Salve a tutti. È passato più di un anno dal mio ultimo report ed esco ora da quattro mesi di astinenza osservativa causa esami di maturità. Sono certo che avrete sentito tutti la mia mancanza L’ultima osservazione decente (sotto un cielo che raggiungesse almeno la sesta magnitudine) risale al 28 novembre 2011, in un luogo in prossimità dei piani dell’Avaro. Ripartiamo da lì, quasi otto mesi dopo. La decisione arriva in giornata, dopo giorni travagliati causa brutto tempo: per il week-end 21-22 luglio si pensa al Colle del Nivolet ma, puntualmente, piove su tutto il nord Italia. Restiamo, in zona… vediamo se migliora il tempo… ovviamente peggiora. Domenica? Troppo azzardato, serata limpida ma tutto il giorno occupato da annuvolamenti vari. Abbiamo altri due giorni di Luna buona… speriamo in lunedì. Il tempo sembra migliore, il Sole splende, in cielo non c’è una nuvola, le montagne si vedono perfettamente. È fantastico, no? Prendo la bicicletta.. il tempo di arrivare al parco dietro casa ed è tutto coperto. Mannaggia! La sfiga dell’astrofilo inizia a colpire. Vabbè, vediamo come si evolve la giornata. Intanto, mi sento di continuo con Paolo, un socio del GACB (Gruppo Astrofili Cinisello Balsamo) che, nel frattempo, sta studiando siti meteo, web cam e satelliti vari. Mi dice che sulle montagne è sereno, si potrebbe fare, ma il tempo in pianura non convince (nel frattempo, le montagne sono sparite). Ma le nuvole si muovono in fretta: torno a casa e il cielo è di nuovo limpido. Alle 18, la fatidica telefonata: si parte per le 19.15. Arriviamo lì dopo circa un’ora e mezza di macchina, montiamo gli strumenti, un riflettore da 130 mm e un dobson da 300, e aspettiamo che faccia buio. Pian piano la luce diventa sempre più fioca e in cielo iniziano a comparire le prime stelle e, soprattutto, la magnifica Via Lattea. Non so quanti gradi ci fossero di preciso, non c’era vento ma faceva freddo. La magnitudine limite (ottenuta intorno all’una con sequenza polare) era 6, la scala di Bortle, all’incirca, 4 (“transizione dal rurale al suburbano”). Tra gli oggetti chiaramente visibili, o anche solo intuibili, ad occhio nudo possiamo annoverare: naturalmente, il Doppio Ammasso di Perseo, perdo tempo a nominarlo, come anche la non molto distante Galassia di Andromeda M 31; in piena Via Lattea si distingueva chiaramente l’ammasso Cr 399, meglio conosciuto come “la gruccia”, e forse anche M 39, ma non ci ho fatto caso, non mi pare si vedessero invece nebulose nel Cigno come la Nord America; nell’Ercole era invece visibile, seppur con qualche difficoltà, M 13 che col dob era una meraviglia, sembrava quasi di essere lì vicino, con le stelle puntiformi e presenti da centro a periferia (questo con 13 mm + barlow 2X). Con un 24 mm. Si vedeva distintamente anche la galassia NGC 6207. Durante l’ultima ora siamo stati accompagnati anche da Giove e da uno splendido Venere che proiettava ombre. Unico grande problema? L’umidità: superiore all’85%, a occhio e croce, per tutta la durata dell’osservazione. Molto affascinante è stato il primo oggetto osservato: M 29 nel Cigno, visibile come un piccolo gioiello immerso in un mare di stelle, mentre M 3, col Dobson, era qualcosa di eccezionale, risolto da cima a fondo; non era emozionante come M 13 ma ugualmente bello. Molto interessante invece la galassia M 51, osservata col riflettore, che mostrava già la sua bella forma. Un caso particolare è rappresentato invece dalla nebulosa M 27, che mostrava più particolari senza UHC-E che con il filtro. Altri oggetti osservati: M 94, NGC 4485, NGC 404, NGC 457, NGC 663, NGC 752, NGC 869-884, NGC 6229, NGC 6910, M 71, M 57, NGC 6690, M 33, M 31. Ora di inizio: 22.30 Ora di fine: 03.52 Cieli sereni e al prossimo report.
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