Ciao a tutti,
Sono un giovane astrofilo di Forlì e mi piacerebbe raccontarvi dello star party a Forca canapine a cui ho partecipato lo scorso sabato 11 luglio. Già nel 2014 avevo contattato l'amico Andrea Boldrini, conosciuto grazie alla sua fama sul forum, ed ero rimasto incredibilmente colpito dalle emozioni che aveva provocato in me l'osservazione dei vari oggetti celesti visti attraverso il suo incredibile telescopio. Ero quindi ansioso di poter avere di nuovo l'occasione di una seconda osservazione, perciò qualche giorno fa, l'11 luglio, ho riscritto ad Andrea per email, che, come sempre molto gentile, mi ha subito risposto che era già a Forca per lo star party che si sarebbe tenuto la sera stessa. Chiaramente potete immaginare che non sia molto comodo raggiungere il parco dei monti Sibillini dalla Romagna, tuttavia penso che il cielo di Forca sia sicuramente migliore di qualche decimo di magnitudine rispetto ai migliori cieli nella provincia di Forlì-Cesena, e tutti sappiamo che anche soli due decimi di magnitudine (da 21.1 a 21.3) costituiscano una differenza non da poco, sia visualmente che in fotografia. Inoltre, credo che dopo più di tre ore di viaggio si apprezzi ancora di più la qualità del cielo e anche la compagnia degli astrofili presenti sul posto, che si sono rivelati molto disponibili e simpatici. Arrivato al rifugio scelto per l'osservazione, ho conosciuto subito Franco, proprietario di un dobson a singolo specchio da 63 cm: ovviamente ho specificato singolo perchè, nel caso non lo sapeste, il telescopio di Andrea è un binodobson da 24'', cioè uno strumento a doppio specchio, in cui ciascuno di essi è di 60 cm! Ovviamente questo è solo il primo dei tanti motivi per cui se ne leggono tante lodi; le altre verranno fuori tra poco mentre vi descriverò i vari oggetti celesti che abbiamo avuto modo di osservare. Innanzitutto bisogna dire che purtroppo le condizioni osservative non erano delle migliori per diverse nuvole presenti verso sud-est, nord ed est; fortunatamente sono rimaste abbastanza basse per tutto l'arco della serata, ma alcuni veli più alti hanno rovinato le osservazioni in vari momenti. E' stato molto elevato il tasso di umidità nell'aria, che ha portato alla formazione di condensa su tutti gli strumenti. Per completare il quadro delle condizioni della serata, con Franco abbiamo anche misurato il “livello di buio” tramite il suo SQM: i valori del fondo cielo sono rimasti stabili intorno a 21.15-21.16 mag/arcsec2 per tutto l'arco della nottata. Il fatto che il valore non sia migliorato ulteriormente (mi pare di aver capito che a Forca si dovrebbe raggiungere 21.30) è imputabile alle condizioni meteo non del tutto favorevoli.
Veniamo però ora alla parte decisamente più importante: l'osservazione! Cominciando dal dobson di Franco, abbiamo puntato M51. Alle 22.30 era abbastanza alta nel cielo, lontana dai veli più bassi: si potevano chiaramente distinguere i bracci della galassia principale, NGC 5194, e la parte più scura di 5195, mentre il ponte di stelle tra le due galassie era un pochino più tenue da vedere. Se qui la visione era notevole, pensate nel binodobson! Innanzitutto appariva molto più luminosa, con il ponte chiaramente visibile, ma la cosa più eccezionale era che sembrava di esserci letteralmente all'interno! La visione binoculare, infatti, è qualcosa di davvero emozionante, perchè fa percepire la profondità dell'oggetto; in più grazie agli ethos, gli oculari da 100 gradi di campo, non si riesce quasi a trovare il bordo del campo, perciò una volta messi gli occhi in posizione si è veramente in un altro mondo e non ci si vuole più staccare dal telescopio.
M57: è una planetaria sempre carina ed interessante da osservare, che dà il meglio di sé con elevati ingrandimenti ed alta luminosità delle ottiche. Era ben distinguibile la struttura della parte più esterna con entrambi i dobson.
Saturno: a causa dell'ottima resa del 63 cm sui pianeti, non potevamo non osservarlo nel momento in cui si trovava al meridiano nella costellazione dello Scorpione, a qualche grado verso ovest dalle tre stelle delle chele. Purtroppo la vista non era delle migliori, perchè il cielo era un pochino “impastato” in quella zona, infatti si faceva fatica a distinguere persino la divisione di Cassini.
Plutone: sì, lo so, vi starete chiedendo perchè puntare un oggetto di +13.8, che è tanto difficile persino da riconoscere sullo sfondo delle stelle. Ho, però, proprio chiesto io a Franco di poterlo osservare, data la vicinanza della sonda New Horizons a Plutone negli ultimi giorni. Una volta direzionato correttamente il telescopio bisognava comunque capire dove si trovasse effettivamente il pianeta nano e per farlo ho consultato Sky Safari, l'app per iphone, notando due stelline, ξ1 e ξ2 Sagittarii nelle sue vicinanze; facendo attenzione alla posizione relativa dei tre oggetti penso di aver compreso quale fosse, inoltre appariva leggermente diverso dalle stelle circostanti. Anche Franco mi ha dato la stessa opinione, quindi spero che fosse proprio quello il puntino giusto! Per le piccole dimensioni e la distanza ci sono ben pochi dettagli da poter osservare (anzi diciamo proprio che non ce ne sono), però sapere che lì da quelle parti c'era anche la sonda lanciata quasi dieci anni fa, lo rendeva sicuramente più emozionante.
M11: non poteva mancare nel repertorio osservativo questo bellissimo ammasso aperto nello Scudo, che ha una resa incredibile grazie al binodobson. Credo proprio che questo sia stato il mio oggetto preferito di tutta la serata, perchè è stato divertente “esplorare” l'enorme numero di stelle presente nel campo; sono rimasto talmente tanto tempo incollato all'oculare, che alla fine Andrea ha dovuto staccarmi quasi con la forza!:)
M13: per rimanere nell'ambito di ammassi, siamo passati ad M13, nell'Ercole. Anche qui la resa è stata veramente ottima. In particolare, siamo rimasti a discutere per diversi minuti su cosa ognuno percepisse di questo ammasso globulare. Andrea sosteneva che fosse come un “abbozzo” di una galassia, con la struttura centrale da cui si dipartono i filamenti di stelle; a me ricordava, proprio per questo motivo, la forma di un ragno. C'è anche chi ci vede una melograna, con le stelle disposte a ricordare la disposizione dei semi: insomma, varie opinioni diverse per un oggetto davvero meraviglioso! Piccola nota: un altro globulare osservato è stato M22, nel Sagittario. Più piccola di M13, ma sempre molto carina da osservare.
M17: Se M11 era stata fantastica, devo dire che la Omega è direttamente al secondo posto nella “classifica” della serata. Cosa dire?:) Era incredibile come i dettagli venissero fuori e come le parti più scure fossero nette rispetto alle zone più chiare. Inoltre, anche la parte che corrisponderebbe alla coda del cigno, era molto ben visibile, cosa che non si apprezza molto in uno strumento normale, come il mio c8, o anche in un 30 cm.
Ngc 6888: Ci siamo poi spostati sulla costellazione del cigno, cominciando appunto dalla Crescent. Questa nebulosa è molto interessante, perchè possiede tutta una struttura interna estremamente variegata, come se fosse scavata, che grazie a grandi diametri è ben apprezzabile nella sua interezza. Simile nella struttura è la Velo, specialmente nella parte più a est, che per questo motivo mi ricorda spesso uno spettro. Una sorpresa è stata la vista, in quest'ultima, del triangolo di Pickering, una struttura visibile fra la parte est ed ovest, che non ricordavo di avere mai osservato, e che si è rivelata molto bella ed estesa quasi come le altre due parti principali della Velo.
Ngc 7008: Altra sorpresa della serata è stata questa piccola nebulosa planetaria, che ricorda veramente la forma del feto rannicchiato nella pancia della madre. Una curiosità di questa nebulosa è che fu scoperta da Herschel, stesso scopritore di Urano, nel 1787.
Per concludere le osservazioni, circa alle 2 di notte, non poteva mancare la galassia di Andromeda nella sua imponente grandezza, insieme alle sue due satelliti, M32 e M110. A questo punto abbiamo dovuto rinunciare a continuare le osservazioni a causa di vari veli di nubi che avevano ormai riempito il cielo e dell'umidità, che si è fatta sentire parecchio per tutta la serata. Tuttavia, il “bottino” celeste era stato già raccolto, e sono potuto tornare a casa soddisfatto della bella serata. Infine, risalendo in macchina le Marche, una bellissima alba ha accompagnato il mio ritorno a casa.
Arrivati fin qui vi ringrazio per aver letto tutto il mio racconto, che spero abbiate gradito e abbiate letto con interesse. Ovviamente non sono un esperto nello scrivere report osservativi, quindi se avete critiche e consigli da darmi, non esitate!
Cieli sereni
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