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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 8:33 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 16:12
Messaggi: 761
Località: Perugia
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Riallacciandomi al discorso fusibili il dimensionamento pratico corretto è generalmente da 1,25 a 1,5 volte della corrente massima prevista nel circuito da proteggere.
Questo per assicurare una protezione efficacie: non dimenticate che il fusibile ha un tempo di intervento che è anche strettamente correlato al corretto dimensionamento.
Attenzione al tipo di fusibile impiegato: dico questo perchè in commercio esistono quelli ritardati e quelli rapidi.
Quelli rapidi si usano per la protezione di apparecchiature che presentano carichi essenzialmente restivi, quindi, per capirci, vanno bene per le alimentazione direttamente in corrente continua. I ritardati vengono impiegati dove ci sono carichi induttivi ovvero trasformatori, che con la loro induttanza dell'avvolgimento primario provocano un picco di corrente alla loro accensione. Quindi vanno bene per proteggere il primario del trasformatore del classico alimentatore lineare. Se si mette un rapido sul primario di un trasformatore spesso tende a fondere anche senza apparente motivo perchè la corrente di picco all'accensione supera la sua corrente massima.
Se viceversa si impiega un ritardato per proteggere circuiti in corrente continua delicati, il ritardo con cui il materiale fonde può comunque provocare danni al circuito nonostante il fusibile abbia regolarmente espletato la sua funzione.
Per riconoscere i ritardati da quelli rapidi è semplice: quelli ritardati hanno sempre da un lato del tubetto di vetro, prima del cappuccio metallico, una serie di anellini colorati tipo quelli delle resistenze.
I rapidi spesso presentano una chiara dicitura sul cappuccio metallico oppure a volte non c'è scritto nulla. Quindi vi invito a fare attenzione quando acquistate i fusibili perchè qualche volta vengono dati i ritardati al posto dei rapidi, magari per semplice mancanza del valore di corrente idoneo.
Va da se che l'argomento fusibili non è banale come può sembrare: anche questi componenti esistono in commercio in tante versioni.
Comunque chiaramente non bisogna farsi troppi problemi: l'importante è non mettere un rapido al posto di un ritardato e viceversa, dimensionandolo opportunamente per la corrente richiesta dal circuito.


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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 14:34 
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Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 17:46
Messaggi: 561
Caro Astrotecnico, e se non mettessi nessun fusibile? Cavolo diventa sempre più complesso... faccio male a preoccuparmi della mia attrezzatura? Solo che per un neofita come me (soprattutto in elettronica) diventa un'impresa costruire una power tank.
E se si facesse come il buon Nicola che collega direttamente alla batteria un inverter? Non si risolverebbe il problema di rischio di "svampare" tutto?

Dario

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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 14:43 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Collegare tutto a un inverter per poi riconvertire a 12 V equivale a buttare via buona parte della corrente erogata da una batteria.
IL passaggio da 12V a 220V mediante un inverter assorbe energia (escludendo l'utenza).
Il passaggio da 220V a 12 V assorba altra energia (escludendo l'utenza).
L'uso diretto dei 12V non assorbe energia (escludendo l'utenza).
Una batteria più è grossa e più pesa
Una batteria più è grossa e più costa
Energia buttata inutilmente richiede una batteria più grossa.
Questa è semplice aritmetica.
Moltissimi astrofili usano le batterie sul campo direttamente senza problemi.
Perché crearseli?

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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 14:49 
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Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 17:46
Messaggi: 561
Concordo con te, MA (ed è un grosso ma) se dovesse essere troppo carica la batteria? SE dovesse essere superiore ai 12 Volt richiesti dagli strumenti? Non potrebbe far bruciare qualcosa, usandola direttamente senza fusibili di protezione. Credendo nel fatto (lo spero!!!) che ci sia un fusibile all'interno dell'elettronica dell'EQ6, sarebbe n bel guaio sostituirlo all'inizio dei "giochi".

Quindi credo ci sia la necessità, almeno per l'EQ6, poi se volessi fare il secchione potrei potreggere anche la Sbig e il portatile. Ma quali, come, dove?

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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 15:07 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
La EQ6 regge tranquillamente una batteria auto carica, anche se al massimo.
Per cui vai tranquillo. Te lo possono confermare tutti.
Il termine 12V è uno standard in quanto una batteria da auto ha normalmente una tensione nominale superiore così come le batterie alcaline nuove hanno una tensione superiore a 1,5V Collegando 8 in serie si alimenta la eq6 ma vedi che i 12 V li superi anche in quel caso.
Per la sbig (ho una ST4 che uso per autoguida) vale lo stesso discorso. Anzi se la tensione è un po' più bassa va in crisi per cui normalmente la alimento a 13V.
Il discorso dei fusibili sui fili che vanno alle utenze e del diodo di protezione penso che valga già più che sufficientemente per qualsiasi problema. E fra l'altro un fusibile sul filo esterno si cambia in 20 secondi anche al buio

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MessaggioInviato: venerdì 3 ottobre 2008, 15:28 
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Iscritto il: lunedì 5 febbraio 2007, 17:46
Messaggi: 561
Allora cosa faccio?

Prendo i cavetti elettrici e ci collego direttamente le prese accendisigari e vado tranquillo... giusto?

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MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2008, 10:47 
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Messaggi: 1174
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quoto interamente il discorso di renzo, non servono molte cose o molti fronzoli per far funzionare una strumentazione astronomica "normale".
certamente le power-tank sono belle e magari piu' pratiche di una semplice batteria ma espletano esattamente la stessa funzione finale.
per tornare al tuo discorso, ho utilizzato, con la heq5 vecchia, sempre una batteria da auto da 80A collegandola con un cavetto a 2 coccodrilli e spinotto adeguato. non avevo nemmeno il fusibile sul cavo, non e' mai successo nulla (o forse mi e' sempre andata bene). incosciente?, forse, tant'e' che ora ho messo un fusibile da 3A, solo per scrupolo.
Ho pensato anch'io a farmi una PWtank ma credo che restero' con la mia batteria, aggiungendo 2 morsetti e applicando una spina accendisigari per alimentare il portatile (con il suo innalzatore di corrente a 19v).

P.S. certo che quando ho visto la Pwtank della geoptik ver. PRO al "prezzaccio" di 485€ , ovviamente con batterie esluse...mi e' venuto un po' di prurito alle mani :D .

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Alessandro



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MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2008, 11:13 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
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astrotecnico ha scritto:
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interessante tutto il discorso, grazie, ma questo come lo spieghi??

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MessaggioInviato: domenica 19 ottobre 2008, 11:38 
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paneb ha scritto:
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bella, un po' ingombrante per me, ma proprio bella!
quegli strumenti che sembrano collegati dentro, da fuori non si vedono??

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