Report di dettaglio: Come detto nell'introduzione, nella prima parte della serata fino a quasi l’una del mattino abbiamo visitato praticamente tutti i classici di stagione, con confronti tra i vari strumenti e con ampie chiacchierate divulgative su ciò che osservavamo. Poi in seconda serata fino alla rottura delle prime luci dell’alba che mi hanno costretto a interrompere, mi sono dedicato a qualche target più tosto che avevo pianificato per questa sessione estiva.
Prima parte della serata: -
Saturno con
Titano,
Rea,
Dione e
Teti facilmente visibili col 50cm. Soliti dettagli sul disco e sugli anelli, anche se ho avuto visioni migliori in passato. Marcello è riuscito a vedere anche
Encelado e
Mimante molto vicini al pianeta. Encelado in passato l’ho visto, questa volta non ci sono riuscito. Mimante non l’ho mai visto. Complimenti a Marcello per la vista bionica. Saturno e il quadretto dei satelliti l’ho osservato anche con C8
- Ho dedicato qualche minuto al binoscopio Vixen 126 (con oculari 9mm 82°, se non ricordo male) di Fulvio. Ho osservato soprattutto la zona del Sagittario partendo dalla nebulosa laguna e allargandomi intorno andando a memoria sugli oggetti di quella zona. Sono rimasto estremamente impressionato dalla bellezza dei larghi campi visivi, ma anche dai dettagli delle nebulosità che si riuscivano a vedere. La
Nebulosa Laguna M8 con associato ammasso aperto
NGC 6530 lasciava ben vedere le nebulosità oscure interne e nello stesso campo ben visibile la Nebulosa Trifida M20, meno staccata dal cielo rispetto alla precedente ma con le tre sezioni staccate ben visibili. Sempre nello stesso campo l’ammasso aperto
M21, luminoso, piccolo e concentrato di stelline e l’ammasso aperto
NGC 6546, largo meno concentrato e luminoso rispetto al precedente. Poco a sinistra (E) c’è un altro largo raggruppamento di stelle
Collinder 367, mentre poco lontano sotto da M8 (S-E) incontro due bei batuffoli tondi e luminosi inseriti in ricco campo stellare. Si tratta di due globulari
NGC 6544 (mag. 7,8 ), e
NGC 6553 (mag. 8,1). Sono poi salito e nell’ordine ho osservato l’ammasso aperto
M 23 che appare esteso molto bello, luminoso e risolto e ovviamente molto godibile con il grande campo a disposizione che lo contrasta bene nonostante la ricchezza e densità del campo circostante. La nube stellare
M 24, a E, è stupefacente nonostante copra il campo visivo e lascia vedere molte condensazioni stellari interne, una delle quali è l’ammasso aperto
NGC 6595. Proseguendo a E mi sono imbattuto sull’ammasso aperto
M 25 poco più esteso di M23 altrettanto ricco e concentrato ma con stelline ben più luminose. Poi mi sono diretto a N incontrando l’ammasso aperto
M 18, se non ricordo male nebuloso e granuloso, nello stesso campo della nebulosa
M 17, piccola e luminosa e se ne intuisce la forma del Cigno, e della nebulosa
M 16, che era ben staccata cosa che non mi aspettavo.
- Gli stessi oggetti di cui sopra sono stati spazzolati da mio figlio col 15x70 che entusiasta mi chiamava per farmi vedere cosa aveva scoperto e io ne approfittavo per una sbirciatina. Poi si e’ impossessato del dobson 25cm e col Synscan si è dato da fare cercando gli oggetti i cui codici gli sono ormai familiari.
- Dopo tanti larghi campi in visione binoculare ho voluto provare e far provare ai miei compagni d’avventura i larghi campi con i due dobson. Ho quindi messo l’oculare (acquistato quest’anno) TS Paragon ED 40mm 68° prima sul dobson 25cm, e poi sul 50cm, ed ho ripuntato: M8, M20, M21, M23, M24+NGC 6595, M17 e M16. Sulle nebulose ho inserito anche il Filtro OIII. Il largo campo anche sui dobson non è male! Anzi direi che l’ampia pupilla d’uscita (oltre 8mm) seppur probabilmente disperda un po’ di luce al di fuori della mia pupilla, contrasta bene la nebulosa col fondo cielo e mette in evidenza dettagli esterni alle nebulose che prima non avevo notato. M24 col 25cm si apprezza, ma non è ancora sufficiente a goderlo pienamente. M23 e M25 si apprezzano molto. M8 col 50cm è grandiosa! Appare un bel nucleo luminoso circondato da nebulosità fitta ed estesa tagliata in due dalla famosa striscia scura. Questo non e’ una novità in passato l’ho goduta svariate volte a largo campo col 20mm 100° (ma anche ad alti ingrandimenti col 9mm in cui ho scovato alcuni Globuli di Bok). La novità della serata per me è che di nebulosità scura ne appare un’altra esterna che separa la nebulosità centrale da un’estesa zona periferica in direzione SE. Visione favolosa nel 50cm con anche l’ammasso aperto NGC 6530 ben staccato nonostante l’OIII. Su M17, oltre alla zona centrale del
Cigno e ammasso aperto associato
NGC 6618, l’oculare 40mm con filtro OIII fanno vedere benissimo la nebulosa a forma di
Omega da cui prende anche il nome. L’Omega però l’avevo già osservata lo scorso anno con oculare analogo 38mm di Davide. M16 fa vedere bene con OIII la sua forma dell’
Aquila che circonda l’ammasso aperto associato
NGC 6611 e con attenzione anche le zone scure centrali che contornano i Pilastri della Creazione. Anche questo non è una novità.
- Dopo i larghi campi, un po’ di alta risoluzione e via con un po’ di globulari col dobson 50cm:
M92,
M15. Due globulari diversi tra loro ma ugualmente altamente spettacolari! Il primo ben esteso, ricchissimo di stelle con ampie catene che si diramano dal nucleo verso l’esterno. Alcune stelle si staccavano con un colore tendente all’arancione. Il secondo, meno esteso, ricchissimo di stelle, forse più fitto nell’alone rispetto al precedente, e con un nucleo compattissimo e decentrato. Vabbè ci siamo alternati in tanti nella visione di questi due globulari. Poi solo soletto una puntatina veloce a
M13 l’ho voluta dare, come anche a
M22 che Francesco aveva puntato col suo C8.
- Ancora alta risoluzione con qualche classica Nebulosa Planetaria di questo periodo. Prima la
Nebulosa Anello M 57 e la
Nebulosa Manubrio M 27 osservate col 50cm in visione naturale, poi col 25cm la
Occhi di Gatto NGC 6543 e la
Palla di Neve Blu NGC 7662. Infine la
NGC 6572 col 50cm, bellissima planetaria in Ofiuco che appare di dimensioni stellari a bassi ingrandimenti e di colore spiccatamente verde acqua marina. E' dotata di alta luminosità superficiale tanto che ho potuto spingere con gli ingrandimenti arrivando a 556x con oculare 9mm +TeleXtenders 2x. A questi ingrandimenti appare di forma rettangolare, abbastanza schiacciata e con un secondo tenue alone sfumato intono ai bordi più netti rettangolari, soprattutto in corrispondenza dei lati lunghi. Poi giacché erano in zona ho osservato due larghi ammassi aperti. Monto di nuovo il 40mm sul dobson 50cm ed osservo
NGC 6633, bello già nel cercatore, apprezzabile anche nel dobson, poi
IC 4756 che riempie in maniera uniforme l’intero campo visivo del dobson. Infine altra Planetaria spettacolare: la
Blue Flash NGC 6906 nel Delfino. Con oculare 20mm 100° (125x) appare incastonata in un triangolo di stelline ed immersa in uno spettacolare campo visivo ricco di stelle. La nebulosa appare tonda con luminosità superficiale soffusa molto delicata e di colore grigio/azzurrino. Con oculare 9mm 100° (278x) appare la nana bianca centrale e si intuiscono dei solchi radiali scuri simili alla Nebulosa Trifida. Osservata anche a 357x con oculare 14mm+ TeleXtenders 2x e con filtro OIII.
- Dopo le osservazioni Hires mi è rivenuta voglia di larghi campi, quindi sono andato in zona Fulvio e col suo Vixen 126 ho osservato i
Veli del Cigno. Sarebbe bello ma non appaiono nello stesso campo tutti insieme. Prima la parte occidentale
NGC 6960 con i due rami intorno a 52 Cyg, poi la parte centrale col
Triangolo di Pickering, NGC 6974, poi la parte orientale
NGC 6992/6995. Altro largo campo da non perdere il
Doppio del Perseo, NGC 884 e NGC 869. Whaoo! Ho chiamato a raccolta la mia famiglia per fargli ammirare questa meraviglia a due occhi. Be non ho resistito e l’ho puntato anche col 50cm e oculare 40mm. Direi che la visione di entrambi gli ammassi nello stesso campo del 50cm e’ assurda! h Persei NGC 869 mostra delle stelline centrali gialline/arancioni che contrastano col le altre bianche circostanti. Come resistere alla tentazione del largo campo del trio di Andromeda
M 31, M32 e M110. Ci sono tutte e tre nel campo, ma al limite. Il trio e’ molto ben godibile con il nucleo stellare di M31 l’esteso alone tagliato da due strisce scure lunghe ed arcuate esterne una dopo l’altra. Punto velocemente
M 33, ma la trasparenza non è ottimale ed ho avuto visioni ben migliori in passato di questa splendida spirale. Ritorno sul Vixen 126 per ripuntare il trio di Andromeda. O mamma mia! M31 è ancora più estesa, le due punte opposte dell’alone neanche entrano tutte nel campo visivo. Strepitosa visione. Forse la migliore per questo trio!
- Prima di andar via Marcello voleva vedere qualche altra bella galassia. Punto
M 51 …mmmm visione deludentissima! Era bassa ormai e in quella zona il cielo era una vera ciufeca. Non me la sono sentita di fargliela vedere. Ho scelto però un latro target poco adatto. L’amabile bastarda
NGC 891! era ancora bassina ed il cielo lungo gli orizzonti non era il massimo. Si staccava comunque dal cielo, luminosità superficiale notoriamente bassina ma striscia centrale a dividerla in due facilmente visibile. Anche in questo caso la visione non è confrontabile con altre avute in passato su questo delizioso soggetto.
Seconda parte della serata: - Dopo che la mia famiglia ha deciso di salutare tutti e rintanarsi in tenda, e che anche Marcello e fidanzata decidono di rientrare a Bari, ecco che controllo il mio piano osservativo e seleziono alcuni target che avevo per questa sessione estiva. Target cambiati più volte visto che il meteo faceva capricci con nuvole e foschia che hanno continuato ad imperversare durante tutto l’arco della serata.
- Primo obiettivo Hickson 86 in Sagittario. Be’ si anche il Sagittario contiene un gruppo compatto di galassie! Non è l’oggetto più famoso di questa costellazione e il Sagittario non è adattissimo per osservare oltre la coltre di nubi interstellari del centro galattico…ma un lontanissimo HCG a 315 milioni di anni luce è riuscito penetrare e a far arrivare la sua luce fino a noi. Non a me purtroppo! Il Sagittario si era ormai abbassato e l’umidità sopra l’orizzonte non lasciava molte speranze. Ho voluto provare comunque. Avevo come riferimento di partenza l’ammasso globulare
M 55 (appare largo, denso e completamente risolto in stelline, senza un vero nucleo. Faccio star hopping alla caccia di HCG 86, arrivo in posizione ma non riesco ad individuare nessuna delle 4 galassie componenti e neanche altre due poco distanti. Sono tutte superiori alla mag 14. Sarà per il prossimo anno. In zona avevo un altro obiettivo.
Arp 2 (mag. 12.3), un lontanissimo globulare distante 93 mila anni luce, probabilmente appartenente alla Galassia Nana del Sagittario, nostra satellite. E’ posizionato dall’altra parte di HCG 86 rispetto a M 55. Lo trovo facilmente, appare piccolo, tondo con 4 stelline che emergono su uno sfondo granuloso.
- Decido di allontanarmi dagli orizzonti, vado su due obiettivi vicini tra loro:
Footprint Nebula (Minkowsky 1-92) di mag 11.0 e
Campbell Hydrogen Star ARO 11 (PK064+05.1) di mag. 11.4. La prima non sono riuscito ad individuarla, ho provato a salire con gli ingrandimenti fino 357x e tutti i filtri OIII, UHC e H-Beta. Niente da fare. Invece la seconda è abbastanza facile anche se lo star hopping nei pressi dello zenit a due metri d’altezza sulla scala è una faticaccia difficile da capire se non la si prova. La ARO 11 appare come una stella col 40mm (63x), mentre col 9mm (278x) rivela la sua natura non stellare. C’è un alone molto stretto in visione diretta intorno ad una stella centrale che appare gialla. L’alone mi sembrava di colore grigio con tenui sfumature arancio ed in distolta sembra gonfiarsi.
- Sono le ore tre del mattino, il cielo si vela spesso e poi si riapre, ne approfitto per fare un po’ di benzina con un bel panino ripieno di salumi, formaggi e pomodorini freschi. Tazza di caffe e ginseng concentrato e pronto per ripartire. Decido quindi di puntare obiettivi in Pegaso che si trova quasi allo zenit nella zona del cielo che in quel momento mi sembra più trasparente e anche buia, confermata da una lettura sqm di 21.35. Seleziono due Ammassi di Galassie abbastanza vicini tra loro prospetticamente ma forse anche fisicamente. Il primo è Abell 2666 con baricentro distante circa 340 milioni di anni luce, il secondo è Abell 2634, molto più esteso e le distanze delle galassie presenti in quella zona variano da 400 milioni a oltre un miliardo di anni luce. Non si è ancora certi se tutte queste galassie sono effettivamente tutte legate gravitazionalmente o se si tratta di due ammassi sovrapposti prospetticamente. La galassia principale di questo ammasso, NGC 7720 di mag 12.3, è una gigante larga 300 mila anni luce e distante circa 480 milioni di anni luce.
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Abell 2666 (
http://www.foto-astronomia.it/applicazi ... l-2666.jpg) (
http://www.foto-astronomia.it/applicazi ... abeled.jpg)
Lo cerco col 20mm a 125x, poi faccio un’analisi generale della zona per inquadrare e farmi una mappa mentale delle galassie principali con oculare 9mm a 278x, poi lo osservo ben bene cercando di snidare le componenti più deboli col 7mm a 357x. Individuo facilmente la galassia principale
NGC 7768 (mag. 12,3) che appare ellittica con due stelline prospettiche sovrapposte allineate lungo il suo asse maggiore. Nello stesso campo visivo appare poco dopo un piccolo adattamento della visione la
NGC 7767 (mag. 13.5) molto schiacciata e col bordo vicino ad una stellina in corrispondenza del nucleo. In visione distolta appaiono tonde la
NGC 7765 (mag. 14.5) e
NGC 7766 (mag. 15.5) a formare un triangolo con la su menzionata 7768. Poco lontano appare prima in visione distolta poi anche in visione diretta la
PGC 72605 (mag. 15.5) di forma schiacciata, e
PGC 72600 (mag. 15.1) di forma tondeggiante. Poco sotto al limite della visibilità in visione distolta appare prima
PGC 72628 (mag. 16.1) e poi
PGC 72640 (mag. 15.9). Altre ombre apparivano in visione discontinua ma non sono riuscito a classificarle. Con più calma avrei potuto sicuramente osservarne altre presenti nella zona alla portata dello strumento, ma osservare allo zenit pilotando un dobson così grosso e pesante restando in equilibrio a quasi due metri sulla scaletta non è facile, richiede tanta concentrazione e anche un dispendio notevole di energie fisiche.
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Abell 2634, detto anche
Pegasus II. (
http://www.foto-astronomia.it/applicazi ... l-2634.jpg) (
http://www.foto-astronomia.it/applicazi ... abeled.jpg)
Non sono riuscito ad osservarlo completamente, le velature mi hanno interrotto due volte. Nel frattempo sono andato a cercare altri obiettivi e poi sono tornato finché non ho rinunciato definitivamente quando le prime luci dell’alba mi hanno forzatamente costretto a chiudere la sessione. L’osservazione di questo ammasso è proseguita dal precedente spostandomi ad Ovest e continuando con oculare 9mm (278x) lo star/galaxy hopping e cambiando di tanto in tanto col 14mm (178x) per orientarmi o co 7mm (356x) per snidare le più deboli. Sono partito dal lato Est dell’ammasso trovando la
NGC 7747 (mag. 13.6) che appare non difficile e di forma ellittica. Proseguendo verso Ovest mi imbatto in un trio disposto a triangolo
NGC 7740 (mag. 14.0),
PGC 72189 (mag. 14.8 ),
UGC 12746 (mag. 15.3). Appaiono nello stesso campo visivo e sono riuscito a tenerle in visione stabile tutte e tre. Poco sotto a Sud di questo trio ho osservato la
NGC 7737 (mag. 13.8 ) ellittica abbastanza schiacciata. Poi proseguendo sempre verso Ovest mi sono trovato in un campo con molti batuffolini. Mentre cercavo di orientarmi e di classificarle con la mappa, sono scomparse. Le nubi hanno coperto la zona. Mi avvicino a Fulvio che col suo Vixen 126 osservava le
Pleiadi M45, perché no un’occhiatina non si nega mai. Anzi perché non rincarare la dose col 50cm e oculare 40mm? Ecco fatto, belle anche se entrano a stento tutte nel campo. La zona di Pegaso si è liberata, ritorno al mio Abell. Ripercorro tutto il percorso e con qualche sforzo giungo alla zona cui ero giunto prima.
NGC 7720 (mag. 13,2), la galassia principale dell’ammasso, con vicina una coppia ravvicinata
IC 5341 (mag. 14,7) e
PGC 71987 (mag. 15,2) e poco distanti
NGC 7726 (mag. 14.2), nello stesso campo visivo di forma ellittica, e
NGC 7728 (mag. 13.1), poco oltre. Ci sono altre deboli galassie ma ancora una volta vengo interrotto dalle nuvole mentre cerco di capire chi fossero. Punto il dobson su
M42 sempre con l’oculare 40mm, giusto per far passare il tempo in attesa che la zona si liberi. Ci riprovo, ma sono stanco e impiego un bel po’ per ripercorrere tutto il percorso e quando giungo in zona alcune galassie che prima vedevo ora non si vedono più. Il cielo comincia a schiarirsi. Peccato, di questo ammasso ho perso molte galassie. Sarà per la prossima volta.