Ciao a tutti,
eccomi di nuovo a scrivere un post riguardante una mia uscita montana di osservazioni.
Sabato sera ho trovato finalmente il tempo per un'altra trasferta verso cieli bui.
Memore delle difficoltà precedenti ho scaricato dal sito degli astrofili di Rozzano le istruzioni per raggiungere il pian dell'Armà, che possiamo a ragione definire come la terrazza verso sud degli astrofili milanesi

.
C'era molta gente, chi con il dobson, chi con il rifrattore.
Monto in un quarto d'ora il mio fido LZOS con la mia altrettanto fida montatura Giro III a cui ho aggiunto una comoda semicolonna e un contrappeso da far scorrere nella barra vixen per equilibrare il tutto (fatte arrivare dal famoso negozio di articoli astronomici T(utto)S(ubito)

).
Piccola premessa:
Considerando il cielo montano ho deciso di dedicarmi ai grandi campi utilizzando l'oculare Pentax XW 40 che si è mostrato perfetto per questo scopo se il cielo è abbastanza scuro (con tutto quello che mi è costato vorrei ben vedere...).
Complice la mancanza di basetta del cercatore, ho condotto le osservazioni senza di esso, pensando (a ragione) che uno star-hopping fosse come una caccia al tesoro e ad ogni scoperta avrei apprezzato meglio ciò che cercavo.
Messier 81 - 82Nel campo dell'oculare si riescono a cogliere entrambe e i particolari che si distinguono su M82 permettono di non definirla come un semplice "sigaro", ma si riescono a scorgere diversi chiariscuri che ricordano alcune foto. M81 presenta il nucleo come ben evidente e un alone che si estingue gradatamente mentre ci si allontana.
Questo soggetto mi ha fornito altrettante soddisfazioni da cieli di campagna, il che rende proficuo il loro studio anche da cieli mediamente bui.
Messier 3Se passi dalle parti di Arturo nella costellazione del Bootes, non puoi non dare un'occhiata a uno degli ammassi globulari più belli dell'emisfero Nord.
Vale la pena usare oculari con alto potere di ingrandimento, perché è molto facile la risoluzione del nucleo in tante bellissime stelline, su uno sfondo lattiginoso.
Messier 4Delizioso ammasso globulare che mostra la sua struttura e un accenno di risoluzione del nucleo, con sullo sfondo una bellissima Antares, di un colore tra l'ambrato e il rosso mattone. Entrambi gli oggetti meritano senza dubbio di essere visti
Messier 8 (Laguna) - 20 (Trifida) - 21La nebulosa Laguna si mostrava visibile ad occhio nudo sapendo la sua posizione e la tentazione di inquadrarla era troppo forte e non ho resistito e WOW: Nel campo dell'oculare si mostrava uno dei più bei campi inquadrabili dalle nostre latitudini.
La nebulosa laguna si mostrava come una macchia lattiginosa, la cui struttura mostrava chiarmente il canale nero che pressa poco la divide in due. Nella parte con minore luminosità superficiale spiccava, come un insieme di biglie luminose l'ammasso aperto NGC 6530, le cui stelle sembravano brillanti visti attraverso uno specchio d'acqua torbido.
La nebulosa Trifida presentava come evidenti i canali oscuri che apparivano come una sorta di "X" con una barra centrale sovradimensionata.
Vicino ad esse si trova l'ammasso aperto M21 che sicuramente appare più invasivo nell'osservazione visuale di quanto le fotografie lascino immaginare.
Ora immaginatevi tale scenario tutto raccolto nel campo dell'oculare e capirete perché non volessi staccare l'occhio dall'oculare.
Eagle Nebula - Omega NebulaGià che mi trovavo da quelle parti mi son detto perché non inquadrarle?
Lo spettacolo sicuramente non è mancato perché queste nebulose sono stampate nel cielo, anche se la nebulosa omega ha una luminosità superficiale maggiore e presenta una facilità di distinzione dei particolari maggiore.
Costellazione LyraSeguo come un faro Vega e mi ritrovo nello stesso campo Vega e un campo che va da epsilon Lyrae a zeta lyrae che a bassi ingrandimenti rappresenta una doppia molto piacevole.
Scendo di declinazione e in un campo che include una porzione di cielo tra beta e gamma Lyrae mi ritrovo M57 come un piccolo anellino che si mostra evidente, nonché di piccole dimensioni.
Messier 27In un modo o nell'altro trovo sempre l'occasione per inquadrare questa nebulosa planetaria perché in qualsiasi condizione sia il cielo non delude mai.
Diciamo solo che all'oculare sembrava una miniatura (ma nemmeno tanto) della foto fatta al Lick Observatory nel 1899, mostrando la forma tipica a manubrio, con uno delle due porzioni più ricco di chiariscuri dell'altro. Bella.
Messier 2Un'occhiata a questo globulare non può mancare dal momento che ho l'occasione di osservare la zona sud del cielo con poco inquinamento luminoso.
La struttura si percepisce anche a bassi ingrandimenti e lo spettacolo aumenta se si utilizzano oculari con focali minori, che oltretutto aumentano il contrasto, scurendo non poco il cielo.
Il CignoNon credo basterebbero pagine per descrivere il quantitativo , addirittura disturbante di stelle, ammassi e campi ricchi di ogni ben di Dio che ho visto Partendo Da Deneb, passando da Sadr, fino ad Albireo.
Tra un oggetto e un altro tornavo in questa costellazione per inebriarmi di stelle.
Ad un certo punto mi dico, perché non arrischiarmi sulle ali del Cigno?
Faccio scorrere il telescopio fino ad epsilon Cygni e cosa trovo? Il Velo!
Ammetto che non ho mai avuto grandi soddisfazioni nell'osservare questo oggetto, ma considerando che nel campo dell'oculare questa nebulosa ci sta comodamente , non posso che ringraziare di averla inquadrata.
Nonstante una serata non del tutto trasparente, che però permetteva di scorgere per intero la via lattea, ho visto e devo dire senza molte difficoltà il Velo est dipanarsi davanti ai miei occhi.
La struttura era quasi visibile per intero, con uno sviluppo di almeno un grado.
La struttura si presentava complessa e ricca di particolari.
Nello stesso campo si trovava anche la stella 52 che abbagliava decisamente e rendeva impossibile osservare la parte ovest dell'anello.
Pare che con un filtro OIII il contrasto aumenti, ma per ora desidero provare senza e forse in futuro mi doterò di detto filtro.
Complice l'osservazione svolta in piedi, verso le 2 di notte mi sento sufficientemente soddisfatto e stanco per smontare il tutto.
Il mio plauso va tutti gli osservatori e astrografi rimasti fino all'alba e la prossima volta magari lo farò anch'io.
Piccola nota a margine: durante la notte abbiamo dovuto affrontare un branco di quad rumorosi e luminosi oltremodo, cosa che ha fatto imbufalire gli astrografi

e penso che qualcuno nel buio abbia festeggiato un compleanno.
Sono contento dell'esperienza e spero di riuscire a spronare con questo post anche chi ha diametri modesti a fare trasferte montane, perché non importa quanto è grande il tuo telescopio, ma dipende come lo usi

Cieli sereni
Fabio