Quelle foto le hai fatte in una domenica 29 febbraio?

Per quanto riguarda la posizione del focheggiatore a me va benissimo a 45° (nè parallelo, nè perpendicolare al suolo).
Se lo mettessi parallelo, il mio collo si incriccherebbe mentre punto oggetti bassi, altro che schiena!
Il cercatore, anzi plurale..i cercatori li tengo dopo il focheggiatore, verso "l'alto".
Il 9x60, rigorosamente angolato, è molto agevole per non incriccarsi ancora.
Il Telrad (o quickfinder) lo tengo tra il cercatore e il focheggiatore. Ma lo uso poco...
Invece la parte più importante è il prenottata.
Al contrario di king oramai sento la forte necessità di programmarmi la serata in anticipo.
Vedere sempre i soliti Messier mi ha un po' annoiato, quindi è facile che vada sugli NGC (e oltre).
E ricadere sugli oggetti già visti diventa anche un po' noioso (mi è capitato di stare a impazzire per perdere tempo a beccare e separare un gruppetto di Hickson quando l'avevo visto praticamente due volte prima...la cosa fa girare alquanto!).
Percui ho deciso di "spuntare" gli oggetti visti in diverso modo.
Innanzitutto, quando preparo la nottata, apro un planetario e vedo quali sono le costellazioni che passano in meridiano in quella notte, cercando di dare priorità proprio agli oggetti che passano per il loro punto più alto nel cielo.
Se (ad esempio) a mezzanotte ci sono costellazioni che "offrono poco" e me la sbrigo presto e vado avanti per la costellazione vicina.
Se, invece, c'è (ad es.) la Vergine che offre il bendiddìo allora so che devo selezionare quello che voglio vedere, altrimenti si fa presto a passare dal meridiano a basso-sull'orizzonte.
In questo caso la seconda parte della Vergine me la farei nella nottata successiva.
Poi ci sono casi "speciali", come l'osservazione dei gruppi di galassie tosti, come l'AGC1367 nel Leone o l'AGC 1656 nella Coma.
Se fatti per bene, possono portare via anche una/due ore, oltre che stancare abbondantemente.
Quindi prima e dopo gli ammassi mi diletto con oggetti facili.
Che scelgo in base alle liste che mi sono proposto di spuntare.
Per adesso queste comprendono la lista di Heschel 400 (o 2500, se capitano oggetti in zona), i gruppi di Hickson (magari quelli facili) e qualche planetaria luminosa (che odio tanto). Oppure ancora tutte le nebulose presenti in cielo, partendo da quelle più prossime al meridiano, viste con i vari filtri.
Insomma non mi faccio uno schema troppo rigido: osservo quello che mi concede la notte, e quello che mi va di osservare, tutto in base a dei programmi osservativi che mi sono fissato in testa, e in base alla voglia di spremere al massimo occhio e strumento.
La cosa più importante, oserei dire fondamentale, è di stamparmi delle mappe dettagliate di quello che vedo.
Specie nei casi dell'aver a che fare con oggetti deboli e vicini.
Senza mappe mi manca qualcosa durante la nottata.
Le ripongo una ad una in un portalistino da euri 1,60, ordinate per comparsa sul meridiano, e le seguo sequenzialmente.
Non mi piace puntare e riconoscere.
Mi piace anche descrivere l'oggetto.
Questo comporta, specie se nei paraggi c'è tanta roba, avere stelle di riferimento. Cosa che solo una mappa dettagliata ti può dare.
Avere conoscenza del campo reale inquadrato dall'oculare, mi è importante.
Vedere dov'è l'Ovest nell'oculare e riconoscere, di conseguenza, dove sono gli altri punti, altrettanto.
Il tutto per dare un'orientamento e una dimensione alla stima dell'osservazione che faccio.
Altrimenti sarebbe tutto uguale
