Grazie per le belle parole Dob!

Piacere di conoscerti!

Anche io, insieme con i "ragazzi" del Gruppo Astrofili William Herschel di Torino. ho iniziato anche come osservatore di oggetti deep sky, poi, sotto la guida di Paolo Tanga, direttore dela Sezione Pianeti UAI, ci siamo dati all'alta risoluzione planetaria, talvolta anche a quella lunare. Le doppie mi derivano da un vecchio "amore" della gioventù..

La scala di Antoniadi la uso per abitudine di molti anni, tra l'altro caldamente consigliata quando mandavamo i nostri report alla Sezione. Per me usare un'altra scala o interpretare le condizioni del seeing espressa in scala differente è come utilizzare chili ed once per esprimere un peso, non ci riuscirei, con tutto il rispetto per chi, come te usa scala differente

Tra l'altro, essendo una scala molto utilizzata da parecchi astrofili, tra i quali quelli del mio gruppo, sarebbe come parlare una lingua differente tra noi.. E' dunque una questione di abitudine e comprensione, non un capriccio.
Il mancato uso di devices per addolcire il seeing o per facilitare le osservazioni (non ho mai tentato di sdoppiare Sirio con la maschera esagonale posta al'imbocco del tubo) mi deriva dal fatto che sono ben conscio che stando con l'occhio all'oculare per lungo tempo può presentarsi il magico ed effimero momento di calma dove quasi per magia, la tubolenza si calma e zac! Il particolare cercato si rende visibile. Passo decine di minuti all'oculare, per fortuna seduto, in attesa dell'attimo fuggente. In altre parole, mi da più piacere riuscire ad arrivare al traguardo diciamo "Di pura forza e pazienza". Mi piace ripetermi la frase di William Herschel: " Non puoi aspettarti di vedere al primo sguardo. Osservare è, per certi versi, un'arte che bisogna apprendere" ma quando vedo che il seeing è senza speranza, qui a Torino capita spesso, allora chiudo tutto per non stare ad attendere inutilmente. Diciamo che così non sono mai, dico mai, riuscito ad osservare la compagna di Sirio, nemmeno col rifrattore apo da 42 cm Morais dell'Osservatorio di Pino Torinese, ma , essendoci riuscito da Torino centro un caro amico con un C8 di pura forza e pazienza, le speranze di farcela in quel modo non svaniscono! Per questa ragione, anni fa, progettai di trasferirmi in Brasile sotto cieli tersi e tranquilli ma fui bloccato da problemi di salute
Ho letto con MOLTO interesse i tuoi resoconti oservativi, notando che siamo fatti quasi allo stesso modo: diciamocela chiara, la esaltante gioia di riuscire a raschiare il fondo del barile dei nostri strumenti e del nostro cielo ci è molto chiara!

Come per gli oggetti deep sky, ci piacciono i più rognosi , idem per le doppie!
Ti auguro di poter trarre molta soddisfazione dall'elenco che ti sei fatto e sono davvero ansioso di leggere il tuo resoconto osservativo!

Buon seeing e buone osservazioni

Tra l'altro, inserirò nei miei prossimi programmi osservativi le doppie dei tuoi report, magari, in certi casi, non ci ricaverò una separazione ma un allungamento

P. S. Vedo che per sttimare visualmente l'AP delle doppie utilizziamo lo stesso metodo: anche io controllo dove sta la linea est- ovest e nord - sud nel campo oculare e, poi, stimando l'angolo nei vari quadranti (0° - 90° e via dicendo) cerco di calcolarlo con la migliore precisione che mi è possibile. Devo aggiungere che, quando sono all'oculare, non leggo mai l'angolo di posizione della coppia che sto per osservare. Questo per non essere influenzato durante l'osservazione nagari delle doppie più ostiche. Successivamente, dopo l'osservazione, controllo che l'angolo da me stimato sia congruo con quello del catalogo, così sono sicuro di non aver preso lucciole per lanterne.
