Località Rifugio Tenente Fabbro (Vigo di Cadore)
Lat.46.49° N Long. 12.59° E Altitudine 1790 m circa
Temperatura -7/-6 C° (-10 C° percepita )
Vento di direzione NNW Velocità 3/4 kn Umidità relativa 15%
Seeing stimato: III Antoniadi
Fase lunare crescente al 41% e tramonto alle ore 23:21 circa
Strumento: Celestron CPC 9.25 diam.2350mm f/10
Oculari:
Long Perng (rimarchiato NightTecnology) 40mm 59x/30mm 78x/25mm 94x
Long Perng (rimarchiato AstroTech) 12,5mm 188x
Approfittando della grazia che l’anticiclone situato sull’Europa occidentale sta dando a questa parte dell’ Italia(alpi nord orientali),io e gli amici astrofili Mauro e Giannantonio ,ci siamo immersi in un tour de force osservativo /fotografico durato tre giorni, tra le Dolomiti Friulane e il Cadore.
Questo è il racconto delle esperienze avvenute il terzo giorno dalle ore 21:30 del 6 Dic. alle ore 01:00 del 7 Dic.
Con ancora sulle spalle la stanchezza (e il freddo!) della notte precedente, passata nelle Dolomiti friulane a -7C° con umidità del 70%, non posso nascondere la voglia di poter fare, sotto cieli ancor più bui, un’altra uscita. Le ottime previsioni atmosferiche per la notte me ne danno l’opportunità. Così telefono a Mauro. C’eravamo da poche ore salutati, dopo un’ ultimo caffe preso assieme sulla via di casa. Gli propongo l’ultima mia pazzia: riorganizzare l’auto, lasciare a casa il mio nuovo setup astronomico, il C11 XLT Starbright su SW az eq 6 e mettere a bordo quello vecchio (il CPC 9.25). Partire con la cena al sacco, un thermos di tè bollente e una nuova meta in testa: Il Monte Peralba o Casera Razzo. Il gioco è fatto! Per farla breve, si tratta di fare solo per l’andata, tra i 171km(C.Razzo) e 185km(Mt.Peralba). Sfruttare la notte, dopo il tramonto della Luna e ritornare a casa alle prime ore del mattino. Si! Un’altra notte all’addiaccio(credo), non sarebbe andata giù a nessuno dei due.
Mi dice che ci saremmo risentiti dopo pranzo, ma che sicuramente sarebbe venuto, però senza setup fotografico. Alle prime ore del pomeriggio tutto è pronto e la destinazione è scelta: si va a Casera Razzo! Il programma osservativo per la serata? Ho una mezza idea……. Vedremo poi, cosa “il nuovo sito” ci lascerà osservare.
Alle 19:00 passo a prendere Mauro, che abita tra dove risiedo io e la nostra meta. Raggiugiamo così la A27, che ci porterà fino alle porte del Cadore, e poi su per la SS Alemagna fino a Pieve di Cadore. Ancora pochi chilometri sulla SS 52 e…….inizia la SP 619. E’ una delle strade meno frequentate delle Dolomiti, 16 Km di tornanti che in questa stagione spesso sono ghiacciati. Molti sono ancora a una corsia per i due sensi di marcia e con il costante pericolo di frana. Nel buio più assoluto, spezzato dai soli abbaglianti della vettura(una lepre ci evita per miracolo), si sale fino alla Sella Ciampigotto (1790m). Sono le 21:10 quando la raggiungiamo e qui parcheggiamo l’auto. La zona la conosco molto bene, dato che è una meta di passaggio obbligatorio durante le mie escursioni sulle Dolomiti, ma per Mauro è la prima volta e rimane a bocca aperta per lo spettacolo. Con la Luna ancora che sta tramontando, si vede già la Via Lattea. Ci fermiamo alcuni minuti per gustarcela tutta.
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# 0Sella Ciampigotto Dec.6-7 2016.JPG [ 152.38 KiB | Osservato 4221 volte ]
Mancano ancora circa tre chilometri alla meta finale così risaliamo in auto e ci avviamo. Sfilano alla nostra sinistra e nella piena oscurità, perché chiusi, gli unici due locali per avventori del passo: il ristorante Baita Ciampigotto e il Rifugio Tenente Fabbro. Non c’è una luce! Solo la Luna e le stelle. Arriviamo così a Sella di Razzo(1760m) di fronte alla “famosa” casera.
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# 1Forcella di Razzo Dec.6.2016 ore 21 e 34.JPG [ 142.29 KiB | Osservato 4221 volte ]
Immerso nel buio, a fianco della SP 619, c’è un grande piazzale in terra battuta utilissimo per lo stazionamento degli strumenti. Ci fermiamo qui e scendiamo dalla macchina. Ci sono -4C°,ma quasi non li sentiamo, presi come siamo dallo spettacolo che ci sovrasta. SQM alla mano, misuro S20.60 W20.58 N20.64 E20.60. La Luna non è ancora tramontata! Mentre ci copriamo meglio per continuare la nostra serata, ci accorgiamo che il piazzale, tutto gelato, non è adatto per lo stazionamento: lo sfruttamento dell’area da parte di macchinari pesanti ne hanno compromesso il fondo stradale. Optiamo così per il parcheggio su al Rif. Fabbro. Precedentemente, passandoci a fianco, abbiamo sostato lì un’ attimo . Sono le 21:40 e in poco più di mezza ora tutto è pronto per l’osservazione. Acclimatazione strumento compresa…… Speriamo!
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# 3Preparazione CPC .JPG [ 76.66 KiB | Osservato 4221 volte ]
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# 4Mauro controlla lo Sky Align.JPG [ 195.03 KiB | Osservato 4221 volte ]
Dato che era la prima volta che ci venivo di notte, non avevo idea dell’altezza delle montagne sull’orizzonte e quindi non sapevo se il programma di osservazione sarebbe stato rispettato. Lo propongo a Mauro e mi dice che ne è entusiasta: l’area di osservazione sarà (principalmente) quella compresa nel famoso asterismo(triangolo invernale) delimitato ad ovest da Betelgeuse (Orione), a sud da Sirio (Cane Maggiore) e a Nord Est da Procione (Cane minore). Quest’area a occhio nudo è praticamente un “buco nero”, circondato dai “fari” in precedenza elencati. E’ la zona di cielo occupata principalmente dalla costellazione dell’Unicorno. Escluse la beta(3.76^), la alfa (3.94^) e la gamma(3.99^) è formata da stelle di 4^, 5^, 6^ o più debole magnitudine, quindi praticamente invisibili sotto il cielo altamente inquinato delle nostre città. Allo stesso tempo però, essendo attraversata da un tratto debole del piano galattico, è ricca di stelle di fondo e nebulose.
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# 5La serata può iniziare.JPG [ 78.53 KiB | Osservato 4221 volte ]
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# 6Sottozero al Rif.Fabbro.JPG [ 138.13 KiB | Osservato 4221 volte ]
Ecco l’elenco degli oggetti osservati: NGC 2237,2254,2264,2169,2367,2392,2367,2396,2539,2374,2232 e M42,50,47,46,48
M42: Naturalmente è lei la prima. E’ lei che surclassa per splendore tutti i suoi simili. Solo M31 le può tener confronto. Ma questa sera Andromeda non è della partita. M42 la osserviamo con il 40mm per apprezzarne la visione d’insieme. Però nel trapezio non scorgo la stella “E”. Ma non mi dilungo molto a cercarla. Senza indugio, sposto la mia attenzione nella zona appena sottostante. Quest’ area è per me speciale! E’ dove l’intensità delle sfumature(si dice che si vedano anche I colori),danno alla nebulosa la tridimensionalità.
NGC2237/38/39/44: Parlo della nebulosa Rosetta nel suo complesso, perché c’è un po’ di confusione storica in merito alla catalogazione degli oggetti in questa area . Sempre con l’oculare da 40mm ,ben si vede l’ ammasso aperto centrale e la stella “12 Mon“ che primeggia in magnitudine(5.83^). In visione diretta si vede la nebulosità esterna all’ammasso centrale e si distinguono le varie sfumature. Questo è l’oggetto che Mauro ha finito di fotografare la sera prima(vedi post in “astrofotografia del cielo profondo”. La foto è uno spettacolo!).
NGC2254: Interessante piccolo ammasso aperto. Date la magnitudine(9.75) e le dimensioni dell’oggetto passo immediatamente ad altri ingrandimenti. Ho con me anche il 25mm 94x e il 12,5mm 188x da un pollice e un quarto, della stessa serie dei 40 e 30mm da due pollici. Il seeing (anche se c’è un po’ di vento) è migliore delle sere precedenti. Lo stimo su III della scala Antoniadi. Mauro mi dice che il piccolo raggruppamento stellare centrale potrebbe essere interessante anche in foto.
NGC2264: “Christmas Tree and Cone Nebula” come la chiamano gli anglosassoni. Vista con oculari da 40 e 25mm(59x e 94x), il primo per apprezzarne l’insieme , il secondo per il dettaglio. Bello, nero e ben contrastato dal resto della nebulosa il “Cono”. Meglio a 94x per il dettaglio. Più bello a 59x per le sfumature nebulose attorno all’albero di Natale.
NGC2169: Una sorpresa! Forse oggetto che ci ha entusiasmato di più. Qui però siamo in Orione. Di 6^ mag. è composto dalle stelle di 8^,9^ magnitudine ,al mio occhio ,di color giallo/arancio, che contrastano con quelle azzurre azzurre 7^ mag. L’ammasso viene chiamato anche “Little Pleiadi”, Piccole Pleiadi. Al primo sguardo, non ci ho trovato molta affinità ,ma ,con un po’ d’immaginazione……Comunque è stato l’oggetto più osservato della serata.
NGC2232: Abbastanza prossimo alla stella “gamma” dell’Unicorno , sembra suddiviso in due gruppi di stelle. Ma è di facile osservazione! Dominato dalla stella(variabile) SAO 133290 (10 Mon)di 5^mag che si trova nel gruppo meridionale , il gruppo a nord è invece caratterizzato da stelle 6^/7^/8^mag .C’è un’interessante curiosità storica, riguardante questo ammasso aperto: nelle note di W. Herschel (scopritore dell’oggetto),egli data la scoperta al Oct.16.1784.Ma stando alle ricerche fatte dal Dr. Wolfgang Steinicke, il compilatore del RNGC/IC =Revised New General Catalogue and Index Catalogue (ultimi aggiornamenti del Oct.20.2016),inconsapevolmente, Herschel già lo scoprì, durante i suoi precedenti studi sulle stelle doppie (data Dec.5.1779),ma l’astronomo non lo catalogò come ammasso o nebula. Quindi: considerando quest’ultima data, il Dr.W. Steinicke, ritiene che NGC 2232 sia il “primissimo” ammasso o nebula osservato dal mitico scienziato britannico di origine tedesca.
NGC2396:Bello! Compatto, di circa 10’ d’arco, con una bella stella di 6^nelle sue vicinanze . Gruppo di stelle visto nel CPC con il 40mm è un vero piacere. Con il 25mm a 94x e un campo reale di 35’ diventa speciale. Anche di questo Mauro mi dice ottimo come target in foto con il suo setup, per via delle dimensioni ridotte e compattezza stellare.
NGC2539: Ammasso aperto di 7^ mag. nella costellazione della Poppa. A NW della stella 19 Pup di 5^ mag. Di quasi 15’con una ditrubuzione stellare maggiore in dir. NE-SW .Lo apprezzo meglio nel 25mm portando appena fuori campo la stella di 5^ mag. che quasi lo infastidisce per la luce.
NGC2392: La “Nebulosa Eskimo”. Questa siamo andati proprio a cercarla. Fuori dal nostro target, era però il giusto oggetto per provare l’oculare da 12,5mm con i suoi 188x al CPC 9.25. Osservata con 59X appariva come un minuscolo punto (turchese?) opalescente. Portata a 94x con il 25mm mostrava la stella centrale ,circondata da un anello più luminoso e una tenue nebulosità verso l’esterno. Muovendo l’occhio e osservando in visione distolta e poi tornando sull’oggetto, apparivano dal perimetro verso il centro della stella, delle strutture scure più complesse. Come se ci fosse una trama a raggiera irregolare . Anche Mauro ne è rimasto impressionato. Con 188x del 12,5mm ho perso in definizione e contrasto , però acquistato dimensione dell’ oggetto. Il 25mm mi ha dato più soddisfazione, forse per il seeing o per la collimazione del tele non proprio perfetta. O per colpa di tutti e due . Questo non lo posso dire!
E’ quasi mezzanotte e mezza e Mauro mi dice che secondo lui c’è molto ma molto più buio di prima. E me ne accorgo! Il cielo è uno spettacolo. Prendo così alcune misure SQM: N21.35 E21.29 S21.32 W21.30. Una mezza delusione? Neanche per sogno! Data l’altitudine lo spettacolo del cielo stellato era veramente notevole, forse superiore alle serate precedenti. Però, anche se ben coperti……ora il freddo si fa sentire e decidiamo di dare solo una veloce occhiata agli ultimi oggetti. Qui il CPC continua a mostrare una delle migliori qualità: la precisione e velocità di puntamento del NexStar hand controller. Stiamo veramente un attimo su M47, 48, 46 e 50, usando solo il 40mm e ne siamo entusiasti! A questo punto per l’ora raggiunta e naturalmente il freddo che non da scampo, chiudiamo la serata. Smontiamo il tutto in un battibaleno e siamo quasi in auto quando, per scrupolo, misuro ancora una volta l’SQM a Nord. Lo strumento mi da 21.37, azz…..! E’ ormai passata l’una di notte, un lungo viaggio di ritorno ci aspetta e quindi salutiamo questo magnifico posto.
E’ stata una delle serate più belle in assoluto.