L’inverno è un periodo infausto per le osservazioni e siccome sabato sera il meteo sembrava propizio ne ho approfittato per andare all’Astronomical Centre di Montecatini Val di Cecina, diretto da Fabio Martinelli.
La strada non è facilissima da trovare ma è tenuta bene, in compenso una volta arrivati c’è un ampio parcheggio a disposizione e una splendida area pianeggiante di 1 ettaro interamente dedicata all’astronomia, dalla ricerca coi telescopi fissi alla divulgazione e all’osservazione coi propri strumenti.
L’ambiente là all’Osservatorio è molto gradevole, Fabio è una persona molto competente e appassionata e c’erano tanti altri astrofili sul campo.
L’SQM è partito sui 20,7 con la Luna bassa ma ancora presente, per arrivare sui
21,1 verso le 1.00; probabilmente i valori sarebbero stati più alti se non fosse stato per l’umidità che era veramente altissima, tanto da far appannare ripetutamente telrad, secondario e oculari. Per fortuna c’era un phon a disposizione e quello è stato l’attrezzo che ha salvato la serata! Fabio mi diceva che quell’umidità era eccezionale e che normalmente il clima è molto più secco, in effetti ieri ho trovato un’umidità altissima e a tratti nebbia molto fitta durante tutto il viaggio da Firenze a Montecatini Val di Cecina, cosa abbastanza inusuale.
Passiamo alle osservazioni:
Ho iniziato con
NGC 1817, un ammasso aperto carino nel
Toro. A questo punto l’oculare si stava già appannando e ho capito che sarebbe stata una serata da rane e lumache, per fortuna il secondario ha resistito un po’ meglio grazie al telo e al paraluce.
Ho continuato con altri ammassi aperti nell’
Auriga,
NGC 1664,
NGC 1857, il più luminoso
NGC 2281 e il molto più tenue
NGC 2126. Visto che ero in zona ho voluto provare la
IC 405 (Flaming Star Nebula); dopo aver spannato l’oculare senza filtro non si vedeva praticamente nulla, con l’UHC sembra accennarsi appena appena (ma appena appena) una nebulosità a forma di V accanto alla stella; in compenso la vicina IC 410 intorno associata all’ammasso aperto
NGC 1893 era ben visibile, con l’UHC e l’OIII appariva a forma di C aperta verso Est.
Sono quindi passato ad alcuni oggetti dell’Herschel 400 in
Orione: la nebulosa a riflessione
NGC 1788 (la prossima volta voglio fare più attenzione se si vede la parte scura che la taglia),
NGC 1980 intorno a Iota Orionis vicinissima a M42, la planetaria
NGC 2022 di cui non ho notato dettagli particolari anche perché gli oculari da alti ingrandimenti erano restati per troppo tempo vicini al suolo e grondavano acqua, gli ammassi aperti
NGC 2169,
NGC 2186 e
NGC 2194. E poi ovviamente un’occhiata a
M 42 e
M 43.
Dato che mi mancava ancora da cercare qualche galassia ho voluto provare la
NGC 1964 di mag. 11 nella
Lepre, ma essendo ancora bassa non sono riuscito a vederla. L’ho però ripuntata un paio d’ore dopo quando era più alta e allora l’ho trovata, anche se è un batuffolino.
Altre due galassie-batuffolo sono state la
NGC 1961 e la
NGC 2655 nella
Giraffa, mentre sempre nella Giraffa ho osservato per la prima volta una bella galassia vista quasi di fronte ma sufficientemente luminosa,
NGC 2403, appartenente al gruppo di M81, che mi è sembrata una M 33 in miniatura. Nel frattempo l’umidità era appena scesa perché s’era alzata una leggera brezza.
Verso mezzanotte c’è stata una simpatica pausa pandoro e spumante, siamo tutti andati nella stanza “di comando” riscaldata e abbiamo mangiato, bevuto e chiacchierato un po’.
Una volta tornato fuori sono passato rapidamente sull'ammasso aperto
NGC 752 in
Andromeda e poi su
M 33 di cui si vedeva molto bene la condensazione
NGC 604. Poi dopo
M 47 e
M 46 + planetaria
NGC 2438 nella
Poppa ho puntato
M 44 e la galassia-batuffolo
NGC 2775 nel
Cancro e altri due begli oggetti nella
Lince: la
NGC 2683 detta galassia UFO, molto bella in quanto grande, luminosa e vista di taglio, e l’Intergalactic Wanderer
NGC 2419 distante 300.000 anni luce, che si presentava più o meno
così.
Dopo aver concluso con
Giove mi ritenevo molto soddisfatto della serata e avevo iniziato a smontare il telescopio quando Guido, un astrofilo vicino a me con un dobson Meade del 1994 da 32cm (l’antenato del mio Lightbridge

) ha detto che si poteva provare la
Rosetta. La tentazione è stata forte quindi ho rimontato il dob e in effetti la Rosetta era molto ben visibile, con l’UHC e ancora di più con l’OIII si vedeva chiaramente la struttura circolare non uniforme e il foro centrale.
A questo punto ho smontato tutto per davvero e sono ripartito verso le 1.30. Tornando in macchina ho trovato nebbia a banchi lungo tutta la strada, mentre su Firenze c’era più nebbia a cattedra, una coltre fittissima che forse ha schermato un po’ le luci ma che dava l’idea dell’umidità della serata!