Data: 1 dicembre 2013
Temperatura: 0°C
Seeing: 8-9 Pickering
Località: Campagna nel Canavese
Telescopio: pentax 85/1000
Monto il mio "nuovo" strumento (vecchio di quasi 40 anni...) nella mia montatura altazimutale giro III, poggiata sul treppiede Baader AHT per una veloce verifica, visto che tra maltempo e impegni non sono riuscito quasi ad utilizzarlo.
Monto inoltre un revolver geoptik con i seguenti oculari:
-meade 4000 40 super plossl
-EFF 27
-pentax XF 12
-ortoscopico vixen 9 mm
Con tutto questo po' po' di roba il fuocheggiatore riesce a tenere la posizione di fuoco senza problemi: notevole davvero!
La giro III inoltre non richiede contrappesi e il tutto si riesce a muovre con un dito e in assenza di forza impressa rimane fermissimo.
TRAPEZIOIl trapezio, diventa visibile con le sue quattro componenti principali già con il 40 mm e divente sempre più ampio aumentando gli ingrandimenti.
La cosa che mi ha stupito è la perfetta definizione della nebulosità di M42, la quale assume quasi un aspetto solido, da quanto sono definiti i delicati chiaroscuri.
Purtroppo il diametro è modesto, ma stupisce sempre quanto un piccolo strumento possa risultare piacevole per i principali oggetti del profondo cielo.
M37Questo ammasso aperto in Auriga è favoloso con l'oculare da 40 mm.
Sotto un cielo scuro come la pece si stagliano un gruppetto di stelle, piccole come spilli di colore tra il bianco e l'azzurro sbiadito, su cui si staglia un gruppo di stelline di un colore arancio vivo.
Utilizzando l'oculare EF da 27 mm il quadretto si restringe, ma si viene proiettati in un ammasso risolto e quasi pare che non siano stelle, da quanto son "pin-point".
Proseguo sempre più nel profondo con l'oculare XF 12 e l'ortoscopico vixen da 9 e mi godo il momento...
Iadi e AldebaranAldebaran entra nel campo e la sua pronunciata cromatica calda ben si staglia rispetto all'ammasso aperto nelle sue vicinanze, decisamente più freddo.
Il campo deve necessariamente essere ampio e mi godo il quadretto con il 40 mm.
PleiadiFacilmente individuabili anche nel cercatore, spazzolando il cielo, le acchiappo con l'oculare da 40 mm, che si mostra essere l'unico capace di abbracciare questo arcinoto ammasso stellare.
E' inutile soffermarsi nella descrizione, in quanto tutti le conosciamo, anche se vederle, così ben definite mi fa dubitare che la visione sia più stampata che diretta, da quanto appaiono clame e scolpite
VenereDevo essere sincero: mai avevo goduto di una vista più piacevole del fratello rovente della Terra.
Complice la bassa altezza dall'orizzonte e una residua cromatica, la visione non è scevra da un certo cromatismo, il quale, seppur presente non disturba affatto.
La falce è evidentissima dai 40 ai 9 mm e le cuspidi sono definitissime.
La parte non illuminata è decisamente evidente pur con un cielo ancora chiaro e si notano in luce integrale chiaroscuri evidenti, indicatori di nubi venusiane: ad aver un filtro, avrei avuto la possibilità di evidenziare ancora maggiori dettagli atmosferici.
A parer mio, nessuno dei rifrattori che ho di diametro maggiore (102 e 130) mi può fornire una visione migliore; questa affermazione è un'ulteriore prova che per venere occorrono bei rifrattori dal diametro modesto e ben lavorati (la scoperta dell'acqua calda...)
GioveIl pianeta presenta evidenti le due bande principali, mostrando in luce integrale evidenti irregolarità nelle bande.
La tonalità del pianeta, anche complice gli oclari in uso è neutra e l'aberrazione cromatica non appare quasi, rendendo la visione rilassante e contrastata.
Si nota che lo strumento non è apocromatico, ma questo peccato veniale viene ampiamente coperto dalla capacità di avere visioni contrastate e definite.
Doppio ammasso del perseo.Nell'oculare da 40 mi sembra di vedere una miniatura dell'ammasso: che visione incantevole vedere in un campo ampio del tutto corretto due piccoli ammassi, tutti risolti e composti da piccolissime stelle, così piccole da faticare a vederle!
Oltre l'oculare da 27 mm non conviene andare, altrimenti si perde la magia.
Visioni così belle di questo ammasso non le avute nè con i binocoli astronomici (Vixen Bt81, Ghit 10.5x70) nè con altri rifrattori (vixen ed 102s, lzos 130).
Con i rifrattori di diametro maggiore si vedono più stelle, ma la puntiformità stellare non è all'altezza e quindi la visione è più in technicolor, ma meno emozionante.
Ora qualche nota sul telescopio protagonista di questa veloce spazzolata.
Oltre ad essere bellissimo e di una solidità più che adeguata ha alcune soluzioni costruttive notevoli, quali i diaframmi inseriti ed impilati all'interno del tubo, che sono progettati e realizzati con una maestria di altri tempi.
Il fuocheggiatore, provvisto di adattatore autocostruito da 31.8 mm si mostra all'altezza di usi più che visuali, essendo in grado di sostenere il peso di un revolver portaoculari Geoptik con ben 5 oculari di peso medio-basso.
Purtroppo l'estrazione del fuoco non permette l'uso del revolver con il diagonale, obbligando ad allungare molto il treppiede Baader AHT in uso.
Nel caso vinca al lotto o venda qualcosa potrei investire in un revolver, magari della TEC, visto che non potete immaginare quanto sia bello avere tutti gli oculari già pronti all'uso.
La livrea bianca gelida del tubo è la mia preferita e per me dovrebbe essere l'unica applicabile ai rifrattori!
Il peso del telescopio lo rende utilizzabile con montature non troppo costose.
Purtroppo il cercatore è diritto e non RACI, ma poco male, se lo strumento verrà usato in montatura equatoriale con goto.
Ora mi riprometto di utilizzare il Pentax 85 con più criterio, cercando di osservare molte doppie e veder quanto più riesco ad estrarre dal cielo.
L'acquisto mi aveva un po' preoccupato, vuoi per l'esubero cronico di strumenti, vuoi perchè pensavo di non poter aver nessun vantaggio nell'uso di questo tubo: mi ero sbagliato e son felice di aver seguito il mio istinto
Ciao
Fabio