento forte non scorra da sola, questo perchè interessa anche a me fare una cosa simile alla tua e vorrei sapere come hai risolto.

ciao

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Dario

ahhhhh.... gli astrofili fricchettoni!!! che piaga!!!

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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 8:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vediamo come puoi ottimizzare alcune cose, sempre a mio avviso. :wink:
1) Parte inferiore. Puoi prendere delle strisce di gomma morbida (esistono anche di silicone) e metterle come "minigonne" alla parte inferiore del gabbiotto.
Strisciano per terra e fanno da isolante per far circolare meno aria. In formato più piccolo si usano anche per le porte ma nei negozi che trattano la gomma si trovano anche in strisce di 10 o 20 cm di altezza
2) Copertura tubo. Togli il sacchetto di plastica. E' un ottimo raccogli umidità.
Meglio allora un paio di sacchetti di stoffa da sostituire periodicamente. Assorbono loro l'umidità ma la restituiscono verso l'esterno.
Considera il tubo come una parte del corpo umano. Una maglia in cotone fa traspirare meglio di una muta in neoprene. :wink:
3) Sistema di ventole. Esistono centraline meteo che fanno scattare allarmi akl verificarsi di qualche evento (umidità maggiore di.... temperatura inferiore a .... ecc.)
Intercettando questo allarme puoi attivare qualche relais che fa partire le ventole e magari un deumidificatore
Guarda qui se c'è qualcosa che può esserti utile
4) Pareti igro assorbenti. Non so se esistono ma sarebbero come il silicagel e i sali. Una volta sature che faresti? Le cambi?

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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 9:06 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Grazie Dario e Renzo, veramente mi avete dato ottimi spunti: vedrò di sostituire al più presto il sacco con un telo avvolgente in cotone, anche l'idea delle fasce in gomma è molto buona per isolare. Per quanto riguarda il deumidificatore, bisognerebbe trovarne uno proprio a basso consumo, in effetti l'ambiente è molto piccolo, a quel punto dovrei il più possibile sigillarlo rispetto l'esterno chiudendo anche l'attuale finestra laterale :roll:
Renzo grazie del sito con i sensori di umidità.
Dario non mi sono posto il problema del vento, ho vicino all'osservatorio una centralina meteo Davis con anemometro e la raffica massima registrata in dieci anni è stata di 60km/h, quindi non in grado di spostre una struttura simile, che comunque ha un certo peso.
Inoltre le ruote scorrono su guide in legno da mè realizzate e c'è un certo attrito, infatti un adulto deve esercitare una certa forza per spostare l'osservatorio (un bambino ad esempio non riuscirebbe). Comunque prima di montare il telescopio la struttura ha affrontato alcuni temporali molto forti in agosto e non si è spostata di un dito.

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 9:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Per una maggior sicurezza in caso di vento forte possono essere messi dei pali nel terreno con una parte filettata sporgente alla quale fissare il casottino quando questo è in posizione di "riposo"
Il problema è che nella parte sporgente ci si può inciampare quando il casottino è in posizione di "lavoro" cioè spostato in avanti.
Ma comunque qualche sistema di ancoraggio non è difficile da studiare e/o realizzare

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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 9:36 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io ho fatto anche questo ragionamento per il vento, magari sbagliato: il principio è rendere la struttura oscillante (come avviene per i grattacieli) e le ruote consentono questa oscillazione, infatti mi sono detto, in caso di vento forte ci possono essere solo alcune raffiche pericolose. Durante una di queste raffiche la struttura può oscillare o spostarsi, le guide sono abbastanze larghe, le ruote sono a 360° e quindi in ogni direzione sono ammessi piccoli movimenti prima di incontare lo scalino della guida. Se la rendessi fissa dal basso, un' eventuale forte raffica potrebbe davvero ribaltarla, in quanto come potete notare l'osservatorio si eleva molto in altezza, piuttosto che nelle altre dimensioni.

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 16:56 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 9:34
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Località: Pavia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Prima di mettere un deumidificatore, devi isolare come ti ha detto Renzo, altrimenti spenderesti un capitale in elettricità, ci sono anche dei tipi di strisce che finiscono a spazzola, un po' come delle scope, che hanno il vantaggio di strisciare per terra senza far attrito e rovinare il supporto, di solito dai ferramenta ben forniti li hanno.

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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 17:50 
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Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ok quindi in definitiva ho due opzioni:
1) isolare e chiudere il più possibile mettendo un deumidificatore a basso consumo (a proposito quanto consumeranno?);
2) aprire due buone feritoie sotto la gronda (sfruttando l'apertura già presente da un lato) così da consentire un buon ricambio d'aria dal basso verso l'alto e coprire il tubo con un buon telo;
La seconda opzione mi sembra quella più economica, inoltre avrei un beneficio anche d'estate, quando ovviamente si presenta il problema inverso, 30°C all'esterno e 40°C dentro l'osservatorio.
C'è anche la terza opzione, mi guardo per bene Giove in queste serate di novembre e poi mi porto il telescopio in casa per tirarlo fuori ad aprile :mrgreen:

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: mercoledì 3 novembre 2010, 18:29 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3943
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
twuister73 ha scritto:
Ok quindi in definitiva ho due opzioni:
1) isolare e chiudere il più possibile mettendo un deumidificatore a basso consumo (a proposito quanto consumeranno?);
2) aprire due buone feritoie sotto la gronda (sfruttando l'apertura già presente da un lato) così da consentire un buon ricambio d'aria dal basso verso l'alto e coprire il tubo con un buon telo;
La seconda opzione mi sembra quella più economica, inoltre avrei un beneficio anche d'estate, quando ovviamente si presenta il problema inverso, 30°C all'esterno e 40°C dentro l'osservatorio.
C'è anche la terza opzione, mi guardo per bene Giove in queste serate di novembre e poi mi porto il telescopio in casa per tirarlo fuori ad aprile :mrgreen:


L'isolamento e il deumidificatore elettrico sono il non plus ultra. Il consumo non dovrebbe essere elevato ma se l'apparecchio funzionasse in continuazione non sarà certo trascurabile; una soluzione può essere un temporizzatore, tipo che lo fa andare un'ora al giorno

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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