L'affidabilità delle previsioni meteo sta deludendo sempre di più.
Da cielo sgombro, poco vento e umidità nella norma, mi sono ritrovato ai 1400 metri della Staccionata che precede Piano Visitone, con diverse difficoltà legate alle condimeteo che hanno deluso completamente le attese.
Arrivo sul campo alle 21:30.
Cielo splendido.
Via Lattea invernale scolpita con confini netti. Mai vista così.
Il freddo era notevole, e non perdo tempo a vestirmi per affrontare la notte.
Nel frattempo la voce di Francesco Repice a Oporto, usciva dalla radio e mi teneva compagnia durante l'uscita solitaria.
Neanche il tempo di montare il dobson e in 10 minuti una nuvola travolge e ricopre i 1400 metri del pianoro.
Apocalisse di parolacce e poi ricarica di pazienza.
Per un'ora piena le nuvole vanno e vengono.
Il cielo si è appiattito. La magia della Via Lattea ha lasciato posto a una triste delusione.
Sparando il laser in aria, il suo fascio tagliava la nuvola, che evidentemente campeggiava poco sopra la mia testa.
Mentre fagocitavo due panini, ogni tanto si liberava il cielo.
Ma, come la nuvola ricopriva il campo osservativo, io ricoprivo la speranza di osservare con dei turpiloqui irripetibili.
E la tentazione di tornare a casa e rifarmi le 2 ore e mezza d'auto era forte. Ma resisto.
Il viavai nebulare termina dopo la mezzanotte e, quando il cielo si libera, l'igrometro sale rapidamente verso il fondo scala.
S'appanna tutto e l'auto si glassa in pochissimo tempo.
Anche il telo del dobson viene ricoperto. Oculare e oculare del cercatore sono impraticabili.
Il secondario, per fortuna, tiene botta.
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Comincio a osservare, ma un'occhiata a M51 mi conferma la scarsità del cielo.
Il morale è basso e la stanchezza comincia a venir fuori.
Quando all'1 di notte viene fuori anche un vento niente male.
Le folate sono così sostenute che il dobson sembra una bandiera.
Puntare è diventata una chimera.
La check-list delle imprecazioni è piena e l'unica cosa che mi rimane è la fiammella della fiducia.
Che viene premiata solo dall'1:30 in poi, quando il vento si calma e posso cominciare col programma osservativo.
Questo prevedeva galassie a tutto spiano nel Leone Minore e nel Leone.
Galassie che vedrò costantemente a un ingrandimento di 160x, troppo basso e poco soddisfacente.
Il seeing, infatti, è di basso livello. Già a 250x le stelle erano dei palloncini.
Neanche a notte fonda la Polare si è mostrata netta, con quel tipico comportamento di quando lo specchio è effettivamente acclimatato.
Il totale degli oggetti nuovi è stato molto basso. Classici a parte, ho osservato 10 galassie e un ammasso globulare.
Quando è passata in meridiano, ho anche cercato di capire se è possibile riuscire a osservare, dal mio punto osservativo, Centaurus A (già vista in passato diverse volte).
Purtroppo, per un grado viene coperta dalle montagne.
Al mattino successivo questa era la situazione: grigiume totale

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Appena possibile continuo il report degli oggetti osservati.