Ciao a tutti.
Vi scrivo da un agriturismo alle pendici del monte Amiata.
Ero partito nella speranza di una bella settimana osservativa sotto un bel cielo stellato col “bambino”; in realtà di serate davvero belle ce n’è stata soltanto una. da quel che ho potuto vedere, la classe di Bortle va dalla tre alla quattro a seconda delle serate (infatti ci sarebbe stata una nottata ancora migliore della precedente ma il cielo è rimasto libero quel poco che bastava per poter osservare M31, M45, il Doppio Ammasso e Giove). Questo report è concentrato sull’unica serata davvero buona che c’è stata (almeno fino al sorgere della luna), nella quale ho potuto “spazzolare” tutto il Sagittario. Il mio sito osservativo si trova davanti a un agriturismo a 1000 m in mezzo al nulla: a nord e ovest è aperto sulla vallata, dalla quale sale un leggero ma non eccessivo inquinamento luminoso; sugli altri lati si trova una radura e poi il bosco. La scala di Bortle era di classe quattro (transizione dal rurale al suburbano) ma il cielo non era al massimo delle sue capacità, infatti la Via Lattea non era ben definita e strutturata, a differenza di quella famosa serata in cui il cielo è rimasto sereno per venti minuti. L’ osservazione è iniziata alle 22.18 e terminata alle 00.31. Strumento: Riflettore Newtoniano 130/900. Oculari: Super 25 mm (36x) e Celestron Ultima LX 13 mm (69,23X). Oggetti visibili ad occhio nudo: Via Lattea, Doppio Ammasso, Cr 399, M8, M24, M13.
Sono partito dall’ oggetto più basso,
M54,che si mostrava, a 36x, come una stella sfuocata in un campo discretamente ricco. Aumentando gli ingrandimenti si risolveva una lieve granulazione.
M70, a bassi ingrandimenti, era simile al precedente. Ingrandendo, la visione è cambiata letteralmente: “ora si distingue molto bene in un campo discretamente ricco. È di colore grigio, più condensato al centro. Perde molta luminosità alla periferia”.
M69, a 70x, “è di colore grigio e di forma pressoché sferica. In distolta mi sembra di intravedere una sorta di granulazione, ma al limite”. Di
NGC 6522, globulare poco distante da γ Sagittarii, si riporta la seguente descrizione: “36x – il campo in cui si trova è davvero molto ricco. L’ ammasso è di colore grigio e simile ad una stella sfuocata. 70x – ora si stacca leggermente di più dal fondo cielo e si incomincia ad individuare una forma leggermente sferica. Il colore rimane grigio e non si nota alcuna granulazione”. M28 era luminoso, non molto grande e quasi completamente granuloso.
NGC 6638 “è simile ad una stella sfuocata. Si stacca dal fondo cielo ma non è molto appariscente. Non mostra particolari” (70x).
M 22 era spettacolare: “36x – è estesissimo nonché luminosissimo. Brilla di un colore bianco acceso. È completamente granuloso, anche nella zona centrale. 70x – è un faro. È davvero molto esteso e ha una forma irregolare. È anche parzialmente risolto”.
M8: “36x + UHC-E – si nota bene la forma della laguna, col “fiume” che scorre nel mezzo e che separa l’ ammasso
NGC 6530 dalla parte più visibile della nebulosa. 70x – la nebulosa è pressoché inesistente. Si distingue bene l’ ammasso aperto NGC 6530. Della nebulosa, però, si nota solo una macchia luminosa di colore bianco. 70x + UHC-E – la visione è cambiata radicalmente. La nebulosa è estesa. Si nota bene il “ponte” di polveri. Nella regione nebulare, mi sembra di intravedere una condensazione simile ad un ammassino, ma non ne sono sicuro” (chiedo a voi pareri su quest’ ultima affermazione).
M20, a 70x con il filtro “è piuttosto debole. Si vede una sorta di nebulosità di colore verde-grigio attorno ad una stella. Si intravedono le venature. La nebulosità è comunque discretamente estesa”.
M21 “non è molto ricco e neppure molto concentrato, ma è molto luminoso. Si notano una decina di componenti”. Puntando M24 si vedeva un tappeto di stelle grande due volte il campo dell’ oculare.
M25 era discretamente ricco e si notava una stella di colore giallo.
M23 “non è molto concentrato ma è davvero ricco ed esteso, e ha una forma irregolare”. Stessa solfa per
M18: ammasso non molto ricco ma luminoso.
M17 era davvero molto bella. Già netta senza filtro, mettendolo si assisteva ad una visione spettacolare, quasi tridimensionale, con la forma del cigno scolpita. Dopo quest’ ultimo oggetto, mancando solo 20 minuti al sorgere della Luna, ho deciso di osservare qualcos’ altro qua e là, come la
Velo, che però non era netta, sebbene il filamento si distinguesse molto bene accanto alla 52 Cygni.
M57 “si trova immersa in un campo ricco di stelle. Si stacca bene dal fondo cielo. Si nota distintamente la sua forma, con le diverse gradazioni di colore (più scuro e più chiaro)”.
M27 “è discretamente luminosa ma molto estesa. In distolta se ne intravede la struttura”. Al termine della serata mi sono concesso l’ emozionante visione del
Doppio Ammasso di Perseo.
Domani 29 luglio all’ alba, purtroppo, levo le tende e torno al nord. Mi sarebbe piaciuto salutare un’ ultima volta il cielo toscano, ma il cielo si è liberato proprio mezz’ ora fa e il tele è già smontato e pronto per essere messo in macchina (quando si parla di “sfiga dell’ astrofilo …). Vi saluto e vi scriverò settimana prossima per narrarvi dei cieli della Svizzera, dove andrò in cerca di maggior fortuna …
