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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2007, 14:23 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Helio ha scritto:
Infatti lo stesso ricercatore in quell'articolo diceva proprio quello che hai detto tu, che praticamente il manufatto finale non raggiungeva la stessa qualità ottica ottenuta con vetro, ma che invece poteva essere utilizzata per " osservare " la luce non visibile...


Beh, fatti un po' il conto di quanto è 1/4 di lambda con lambda mooolto lunga...

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
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Principalmente con Celestron C5, binocoli vari, occhio nudo e tutto ciò che si può puntare verso il cielo.


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MessaggioInviato: mercoledì 11 luglio 2007, 20:48 
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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 22:29
Messaggi: 149
Ciao a tutti,
mi avete dato tutti delle interessanti considerazioni e informazioni.
Per Massimoboe: molto interessante la notiziuola che hai dato, qualche riferimento web? Se ce l'hai?
Per Resonance: avevo fatto le tue medesime considerazioni; per quanto concerne l'interazione parete-liquido avevo pensato che si potesse " tagliare " con una tazza il bordo esterno del manufatto finale. Rimane cmq il problema della reticolazione durante la rotazione..secondo te per il fatto che in ogni dV del fluido le forze che agiscono sono maggiori a mano a mano che dal centro ci si sposta verso la parte periferica ( le pareti) il processo di reticolazione è uniforme? Rimane il fatto che sicuramente è "disturbata". Per il ritiro bisognerebbe fare diverse prove per valutarne l'entità, che a parole sembra facile ma non lo è..
Comunque quasi quasi provo a fare qlcsa in casa, giusto per giocare e vedere ad esempio con Foucault che esce fuori...chi mi aiuta?
Che resina termoindurente scegliere?
Epossidica? Formulazioni a lentissima reticolazione dove li trovo?Ho cercato un pò sul web ma forse non sapendo dove cercare ho trovato solo quelle a rapido indurimento.
In che ambiete faccio la prova? Un vecchio frigo come camera coimbentata? Devo togliere l'aria? Qualche idea?


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 9:55 
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Iscritto il: sabato 3 marzo 2007, 13:35
Messaggi: 543
Località: Roma
Helio ha scritto:
Per Resonance: avevo fatto le tue medesime considerazioni; per quanto concerne l'interazione parete-liquido avevo pensato che si potesse " tagliare " con una tazza il bordo esterno del manufatto finale. Rimane cmq il problema della reticolazione durante la rotazione..secondo te per il fatto che in ogni dV del fluido le forze che agiscono sono maggiori a mano a mano che dal centro ci si sposta verso la parte periferica ( le pareti) il processo di reticolazione è uniforme? Rimane il fatto che sicuramente è "disturbata". Per il ritiro bisognerebbe fare diverse prove per valutarne l'entità, che a parole sembra facile ma non lo è..


Ciao, guarda come dici tu l'unica cosa da fare sarebbe provare e riprovare, sulla carta le cose dovrebbero stare più o meno come hai intutito anche tu:
diciamo che i due fattori principali che causano difettosità sono:
-reticolazione differenziata
-ritiri differenziati
La reticolazione differenziata ce l'hai perchè per far reticolare devi fornire calore (quindi se metti tutto in frigo non succede niente!!!!) ed il calore lo fornisci attraverso le superfici, che staranno a temperatura più alta rispetto al "bulk", al cuore del pezzo, che reticolerà per ultimo.
Questa reticolazione differenziata, nel tempo e nel volume, porta a ritiri differenziati che generano tensioni interne: di solito i polimeri ritirano quando solidificano, quindi quello che succede è che la superficie dello specchio starà in compressione, mentre l'interno si troverà trazionato (e questo è un fatto positivo, in generale). Probabilmente queste cose le sapevi già e ci avrai pensato: sulla carta dovrebbe andare più o meno così, poi per conoscere la realtà bisogna sperimentare, quindi vai tranquillo e fregatene dei ritiri!!!!!
L'unica cosa è che, come ti ho detto prima, se metti tutto in frigo non succederà niente; per quanto riguarda le resine ti consiglio di prendere quella che costa di meno per provare: comunque ci sono quelle caricate con calcare per ridurre proprio i ritiri. Per l'ambiente di lavoro vai tranquillo in aria, basta che non c'è umidità e troppa polvere!
Su dove acquistarle mi dispiace ma non ne so niente....sono solo un povero studente universitario!!!! :D

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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 10:27 
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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 22:29
Messaggi: 149
Ciao, grazie per le tue utili precisazioni, per quanto riguarda l'idea del frigo ( rotto ) era solo per avere un' ambiente a temperatura e umidità costante e per l'indurimento volevo farlo avvenire a temperatura ambiente, proprio per un'indurimento lento, affidandomi solo al catalizzatore, senza velocizzare fornendo altra energia. Per quanto concerne la carica ci avevo pensato pure io, ma poi mi son detto " la forza centrifuga non mi creerebbe disomogeneità ?", che dici? Poi altra cosa, invece di usare del distaccante sulle pareti del contenitore che mi dà attrito, non sarebbe meglio usare un contenitore di un materiale sul quale la resina non attacca? La epossidica ad esempio non attacca sul nylon...ideee?


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 11:16 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Helio ha scritto:
per l'indurimento volevo farlo avvenire a temperatura ambiente, proprio per un'indurimento lento, affidandomi solo al catalizzatore, senza velocizzare fornendo altra energia.


In genere le resine che catalizzano ad alte temperature sono fatte per catalizzare bene in un certo range e male in un altro.

Per esempio, ho dei ritagli di tessuto in carbonio preimpregnato, che andrebbe conservato a 0°C e polimerizza in forno.
Ho distribuito questi ritagli ad amici, tenuti quindi a temperatura ambiente.
A qualcuno la resina ha polimerizzato a distanza di 3 anni, ad altri è rimasto lo straccio "moscio".

Comunque esistono resine per modellismo che catalizzano a temperatura ambiente (cerca il rivenditore Schaller di Firenze. Vende anche on-line)

Cita:
Poi altra cosa, invece di usare del distaccante sulle pareti del contenitore che mi dà attrito, non sarebbe meglio usare un contenitore di un materiale sul quale la resina non attacca? La epossidica ad esempio non attacca sul nylon...ideee?


Si usano anche pareti in teflon, ma se vuoi fare uno stampo cilindrico devi prevedere una certa conicità dello stampo (circa 1% se non ricordo male) altrimenti c'è comunque troppo attrito per distaccarlo.

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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 22:29
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Bella dritta Ford...senti ma i contenitori porta CD di cosa sono?polietilene?intanto ti dò una notiziuola, c'è un prof che sta ( se gia non l'ha fatto) per brevettare una formulazione di sua invenzione per resina epossidica per i preimpegnati in carbonio che non indurisce a temperatura ambiente, tutto naque perchè la ex Fiat AVIO ora solo AVIO (produzione missilistica), doveva stoccare preimpegnato in frigoriferi a - qualcosa, immagina i costi di stoccaggio...


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ops..polipropilene...


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Località: trivero
Helio ha scritto:
Ciao a tutti,
mi avete dato tutti delle interessanti considerazioni e informazioni.
Per Massimoboe: molto interessante la notiziuola che hai dato, qualche riferimento web? Se ce l'hai?
Per Resonance: avevo fatto le tue medesime considerazioni; per quanto concerne l'interazione parete-liquido avevo pensato che si potesse " tagliare " con una tazza il bordo esterno del manufatto finale. Rimane cmq il problema della reticolazione durante la rotazione..secondo te per il fatto che in ogni dV del fluido le forze che agiscono sono maggiori a mano a mano che dal centro ci si sposta verso la parte periferica ( le pareti) il processo di reticolazione è uniforme? Rimane il fatto che sicuramente è "disturbata". Per il ritiro bisognerebbe fare diverse prove per valutarne l'entità, che a parole sembra facile ma non lo è..
Comunque quasi quasi provo a fare qlcsa in casa, giusto per giocare e vedere ad esempio con Foucault che esce fuori...chi mi aiuta?
Che resina termoindurente scegliere?
Epossidica? Formulazioni a lentissima reticolazione dove li trovo?Ho cercato un pò sul web ma forse non sapendo dove cercare ho trovato solo quelle a rapido indurimento.
In che ambiete faccio la prova? Un vecchio frigo come camera coimbentata? Devo togliere l'aria? Qualche idea?



il rif non ce l'ho nel Web ma devo cercare in archivio, ho pure gli studi pubblicati, e se li trovo te li mando volentieri.
Resina epossidica: ce ne sono di tantissimi tipi, normalmente la fase di cambiamento di stato inizia dopo mezz'ora dalla miscelazione, comunque il pot life cambia da combinazione a combinazione, anche il valore tixotropico è da valutare.
Ambiente: freddo, con temperatura costante (non credo che devi farlo dentro il frigorifero ahahha)
Aria: ovvio che la devi togliere se no la resina è piena di bollicine
Processo di reticolazione: se la miscelazione è corretta il processo potrebbe essere costante.
ciao
max

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: giovedì 12 luglio 2007, 12:41 
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Helio ha scritto:
Bella dritta Ford...senti ma i contenitori porta CD di cosa sono?polietilene?intanto ti dò una notiziuola, c'è un prof che sta ( se gia non l'ha fatto) per brevettare una formulazione di sua invenzione per resina epossidica per i preimpegnati in carbonio che non indurisce a temperatura ambiente, tutto naque perchè la ex Fiat AVIO ora solo AVIO (produzione missilistica), doveva stoccare preimpegnato in frigoriferi a - qualcosa, immagina i costi di stoccaggio...


infatti li conserviamo a -18.
Il successo del brevetto non è legato solo al fatto che si evita il frigorifero, ma anche e soprattutto, alle caratteristiche che ottieni con questa resina dopo la vetrificazione. Speriamo bene allora.

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
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Aoh, te sto a inseguì...ehehe, ti ho risposto all'altro topic...quindi " la forma " me la gioco in quella mezzoretta di legami secondari? D'istinto poi, mantenendo tutto in rotazione costante le variazioni di forma ce le posso avere durante la reticolazione?


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