Inserisco, su richiesta di alcuni, il report dell'osservazione di ieri sera effettuato utilizzando un tripletto ED Meade da 127mm f 950. Credo questo possa essere utile per chiunque sia interessato all'acquisto di questo strumento o di analoghi con lenti di pari lavorazione (attenzione però ai controlli qualità, ho la sensazione che meade installi tripletti ben riusciti).
Segue report:
OSSERVAZIONE 5 maggio 2011 – MI strumento: Meade 127 ED triplet Luna: assente umidità: bassissima seeing: 8 (1-10)
Si è trattato di una bella serata, trascorsa nel mio giardino di Milano permeato dal profumo di zagare. Sarebbe stata serata adatta forse a sfruttare le potenzialità di risoluzione del Mewlon 250 ma avevo già montato il Meade 127 tripletto ED e avevo voglia delle immagini pulite del rifrattore. Ho cominciato osservando Mizar, ultima stella usata per l’allineamento celeste, bellissima sempra ad ogni ingrandimento. La qualità dell’immagine, nonostante il momento dell’ultimo crepuscolo, lasciava presagire una proficua serata.
Saturno Il gigante inanellato era ancora relativamente basso quando l’ho puntato ma Ginevra insisteva per vederlo e così ci siamo diretti verso le sue lande. Con l’oculare Takahashi LE 2,8mm. l’immagine era davvero buona. Molti i particolari visibili con notevole facilità. La divisione di Cassini si spinge oltre la zona delle anse fino a confondersi nella parte più stretta (per effetto prospettico) del sistema di anelli. Debole e pallido l’anello C si percepisce nelle anse, mentre le ombre gettate dagli anelli sul pianeta e quelle proiettate dal pianeta sugli anelli (con inclinazione decisamente chiusa) sono nette e facilissime. Sul globo è ben visibile la banda tropicale (che sembra divisa in due zone) e la calotta polare oltre ad un accenno della schiarita zona tra la banda tropicale e il polo dove insiste, biancastra, la tempesta che imperversa su Saturno in questi mesi.
Struve 1695 UMA E’ una stella doppia che merita di essere consigliata e osservata, specialmente per gli amatori in possesso di un buon rifrattore da 10/13 cm. Le componenti appaiono vicine (operazione di 4”) e differenziate in luminosità da circa 2 magnitudini. La primaria appare bianca e la compagna dotata di una dominante violacea-grigia. L’immagine, ottenuta con il 5mm LE, è incantevole: le stelle appaiono adagiate su un velluto nero, delicate e circondate dal loro anello di diffrazione sottile e interrotto solo a tratti dal movimento dell’atmosfera. Aumentando il potere ingranditore con l’utilizzo dell’oculare da 2,8mm. si ottiene un quadro perfetto e davvero piacevole. Virano anche le tonalità delle stelle: la principale acquisisce una “nota” di giallo mentre la compagna stempera il suo accenno di violetto in un bianco/grigio probabilmente più realistico. L’immagine è così bella e quieta che si fatica a staccarsi dall’oculare dove resto per circa 5 minuti buoni.
12.56 + 54,06 mag. 6.0 – 7.8 separazione 4”
Struve 1600 UMA Coppia facile che, sotto i cieli cittadini, richiede un 10/13 cm. per essere apprezzata avendo componenti un po’ deboli. Ben separata offre il meglio di sé quando osservata con l’oculare da 5mm. serie LE Takahashi (per un potere di circa 180x). La componente principale appare di colore giallognolo mentre la compagna brilla con tonalità più fredda, equiparabile a un bianco-azzurro. Mutatis mutandis appare come Albireo vista attraverso un rifrattore da circa 4 cm.
12.06 +51,56 mag. 7,6 – 8,3 separazione 4”
Struve 1559 UMA Osservo il sistema direttamente con l’oculare da 2,8 mm. che lo rende immediatamente separato benché stretto. Stimo le componenti divise in luminosità da circa 2 magnitudini. La coppia è molto interessante sia per la separazione angolare delle sue componenti che per la differenza di magnitudine. Lo ritengo un ottimo test per un rifrattore da 10 cm. e per un riflettore da 15 cm.
11,39 + 64,21 mag. 6,8 – 8,0 separazione 1,8”
Zeta Corona Borealis Stella doppia di colore giallo, molto facile da separare già con l’oculare da 5mm. Visione piacevole e didattica per chiunque.
15,39 + 36,38 mag. 5,0 – 5,9 separazione 6”
Beta 946 Draconis Coppia istruttiva e intrigante al tempo stesso. Richiede ingrandimenti alti e con il 2,8 mm. presenta (molto debole ed evanescente) la secondaria appena oltre l’anello di diffrazione della stella primaria. E’ test severo per un 10 cm. a lenti e sarebbe bene eseguirlo sotto un cielo cristallino con maggiore trasparenza. Consigliatissima.
15,48 + 55,23 mag. 5,9 – 9,5 separazione 2,2”
11 Draconis Sistema doppio facile e molto bello: la coppia appare “finta” tanto è immobile e tanto disegnati appaiono le figure del disco di airy e del primo e unico anello di diffrazione. Le stelle appaiono relativamente poco separate e e di colorazione bianco/giallina.
17,05 + 54,28 mag. 5,7 – 5,7 separazione 2,3”
20 Draconis Coppia stretta ma separata con notevole facilità con l’oculare da 2,8 mm. (gli altri poteri non li ho neppure testati). Lo strumento reggerebbe perfettamente anche il potere offerto da un oculare da 2mm. e anche meno ma non li ho a disposizione e le barlow sono in altra postazione. Il sistema appare simmetrico nella distribuzione luminosa, con le componenti apparentemente bianche o di tonalità simile. Rappresenta un ottimo test per un rifrattore da 10/13 cm. ma diviene splendido in una lente da 15 cm. molto ben lavorata.
16,56 + 65,02 mag. 7,1 – 7,3 separazione 1”
Zeta Bootis Allungata con facilità estrema usando l’oculare LE 2,8mm Takahashi. Peccato non avere combinazioni ottiche in grado di fornire almeno 450x così da rendere ancora più palese ciò che è immediatamente visibile all’occhio a poteri inferiori.
14,41 + 13,44 mag. 4,5 – 4,6 separazione 0,55” circa
Struve 1863 Bootis Quasi debole ma immediatamente allungata con forma a pallone da rugby. Oculare da 2,8mm. Nessuna altra informazione utile.
14,38 +51,35 mag. 7,4 – 7,7 separazione 0,6”
Ritorno a Saturno per ammirare nuovamente lo spettacolo del “gigante degli anelli” che, nel frattempo, si è alzato ed è andato a culminare al meridiano. Stessi particolari visti anche prima, forse più netti ancora adesso che il pianeta è più alto.
a corollario vorrei ricordare che, con il telescopio utilizzato, gli oculari indicati forniscono, grosso modo, i seguenti ingrandimenti:
LE 5mm. 190x LE 2,8mm. 340x
Paolo
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