giacampo ha scritto:
Ciao, volevo solo chiederti maggiori spiegazioni sulla "lente di campo".
Stai inoltre attento alla punta a compasso, usala a bassa velicità e progettiti mani e occhi.
Non so se vada bene per il legno, perchè tende a scheggiarlo.
Ciao

Grazie per i consigli sulla fresa a compasso, effettivamente ho letto in giro che è un attrezzo pericolosissimo... io sono in genere abituato a lavorare con tutte le protezioni (nella vita mi occupo di sicurezza sul lavoro, è deformazione professionale

), ma in questo caso sarò ancora più attento

Per il risultato finale, non so, spero di riuscire ad ottenere qualcosa di decente, comunque vi terrò aggiornati

Riguardo alla lente di campo, il concetto è piuttosto semplice: l'idea è di poter vedere, in qualche modo, al meglio possibile i riflessi dei led sulle varie superfici riflettenti. Usando un normale cheshire ed il collimatore senza alcun elemento ottico, già si riesce a farlo, ma a seconda della lunghezza del tubo, della lunghezza focale, e di varie altre variabili, i riflessi potrebbero risultare un pò piccolini, e vedersi "male".
Come risolvere il problema? l'idea è semplicemente di ingrandirli

Il modo più semplice per farlo, con gli strumenti che abbiamo noi astrofili comunemente a disposizione, è di usare a questo scopo un oculare.
Ora, il problema è che l'oculare, messo semplicemente nel collimatore, non va a fuoco. Questo perchè, in questo utilizzo, noi non usiamo la lente del tele per andare a fuoco nell'oculare, ma invece vogliamo mettere a fuoco un RIFLESSO sulla lente (o specchio, ecc.) del telescopio. Immaginali come se fossero un pannello piano sul muro sul quale proietto l'immagine dei led, e quello che voglio fare è mettere a fuoco, ingrandendola, questa immagine utilizzando solo un oculare.
Ora, qual'è la soluzione? Semplicemente dotare l'oculare di un suo obiettivo

Io ho risolto il problema utilizzando, appunto come obiettivo, la famosa lente di campo, ovvero un riduttore di focale 0,5x che, in questo caso, non si comporta come un riduttore di focale, ma come un vero e proprio obiettivo, appunto, per l'oculare o il CCD.
Quindi, la messa a fuoco andrà effettuata fra questa lente di campo (o obiettivo, o riduttore di focale, ecc.) e l'oculare, e quindi non tramite la messa a fuoco del telescopio che ovviamente, per i motivi ora detti, non ha alcun effetto.
Per mettere a fuoco l'oculare rispetto alla lente di campo, bisogna utilizzare vari spaziatori e/o prolunghe fino a raggiungere la distanza corretta per quella lente, su quell'oculare per quello specifico telescopio (dal momento che a seconda della lunghezza fisica del tubo e della lunghezza focale degli elementi su cui si riflette l'immagine dei led, il punto di fuoco fra lente di campo ed oculare cambierà).
Ok, rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto che sembra un casino

Mettiamola così: se non hai un riduttore di focale o una lente "positiva" (va bene, con un pò di adattamenti, probabilmente anche una lente di ingrandimento normalissima) e non vuoi sbatterti troppo, puoi usare il collimatore "al naturale" accoppiato ad una webcam, però quest'ultima con il suo obiettivo originale. Arrivi allo stesso scopo

Il problema è che l'adattamento e bloccaggio dei vari pezzi sarà un pochino più complesso e, potenzialmente, meno preciso.
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Ciao a tutti,
Piero

Acro 152mm F8, Skywatcher Mak 127/1500, Bino Vixen BT80-MA
HEQ5 PRO, Testa Fluida Cullmann su stativo Manfrotto.
Canon 500D, MZ5M, SPC900NC.
http://www.studiomessineo.it/astronomia (in costruzione)