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MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2012, 7:46 
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(n.b.: la prima parte del racconto la trovate sul mio blog)

Location
L'isola di Lastovo è splendida, avrebbe valso la vacanza anche senza le osservazioni astronomiche. Non ci sono spiagge se non microscopiche e sassose, solo scogliere. La varietà di fauna subacquea è impressionante. Il nostro alloggio nel minuscolo porto di Pasadur affacciava in pratica su un molo dalle acque cristalline e piene di pesci, dove era possibile tuffarsi (e l'abbiamo fatto spesso). L'alloggio molto familiare e l'atmosfera tranquilla e rilassata ci hanno riportato alla memoria il film Mediterraneo di Salvatores. Andarsene via è stato un vero trauma. Si raggiunge dall'Italia col traghetto Ancona-Spalato, quindi Spalato-Lastovo (solo quest'ultimo 5 ore).

Cielo ed inquinamento luminoso

Il cielo di Lastovo è superiore ai migliori cieli del centro Italia grazie all'assenza di fonti di IL in prossimità ed all'ottimo lavoro fatto sull'illuminazione pubblica, purtroppo l'attività dei pescherecci dotati di "lampare" lo rendono imprevedibile. Credo che in assenza dei pescherecci avremmo avuto letture costantemente tra 21.6 e 21.7. A detta dei miei colleghi sloveni, habituè del posto, siamo stati abbastanza sfortunati ad averli intorno all'isola quasi tutte le notti, e si impegneranno a fare in modo che anche questa fonte di IL sia bloccata. In fondo basterebbe che le lampade fossero orientate correttamente verso il basso, evitando dispersioni al di sopra dei 90° per risolvere il problema, una questione di semplice buona volontà che certo non danneggerebbe i pescatori. Fossimo in Italia non ci scommetterei un euro, ma in Croazia probabilmente ci sono buone probabilità di riuscirci.
Un altro punto da considerare, sempre secondo Andrej, è che in questo periodo attraversiamo il massimo dell'attività solare. In considerazione di ciò è difficile che il valore SQM salga al di sopra del valore 21.6, mentre di qui a qualche anno si potrà arrivare forse a 22.0 (il "forse" ce lo metto io, lui si è detto convinto). Oltre a ciò il seeing è stato quasi sempre più che buono, grazie al fatto che, nella maggior parte dei casi, il vento soffia dal mare.

Trasparenza ed assorbimento atmosferico
Nonostante gli elevati valori di SQM, la qualità del cielo è parzialmente penalizzata dalla bassa quota (400mslm al meglio, non sempre sfruttabili): la trasparenza alle basse declinazioni risente di un forte assorbimento dovuto agli strati bassi dell'atmosfera. Questo produce un bizzarro effetto "di inversione", dove in pratica il cielo all'orizzonte, pur essendo più buio, appare meno "nero" di quello allo zenit per via della minor luminosità delle stelle di campo che fanno da contrasto. Per confronto la magnitudine limite allo zenit era stimabile intorno alla 6^, mentre a 10° dall'orizzonte si riduceva alla 4^ circa: in pratica un abbattimento della luminosità stellare prossimo all'80%. Il confronto coi cieli nostrani è in questo caso molto difficile, dato che il gradiente in un paese a forte IL come il nostro è invertito, con l'orizzonte molto più penalizzato dello zenit (mentre a Lastovo ho spesso rilevato il contrario).

Visibilità della Via Lattea
La Via Lattea è sempre apparsa molto brillante e contrastata, in particolare la zona del Sagittario, che essendo a Sud godeva della pressoché totale assenza di IL (tranne quando un peschereccio ci si è andato a piazzare proprio sotto). All'osservazione binoculare si rivelavano una quantità di chiaroscuri sorprendente per chi, come me, è ormai abituato ai pessimi cieli del centro Italia, risultando paragonabile solo al ricordo che ho della notte sul Roque de los Muchachos alle Canarie. L'arco luminoso risultava continuo da un capo all'altro dell'orizzonte, indebolito ma pur sempre evidente anche nella zona di Cassiopea/Perseo.
Ho potuto concentrare l'attenzione su un'intera classe di oggetti da me fin qui trascurata, le nebulose oscure, che sono state una vera e propria rivelazione. La zona accanto ad Altair (B142-3) risultava godibilissima sia al binocolo che al telescopio, mentre la pipe nebula in prossimità di Antares appariva come un enorme baffo scuro.
Niente Luce Zodiacale, né al tramonto né all'alba, e tantomeno gegenschein, anche se sul finire della quarta notte, intorno alle tre del mattino, mi è parso di ravvisare una leggerissima banda zodiacale dal Capricorno al Toro, ma troppo evanescente per poterne essere certi. M33, a lungo cercata ad occhio nudo, non si è mai mostrata, neppure in visione distolta.

Visibilità degli oggetti deep-sky
Dopo aver letto la cronaca di una nottata sotto un cielo da Bortle 1 in cui, a detta dell'autore, la differenza nell'osservazione telescopica non era enorme quanto quella nella visione del cielo ad occhio nudo, ho approcciato questa materia con parecchia curiosità. Il risultato è stato che le differenze ci sono, ma variano per importanza da oggetto ad oggetto. Anche l'utilizzo di oculari abbastanza prossimi come il 24mm ed il 18mm, accoppiati con filtro OIII (Astronomik) ha dato esiti diversi rispetto ai cieli italiani. Con valori di SQM intorno a 21,0 o poco più il 24mm con filtro OIII mostra ancora un fondo cielo percettibile, mentre da Lastovo, con cieli tra 24,0 e 26,0 il fondo cielo risulta completamente nero, e diventa ragionevole lavorare con focali ancora più lunghe. Purtroppo ho fatto l'errore di non portare con me il 32mm Meade (che dall'Italia è del tutto inutilizzabile sul mio dob).
M8 – mi aspettavo di vedere l'intera estensione della "D" visibile fotograficamente ma non ci sono riuscito. La nebulosa risulta comunque molto più ricca di chiaroscuri ed articolata di quanto ricordassi. Purtroppo non ci ho speso tempo a sufficienza.
M17 – già ottima con l'OIII anche dall'Italia, non mostrava moltissimo di più
NGC 6888 – la Crescent invece ha tratto molto giovamento dal cielo di Lastovo: mentre dall'Italia se ne può cogliere a fatica il solo contorno, sotto un cielo da 21,4 mostra dei rinforzi filiformi sul bordo esterno e tracce di irregolarità all'interno. Decisamente un altro oggetto.
NGC6992 - la Velo risulta letteralmente stravolta dallo scurimento del fondo cielo: quelle che da noi appaiono come semplici irregolarità nella parte ad arco, a Lastovo acquistano nitidezza e contrasto, rivaleggiando con le immagini fotografiche. Il bordo della nebulosa appare addirittura "seghettato". Questa parte della nebulosa era evidente anche nel binocolo 10x50 senza filtri
NGC253 – la galassia gigante nello Scultore mi ha mostrato per la prima volta nettamente separate la zona centrale, irregolare, dall'alone, mentre dai siti soliti (SQM intorno a 21.0 allo zenit, peggiorante avvicinandosi all'orizzonte) mi è sempre apparsa come una chiazza oblunga indistinta.
NGC7293 - anche per la Helix nebula tutta un'altra storia rispetto ai cieli italiani, già facilmente visibile nel binocolo 10x50 mostra all'osservazione telescopica una traccia delle irregolarità radiali evidenti nelle fotografie
M42 – osservata poco prima dell'alba ed ancora bassa sull'orizzonte non è apparsa significativamente migliore di quanto abbia potuto osservare dai cieli italiani. Credo che in questo caso abbia fortemente pesato l'assorbimento atmosferico, a dimostrazione del fatto che non è sufficiente un cielo buio, occorre anche che l'oggetto sia ragionevolmente alto sull'orizzonte.

In conclusione l'aumento di contrasto nelle parti più deboli delle nebulose consente di apprezzare dettagli finissimi che l'IL letteralmente "si mangia". Se in passato ho attribuito alla scarsa risoluzione dei bastoncelli della retina l'impossibilità di confrontare la visione diretta con le immagini fotografiche, ora devo rivedere quest'idea, almeno per alcuni oggetti. La perdita di dettaglio è principalmente dovuta all'abbassamento del contrasto tra parti della nebulosa e fondo cielo, con conseguente incapacità da parte dei bastoncelli di restituire la nitidezza di cui sarebbero capaci.

Conclusioni
Diverse cose credo di aver imparato dall'esperienza sotto il cielo di Lastovo. In primo luogo che un cielo buio è insostituibile per apprezzare nel dettaglio gli oggetti nebulari, che l'IL trasforma in chiazze confuse ed indistinte. Poi che il solo buio non è sufficiente, ma occorre anche una buona trasparenza dell'aria, condizione che si realizza al massimo in prossimità dello zenit per peggiorare progressivamente allo scendere di altezza sull'orizzonte, ed in misura maggiore per i siti a bassa quota. La stima di 0,3 magnitudini di assorbimento effettuata da Cinzano per un cielo al livello del mare vale solo per lo zenit, ma diventa progressivamente più penalizzante per oggetti bassi sull'orizzonte ed in presenza di polveri/umidità. Da ultimo che esistono le nebulose oscure, in questo caso: "meglio tardi che mai"...

>>Elenco degli oggetti osservati in formato OpenDocument<<

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- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
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Ultima modifica di Marcopie il lunedì 27 agosto 2012, 15:07, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2012, 9:09 
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bel resoconto ...grazie!

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Come ti ho scritto anche altrove, bel report, Marco.

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MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2012, 12:40 
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Marcopie ha scritto:
Diverse cose credo di aver imparato dall'esperienza sotto il cielo di Lastovo. In primo luogo che un cielo buio è insostituibile per apprezzare nel dettaglio gli oggetti nebulari, che l'IL trasforma in chiazze confuse ed indistinte. Poi che il solo buio non è sufficiente, ma occorre anche una buona trasparenza dell'aria, condizione che si realizza al massimo in prossimità dello zenit per peggiorare progressivamente allo scendere di altezza sull'orizzonte, ed in misura maggiore per i siti a bassa quota. La stima di 0,3 magnitudini di assorbimento effettuata da Cinzano per un cielo al livello del mare vale solo per lo zenit, ma diventa progressivamente più penalizzante per oggetti bassi sull'orizzonte ed in presenza di polveri/umidità. Da ultimo che esistono le nebulose oscure, in questo caso: "meglio tardi che mai"...



Eh Marco, pensavo avessi fatto tue queste considerazioni già diversi anni fa, quando ci si frequentava, ovvero quando purtroppo disponevamo di un cielo che ancora permetteva simili visioni.
Oggi purtroppo come avrai ben visto la situazione del centro Italia è in costante peggioramento, ma posso assicurarti che fino alla fine degli anni '80 nelle oasi scure, quelle lontante da Roma
era possibile godere di simili situazioni, tali e quali a quelle di Lastovo. Salvo ovviamente il fattore trasparenza.
Cari saluti,

Danilo Pivato

P.S. In ogni caso fa sempre piacere leggere questi resoconti! A luglio sono stato nell'isola dell'Asinare (Sardegna). Probabilmente l'ultima oasi italiana col cielo buio, quello come si deve! :wink:
Se ti capita fai un salto anche li.

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Alla fine degli anni '80 ero in totale "regressione astrofila", ed anche nel momento della ripresa, a metà dei '90, certe competenze non erano facilmente disponibili. L'SQM non era ancora stato inventato, Cinzano era là da venire, Bortle non aveva ancora descritto la sua famosa "scala" ed i racconti di astrofili più navigati confinavano spesso con la leggenda... Semplicemente mancavano gli strumenti di valutazione.
Credo di aver visto un cielo prossimo alla perfezione (Bortle 2) solo nel 1996, al valico di Leonessa, per il passaggio della cometa Hyakutake. :|

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UPDATE: ho aggiunto in coda al primo post l'elenco degli oggetti osservati nei sei giorni (20 ore circa)

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Al valico di Leonessa ci sui potrebbe tornare con un SQM. Forse non é peggiorato moltissimo. Sono stato a pochi giorni di distanza a Vallecupola (1000 m) e Campo Felice (1600m). Pur con valori di SQM simili allo zenit (21,1 e 21,0) la Via Lattea nel Sagittario si vedeva molto più chiaramente da Campo Felice grazie alla quota maggiore e all'umidità insolitamente bassa (da 45 a 65%).
All'esame di astronomia all università avevo studiato che per calcolare l'estinzione ad un'altezza qualsiasi c'era una formula nella quale si moltiplica l'estinzione allo zenit per una semplice espressione contenente il seno o il coseno dell'altitudine che adesso non ricordo ma che si puo trovare facilmente facendo una ricerca su internet.


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Località: LV426/Acheron
Lo spessore di atmosfera da attraversare a diverse altezze si calcola come spiegato qua: http://en.wikipedia.org/wiki/Air_mass_(astronomy) (vedi grafico).


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