Cita:
Grazie della delucidazione Spazzavento. Qualcuno saprebbe dirmi, se attaccando una cella peltier sul fondo della fotocamera, utilizzando l'attacco per cavalletto di serie posto alla base della fotocamera e dissipando il freddo con una lamina metallica sull'intera base, sia possibile raffreddare la camera con qualche risultato di rilievo. Oppure avrei problemi di raffreddamento del sensore in modo sì limitato, ma solo nella parte bassa e con incremento del rumore nella parte alta?
Marcello.
Intanto saluto Lorenzo e gli faccio i complimenti per l'ingegno

; tuttavia ho delle riserve nei confronti di un'applicazione del genere, e dei risultati che si possono ottenere. Questo perchè il raffreddamento che si ottiene attraverso un sistema simile non può essere omogeneo e costante nel tempo (a differenza di certi sensori CCD raffreddati e soprattutto termostatati..). Il problema potrebbe essere che la variazione di temperatura potrebbe essere sensibile nel corso della serata fotografica, e vanificare la calibrazione delle immagini.
Inoltre non saprei, a lungo termine, quanto possa essere salutare per la fotocamera, passare da una temperatura esterna di 25° a quella di una "cold box", molto più bassa. Nessuno mi garantisce che tutti i componenti della fotocamera siano stati testati per un salto termico del genere, io per molto meno ho danneggiato la mia 350D nel corso della sostituzione del filtro taglia IR. Inoltre, avendo smontato ormai molte volte la mia 350D, posso garantire che prima di arrivare al sensore CMOS ci sono due circuiti stampati (oltre al guscio), attraverso i quali circola sicuramente aria a temperatura diversa tra essi; un dito freddo, avrebbe senso soltanto a contatto con il sensore CMOS, e soprattutto tale cella di Peltier dovrebbe poter dissipare il calore dal lato opposto...
In definitiva, ti consiglio di raffreddare l'aggeggio in maniera molto graduale, specie in presenza di forti differenze di temperatura ambiente. E' comunque un esperimento interessante e utile

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