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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 9:06 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
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Fede67 ha scritto:
Stiamo parlando di quasi tre metri di focale "nativa"...
...nemmeno un SC può arrivare a tanto...
stamo parlando di un f24, non di un f10...
inoltre per abbattere il cromatismo come in questi telescopi, con un rifrattore bisogna per forza andare su tripletti apo, con costi assolutamente non paragonabili.
...questo "giocattolo" costa 900 euro... :wink:


sì ma come diceva Maurizio sopra , a parte l'aberrazione cromatica di fatto non rilevabile , l'inconveniente principale è il campo corretto ridotto ma anche la difficoltà di ottenere una perfetta collimazione.

Sui prezzzi devo dire che anche gli APO attualmente stanno scendendo qualcosina , in USA si trovano tripletti da 90 mm a 1300 $ nuovi

http://www.astronomics.com/main/product ... id/AT90EDT


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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 9:25 
Il campo corretto ridotto per un utilizzo planetario secondo me non è un grosso problema...
le menate per la collimazione invece secondo me sono proprio un grosso scoglio, e sicuramente, oltra alla complessità costruttiva, questo è il vero motivo della "scarsa diffusione" di questo schema ottico.
Però ho visto che gli autocostruttori australiani lo apprezzano molto...
sicuramente il fatto è dovuto al superlativo cielo buio che loro possono ancora avere dal giardino di casa...


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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 9:44 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 18:08
Messaggi: 1383
Fede67 ha scritto:
Il campo corretto ridotto per un utilizzo planetario secondo me non è un grosso problema...
le menate per la collimazione invece secondo me sono proprio un grosso scoglio, e sicuramente, oltra alla complessità costruttiva, questo è il vero motivo della "scarsa diffusione" di questo schema ottico.
Però ho visto che gli autocostruttori australiani lo apprezzano molto...
sicuramente il fatto è dovuto al superlativo cielo buio che loro possono ancora avere dal giardino di casa...


a dispetto di quel che si sente dire in giro la collimazione non sicuramente una operazione banale anzi , spesso e volentieri risulta "spannometrica" e mai fine , a meno che non si possa eseguire in laboratorio con una stella artificiale e punti di riferimento "oggettivi".

Beh sicuramente l'Australia è qualcosa di a se stante , mi pare piuttosto evidente osservando la mappa sotto


Immagine

ad averli i cieli di quel tipo :wink:


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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 12:02 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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Fede67 ha scritto:
Il campo corretto ridotto per un utilizzo planetario secondo me non è un grosso problema...
le menate per la collimazione invece secondo me sono proprio un grosso scoglio, e sicuramente, oltra alla complessità costruttiva, questo è il vero motivo della "scarsa diffusione" di questo schema ottico.
Però ho visto che gli autocostruttori australiani lo apprezzano molto...
sicuramente il fatto è dovuto al superlativo cielo buio che loro possono ancora avere dal giardino di casa...



è sicuramente difficile da collimare. Se pero' la meccanica è realizzata a dovere non ci vedo problemi insormontabili. La qualità dei vetri la conosco ed è molto buona

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 15:58 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
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Attenzione che il Kutter Schiefspiegler non è uno Schupmann.
Il primo è solo a specchi il secondo è a rifrazione.
Maurizio F.

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oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
zoom vixen 8-24; zoom hyperion 8-24
erfle 40mm, wide scan II 30mm, leica 14mm wa
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prisma di Herschel 2"
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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 16:00 
Ah....
è che il tedesco non lo capisco proprio...
quindi tutto quel che si è detto sull'assenza di aberrazione del secondo è errato...


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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 16:02 
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MessaggioInviato: lunedì 26 marzo 2007, 16:59 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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ForMa55 ha scritto:
Attenzione che il Kutter Schiefspiegler non è uno Schupmann.
Il primo è solo a specchi il secondo è a rifrazione.
Maurizio F.


esatto maurizio, quello della AOK fino ai 150 mm è tutto specchi, da li in poi il costruttore delle ottiche prevede un elemento correttore a rifrazione,
il telescopio di Ariot mi pare spieghi bene come funziona.
Secondo me uno strumento cosi' complicato ma molto performante ha senso con diametri intorno ai 250 mm, e solo ed esclusivamente su massiccia montatura fissa.
Il costo dell'ottica è alto a quanto mi risulta, molto alto.
ciao
max

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 Oggetto del messaggio: Re: Il telescopio di Shupmann
MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2007, 14:34 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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> Probabilmente questa singolare configurazione ottica è sconosciuta a molti:

E' sconosciuta al mondo probabilmente perchè non ha un pregio neppure a cercarlo col lanternino :) :) :) :) :) :) :) :)
- è lungo e ingombrante come un rifrattore
- è otticamente complicato
- ha il cromatismo da rifrattore
- può soffrire di scollimazione come i riflettori
- ha una riflessione sul primo fuoco (DELETERIA)
- ha 3 elementi a riflessione che mangiano luce
- necessita di un'intubazione ad hoc che sicuramente fletterà, indurrà turbolenze, torsioni ecc.

Il colera è quasi meglio :D

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

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MessaggioInviato: martedì 27 marzo 2007, 22:51 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
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Agli inizi del 1900 non esistevano i vetri ottici a bassa dispersione come abbiamo oggi, per cui, Ludwig Schupmann con il suo progetto riuscì a sopperire a questa mancanza, secondo me in modo eccezionale, però indubbiamente molto macchinoso.
Il prisma a riflessione totale con la superficie convessa rivolta verso l’obiettivo devia l’immagine di 90° verso i due menischi di flint che messi in una determinata posizione, eliminavano completamente il cromatismo dell’obiettivo che è composto da un crown.
Come già detto prima però il campo corretto è molto ridotto (circa mezzo grado).
La tabella di comparazione fra i vari tipi di rifrattori è dovuta a J. G. Baker.
Sia lo schema che la tabella sono tratti dal libro di Walter Ferreri.
Maurizio F.


http://forum.astrofili.org/userpix/151_schema_schupmann_1.jpg
http://forum.astrofili.org/userpix/151_tabella_1.jpg

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