Sono circa le 19.40, quando parto da casa in direzione delle colline di Pergola; il sole è ancora vivo, ma basso sopra l'orizzonte ovest, e tra una curva e l'altra, lungo il percorso che mi porterà a destinazione, cerca dispettosamente di accecarmi.
Lungo il tragitto, vedo il giorno lasciar posto all'imbrunire; i colori ambrati e rossastri e le lunghe ombre di alberi, case e lampioni, pian piano spegnersi quasi in segno di riverenza, verso la splendida notte stellata che sta per arrivare.
Giungo a destinazione verso le 20.40, con il cielo ancora chiaro, e l'amico Nicola già pronto sul posto, con tanto di Dobson già montato e operativo.
In pochi minuti riesco ad unirmi a lui, ed in questo devo dire che la comodità di un Dobson, sia pure di un 16" che proprio minuto non è, rimane davvero impareggiabile!
Venere fa capolino sopra la sommità di una collina adiacente, talmente basso, che riusciamo solo ad ammirarlo ad occhio nudo: è comunque un bel vedere, luminosissimo, il nostro sfuggente pianeta gemello!
Ci sediamo a chiacchierare, mentre pian piano il cielo si accende, scurendosi, di innumerevoli stelle; Assaporiamo il silenzio di questo bellissimo squarcio di collina marchigiana, alla ricerca di un equilibrio interiore troppo spesso perduto o quantomeno messo in discussione dalla frenesia della vita di tutti i giorni.
Questo è sempre un momento che ha un qualcosa di magico, quando il giorno cede il passo alla notte, quando la volta celeste pian piano si popola, quando si schiude questa gigantesca e sconfinata macchina del tempo, che non ha bisogno di alcuna tecnologia per funzionare, ma soltanto di occhi, cuore e cervello in grado di apprezzarla e comprenderla.
E così, mentre la notte s'impadronisce di ogni cosa, arriva anche Giorgio, con il suo binocolone 25x100, e il terzetto è finalmente ricostituito e pronto per una serata di osservazioni che rimarrà indelebile nella nostra memoria!
Iniziamo da Saturno, ovviamente, sia perchè ormai relativamente basso sull'orizzonte Ovest, sia perchè attendiamo che il cielo diventi nero come la pece, prima di dedicarci all'osservazione degli oggetti Deepsky.
E che inizio! Saturno è letteralmente strepitoso, già a bassi ingrandimenti; salendo fino a 300x sembra di ammirare una fotografia, talmente inciso e scolpito appare all'oculare.
La Divisione di Cassini è una riga spessa e nera come mai prima d'ora avevo avuto modo di ammirare, e la si osserva senza problemi lungo tutto l'anello.
Il Polo Nord del Pianeta è visibilmente più scuro del resto del globo, e si percepiscono bande più tenui e chiare, man mano che ci si sposta verso il polo Sud.
Rimango li per intere decine di minuti, impietrito e incapace di distogliere lo sguardo.
Noto anche quattro satelliti, due vicini tra loro, sulla destra (Rhea e Dione), uno molto prossimo all'anello, sul lato opposto (Mimas), ed infine Tethys poco sopra il Polo Nord di Saturno.
Dopo una mezz'oretta di prolungata e attenta osservazione del Signore degli Anelli, a mio parere il Pianeta più spettacolare del Sistema Solare, alzo gli occhi al cielo e vengo letteralmente folgorato dalla visione di una Via Lattea accecante, perfettamente visibile da Cassiopea, fin giù nel Saggittario! Per quanto bene ormai la conosca, ogni volta è sempre un'emozione nuova, e il pensare di stare ammirando un braccio della nostra Galassia, rende l'osservazione ancora più avvincente ed emozionante.
Così inizio osservando oggetti non troppo alti, e che sono in procinto di abbassarsi sempre più sull'orizzonte.
M51, la splendida Galassia a Spirale nei Cani da Caccia, mostra completamente la sua struttura spiraliforme, già a bassi ingrandimenti (83x, Nagler da 22mm).
La Whirpool Galaxy dista da noi ben 25 milioni di anni luce!
M81 e M82 nell'Orsa Maggiore, due splendide Galassie facenti parte del nostro Gruppo Locale e distanti da noi circa 9 milioni di anni luce, a 83x rientrano entrambe nel campo dell'oculare, rendendo la visione d'insieme degna di nota.
Forzando gli ingrandimenti fino a 200x su M82, si possono ammirare dettagli incredibili: spesse bande di polveri oscure la attraversano da un capo all'altro del piano equatoriale. Un vero spettacolo!
Mi sposto poi nella zona forse più interessante per il periodo, quella compresa tra Saggittario, Scoprione, Ofiuco e Serpente, che è poi la zona di cielo nel quale si trova anche il centro della nostra Galassia.
Ammiro M4 nello Scorpione. Nei pressi di Antares si trova questo bellissimo Ammasso Globulare, che già a bassi ingrandimenti (83x, Nagler da 22mm) appare totalmente risolto in una miriade di minutissime stelline, le quali sembrano formare una sorta di barra, verso il centro dell'Ammasso stesso. M4 dista dalla Terra circa 6800 anni luce, ed è uno dei Globulari a noi più vicini.
Nel Saggittario, mi ritrovo dapprima ad osservare M28, un altro Globulare distante dalla Terra ben 20000 anni luce. A bassi ingrandimenti appare molto concentrato e denso di stelle, difficilmente separabili. Ma salendo fino a 200x, magicamente, il Globulare viene risolto in tante luminose stelline, rendendo la visione avvincente e spettacolare.
M22 è il fratello maggiore di M28: distante dalla Terra 10000 anni luce, quest'Ammasso Globulare colpisce direttamente la retina e il cuore, non appena lo si inquadra, già a 83x!
E' qualcosa di incredibile ed elettrizzante! Di dimensioni ragguardevoli, appare risolto in centinaia di bellissime stelle. Salendo a 113x e poi a 200x il Globulare riempie tutto il campo inquadrato, in uno spettacolo difficilmente raccontabile a parole! Se fosse alto sull'orizzonte tanto quanto M13, sarebbe persino più bello di quest'ultimo!
Sempre nel Saggittario, volgo la mia attenzione a M17, una delle Nebulose più spettacolari presenti nel cielo Estivo e distante dalla Terra circa 5000 anni luce. La ritraccio a bassi ingrandimenti e senza alcun filtro: a 83x appare già in tutto il suo splendore, estremamente luminosa e di dimensioni ragguardevoli. Si nota benissimo anche la zona oscura, che come un dito, sembra coprire una parte delle volute di nubi e gas che formano questo bellissimo anfratto di cielo.
Con l'ausilio del filtro OIII, la nebulosa diviene quasi acceccante, tanto è luminosa, e in tal modo è possibile notare tutta una serie di chiaro scuri, e di delicate frastagliature, lungo il dipanarsi delle sue nubi di gas e polveri. In una parola: fantastica!
M16, poco sopra M17, situata nella costellazione del Serpente, è un'altra bellissima Nebulosa ad Emissione, associata ad un ammasso aperto in esso contenuto e distante dalla terra circa 8200 anni luce.
In fotografia è a dir poco spettacolare, con al suo interno le cosidette "colonne della creazione", autentiche nubi di gas e polveri, bozzoli al cui interno prenderanno vita nuove stelle.
In visuale non l'avevo mai vista così bene! Con l'OIII e l'oculare da 22mm a 83x, la nebulosa appare quasi fotografica, di dimensioni cospicue e con la base oscurata da quelle "colonne" che soltanto in fotografia poi mostrano la loro vera natura. Ma la Nebulosa, per chi sa com'è fatta, è tutta li, perfettamente apprezzabile, e assolutamente emozionante.
Non poteva mancare una veloce occhiata anche ad altri due gioielli, racchiusi nella Costellazione del Saggittario: M8, la Nebulosa Laguna e la vicinissima M20, detta anche Trifida, entrambe poste a circa 5200 anni luce dal nostro Pianeta.
La cosa che più mi ha impressionato è stato notare distintamente la banda oscura di polveri che attraversa M20, e che sembra dividerla in tre zone, da cui appunto il nome della stessa, senza l'ausilio di alcun filtro interferenziale! La si notava già in tutto il suo splendore!
Una volta inserito il filtro poi, la visione diveniva degna di una fotografia.
Stessa cosa dicasi di M8, amplificata però esponenzialmente, a causa delle sue enormi dimensioni.
Lo spettacolo che ci si para dinanzi è qualcosa di assolutamente unico e coinvolgente, con un alternarsi di chiaro scuri in grado di togliere il fiato a più riprese, durante i minuti di intensa osservazione.
Abbandonando questa bellissima zona di cielo, chiaramente con l'intendo di tornarvi ad ammirare i tantissimi altri scrigni in essa contenuti, mi sono poi spostato nel Cigno, andando ad osservare una delle star delle notti estive: la Nebulosa Velo (6500 anni luce dalla Terra)!
Ho ammirato in lungo e in largo entrambe le porzioni del residuo di supernova, nonchè il centrale ciuffo di Pickering, con l'ausilio del Nagler da 22mm, a 83x e filtro OIII.
Penso di averle ormai descritte innumerevoli volte, ma non posso far altro che ripetermi, perchè ogni volta è per me un'emozione nuova e unica.
La porzione di Velo Ovest, quella con la stella 52 cigni, appare spessa e mi da l'illusione della profondità, quasi fosse in 3D, talmente sembra venir fuori dall'oculare. Si notano i bordi più densi, e il centro della nebulosa più tenue, la si ammira compatta in basso e mano a mano allargarsi scorre lungo tutta la sua estensione.
NGC6960 appare d'un bianco candido e intenso, e la sua visione colpisce dritto al cuore.
Spostandosi nell'altra zona della Nebulosa Velo, NGC6992/5, ammiro la parte Est del complesso, apprezzandone la forma ad arco, estremamente incurvata, e con la parte nord della stessa che mi appare quasi come un artiglo, in procinto di afferrare un lembo di spazio, nel disperato tentativo di rallentare la sua corsa nell'infinito, anticamente proiettatavi da quell'incredibile esplosione di Supernova che l'ha generata.
Sempre nel Cigno, ho poi voluto cercare un altro gioiello in esso contenuto: NGC7008 (2500 anni luce dalla Terra), una bellissima Nebulosa Planetaria, anche detta Nebulosa Feto, perchè la sua forma, ricorda appunto quella di un feto, raccolto nel grembo materno.
L'ho rintracciata con non poca difficoltà, essendo immersa in una zona di cielo povera di stelle di riferimento particolarmente brillanti.
Ho così usato il "trucco" di inserire fin dall'inizio il Filtro OIII, in modo da far risaltare subito la Nebulosa e da spegnere parzialmente il denso campo stellare inquadrato.
Prendendo come riferimento una linea ideale che congiunge Deneb del Cigno ad Alderamin del Cefeo, l'ho trovata quasi subito a metà strada, e già a bassi ingrandimenti (83x) mostrava la sua forma fotografica. Salendo fino a 200x, ho ammirato perfettamente il bozzolo di gas, non simmetrico, che circonda la stella che ha creato la Nebulosa stessa;
Insomma un'alta Planetaria da aggiungere alla mia personalissima "collezione", un oggetto molto bello, e che non mancherò di tornare ad osservare e magari anche fotografare, in un futuro prossimo.
Abbandonando la zona del Cigno, mi getto poi in Cefeo, alla ricerca di un paio di oggeti poco conosciuti, ma non per questo meno importanti.
Inizio da una splendida Nebulosa Planetaria, NGC40 (3000 anni luce dalla Terra), posta non troppo distante dal vertice basso della costellazione del Cefeo, rappresentato dalla stella Errai.
Fatico un pò per individuarla, ma una volta inquadrata, la Planetaria è subito visibile a bassi ingrandimenti (83x). Si nota distintamente la stella centrale che l'ha creata, e la nube di gas e polveri che la circonda, ma soltanto salendo di potere, fino a 365x si possono apprezzarne i dettagli più minuti, come la non simmetria dell'anello di gas che circonda la stella morente, che presenta invece due anse ben più dense e luminose e due parti invece in cui l'anello sembra quasi interrotto.
Bellissima questa Planetaria, che non fa altro che confermare quanto questi oggetti siano interessanti ed estremamente differenti tra loro.
Sempre nella costellazione del Cefeo, altro obiettivo della serata, è NGC6946, una Galassia a Spirale posta a 18 milioni di anni luce dalla Terra, e che secondo varie fonti dovrebbe mostrare la visione dei suoi bracci a spirale, già in un 45cm.
Visto che io possiedo un 40cm, ho voluto provare.
Durante la ricerca, mi sono però prima imbattuto in un bellissimo ammasso aperto di cui ignoravo totalmente l'esistenza: NGC6939. Già a 83x l'ammasso appare risolto in un tappeto di qualche decina di finissime stelline. Mi ricorda molto alcuni degli ammassi presenti nell'Auriga, decisamente ricco di stelle, molto bello da ammirare.
Li vicino, poco più a sud, ci si imbatte in NGC6946. La si nota come una macchia molto estesa, più concentrata nella zona centrale del nucleo.
Si percepiscono le sue dimensioni ragguardevoli, ma non ho rintracciato alcuna presenza dei sui magnifici bracci a spirale, per quanto io abbia provato e riprovato, osservandola a lungo!
Tenterò nuovamente in futuro.
Che serata Estiva sarebbe però, senza un'occhiata ad alcuni degli oggetti più belli, visibili nel cielo in questa stagione? M13 (23500 anni luce dalla Terra) è sempre elettrizzante ed emozionante, per quante volte lo si sia già ammirato, questo meraviglioso Globulare non potrà mai divenire noioso, perchè è veramente qualcosa in grado di colpire anima e cuore!
Già a 83x, appena lo si inquadra, il respiro sembra mancare, e salendo fino a 200x e poi a 365x lo si può ammirare totalmente risolto in centinaia di stelle, capaci di riempire tutto il campo inquadrato dall'oculare, dando letteralmente la sensazione di perdercisi dentro!
M57, la Nebulosa Planetaria della Lira (2000 anni luce dalla Terra), la si ammira già a bassi ingrandimenti immersa in un fittissimo campo stellare. Salendo a 365x diviene poi una ciambella di dimensioni notevoli, visibilmente ellittica, con i bordi spessi e luminosi e l'interno dell'anello più tenue e rarefatto. Stavolta nessuna traccia della stella centrale, che in altre circostanze avevo invece intravisto.
M27 (1000 anni luce dalla Terra) è forse anche più bella, essendo di dimensioni ben più grandi.
Già a 83x appare luminosa e immersa in un bel campo stellare. Si nota già così, senza alcun filtro, la classica forma a clessidra, e si discerne bene anche l'anello più tenue e rarefatto che circonda tutta la struttura. Con il filtro OIII, a 113x, diviene luminosissima, quasi sembra uscire dall'oculare, e i lobi laterali letteralmente esplodono di luce!
Mentre la serata si avviava alla conclusione, sono comunque riuscito a gettare un veloce sguardo ad altri interessanti oggetti.
NGC7293, la Nebulosa Helix, una bellissima Planetaria distante dalla Terra appena 650 anni luce.
Di dimensioni notevoli, essa appare di luminosità superficiale molto bassa, ma con il filtro OIII la si può notare bene, nella sua forma ad anello.
Già a 83x appare veramente gigantesca, se ad esempio la confrontiamo con M57 nella Lira.
Ovviamente in luminosità non c'è confronto, ma con il filtro interferenziale e con un'attenta osservazione la si apprezza perfettamente, in una visione appagante e coinvolgente.
Nel frattempo alcune costellazioni autunnali iniziavano a far capolino verso Est, e così ho potuto gettare un rapido sguardo alla Grande Galassia di Andromeda (M31, con le sue compagne M32, e M110). Sempre una piacevolissima visione.
Infine, nel Pegaso, ho ammirato NGC7331, una bellissima galassia a spirale vista di tre quarti, e per la prima volta, poco distante da essa, son riuscito grazie all'amico Giorgio, ad osservare il tanto agognato Quintetto di Stephens, un ammasso di cinque Galassie racchiuse in uno spazio relativamente ristretto e distanti da noi ben oltre 200 milioni di anni luce!!
Incredibile pensare di stare osservando qualcosa di così lontano!
Ne ho faticosamente riconosciute quattro, a circa 200x.
Le Galassie sono tutte molto vicine tra loro, ed in interazione gravitazionale.
Così, dopo circa 4 ore di intensa attività osservativa, abbiamo smontato l'attrezzatura ci siamo diretti verso casa, con un pò di sonno, ma assolutamente felici per la bella serata trascorsa insieme, e in compagnia di un magnifico cielo.
Cieli sereni.
Andrea Curzi
PS. mi scuso per la prolissità, stavolta forse ho scritto davvero troppo
