L’indecisione. Andare a Paglio o fare uno sforzo e salire a Passo San Marco? Purtroppo è un venerdi, e la sveglia che suona alle 6:10 non dà certo una mano. La mattina a lavoro e le continue occhiate al meteo, che sembra mettersi sempre peggio per quelle zone. Si rientra da lavoro, sono le 17 e sono a casa, io inizio a caricare l’auto, poi si vedrà.
Di nuovo un’occhiata alle previsioni, Paglio è messa sempre allo stesso modo, San Marco è peggiorato. Complice anche un po’ di stanchezza decido che le 4 ore di auto tra andata e ritorno per San Marco troveranno altri tempo, questa sera si và a Paglio.
Arriviamo sul posto alle 10:00 circa, purtroppo a causa di un po’ di coda dopo Lecco a causa di un tratto di statale chiusa, è la prima volta che vedo Paglio e me l’aspettavo diversa. Sul posto c’è un parcheggio molto grande con presenti diverse auto e un camper, ci sono alcune abitazioni e accanto al parcheggio un grosso prato che sale verso altre abitazioni. Proviamo a infilarci in una via per vedere se riusciamo ad allontanarci dal parcheggio ma riusciamo solo a finire in una strada sterrata che dopo un po’ è diventata impraticabile.
Ci decidiamo e ci mettiamo sul prato. Monto tutta l’attrezzatura, relativa collimazione di tele e cercatori, e con la custodia del telescopio mi schermo dall’unico lampioncino (quelli fatti a boccia completamente aperti) che mi dava fastidio. Arriva il buio, una stupenda falce di Luna sta tramontando in compagnia di Venere, Marte e Saturno.
Ci raggiunge anche Paolo, un ragazzo del Gruppo Astrofili di Villasanta, che ha spazzolato un po’ il cielo con un binocolo 15×70.
L’inizio serata non sembra promettere bene, ma c’è una nota positiva. Le nuvole che avevamo visto poco distanti non sono giunte sul posto ma si sono allontanate, in compenso per tutta la notte abbiamo visto il cielo accendersi per via di lampi nelle vicinanze. Una cosa spiacevole è proprio il parcheggio sottostante. Anche a tarda notte capitavano comunque auto che andavano/tornavano dalle case, una cosa fastidiosa ma che purtroppo non si può evitare.
Man mano che diventa buio il cielo inizia a mostrare il suo tappeto di stelle, finchè dopo la mezzanotte la Via Lattea è chiaramente visibile a occhio nudo nella sua bellezza, segno che quel sito non è poi così male.
Inizio la serata dando un occhio a oggetti conosciuti, per valutare com’è la serata e per farli vedere anche a Paolo, e poi vado su altri che non avevo ancora visto.
M13: Ammasso in Ercole. Con il 13mm risulta sempre un oggetti fantastico. Il nucleo è un pochino impastato, forse una leggera foschia o un seeing non ottimale, ma la visione resta sempre molto gradevole, un gran oggetto che merita sempre un’occhiata ogni sera. M57: Nebulosa Anello nella Lira. Con il 13mm, la zona più lumiknosa dell’anello molto visibile, nebulosità centrale percepibile ma un po’ impastata, stella dentro l’anello non visibile. Una visione mediocre ma sempre d’effetto. M27: Nebulosa Manubrio nella Volpetta. Con il 13mm, forma della clessidra percepibile ma non netta come al Sempione, dove avevo avuto una visione fantastica. Non è molto chiara nemmeno la nebulosità a fianco alla clessidra, una visione mediocre insomma, ma piacevole. Siamo in zona, una occhiata al solito Albireo, doppia facilissima ma che non può essere saltata se si è in zona. M81+M82: Galassia Sigaro e Bode nell’Orsa Maggiore. Viste insieme nel 32mm, molto evidenti in un bel campo di stelline, mi piacciono queste visioni di galassie in un campo stellare ampio. M81: Galassia Bode nell’Orsa Maggiore. Con il 13mm, il nucleo è evidente e molto grande, le polveri e gli oggetti che creano poi la forma della galassia sono percepibili in distolta ma niente riguardo la forma dei bracci o altri dettagli, la nebulosità della galassia ha una forma quasi sferica. M82: Galassia Sigaro nell’Orsa Maggiore. Con il 13mm, forma del sigaro e nucleo evidentissimi, con la distolta si scorge la sua struttura centrale, un po’ impastata ma gradevole. M29: Ammasso aperto nel Cigno. Con il 32mm si vedono al centro del campo le 8 stelle principali, niente di eccezionale in mezzo a tutte le altre stelle del campo. Con il 13mm, il numero di stelle dell’ammasso aumenta, a sinistra vedo come una lettera Z, a destra una sorta di 4. L’ammasso con questo ingrandimento è completamente risolto. M52: Ammasso aperto in Cassiopea. Con il 32mm in un campo mediamente ricco di stelline risulta molto visibile, come un piccolo tappeto di stelle tutte vicine, visione molto carina. Con il 13mm l’ammasso è risolto completamente nella sua bellezza, gruppi di stelle e zone più scure nette, davvero un bell’ammasso risolto al massimo di quello che può dare. M103: Ammasso aperto in Cassiopea. Nel 32mm visibile un debole ammasso con le stelle principali che formano un triangolo. Nel 13mm l’ammasso è risolto completamente, un triangolo che contiene al suo interno molte altre stelline di diversa mag. Estendendo l’ammasso includendo la stella più vicina al lato più corto del triangolo, il triangolo diventa un simpatico aquilone. NGC6503: Galassia nel Drago. Con il 13mm, si mostra come una galassia di forma allungata, con il nucleo visibile e, aiutandosi con la distolta, qualche accenno di struttura nelle zone centrali più luminose. NGC6543: Nebulosa Occhio di Gatto nel Drago. Con il 13mm, a primo impatto e in visione diretta una stellina luminosa con un accenno di alone intorno. Dopo un paio di minuti di distolta la forma dell’occhio è visibile, non lo sono invece le zone interne, evidentissima invece la zona più scura dell’occhio intorno alla stella centrale. NGC6826: Nebulosa Occhiolino nel Cigno. Con il 13mm, a una prima occhiata niente, eppure sono nella zona corretta. Utilizzo la visione distolta anche per cercarla, memore di qualche post nei vari forum di Astronomia, e infatti vengo premiato. Nel campo dell’oculare mi appare una sorta di nebulosa a forma di pallina, piccola ma nettissima rispetto alle stelle del resto del campo. La guardo in diretta, e la nebulosità scompare tornando a essere una stellina luminosa. Riprovo in distolta e riappare, la riguardo in diretta, scompare. Dopo qualche minuto di distolta ottengo la visione della nebulosità guardando appena accanto alla stella, ma in diretta è una nebulosa che non mostra nulla. Il giochino diretta/distolta è davvero divertente, l’ho trovato un oggetto affascinante, uno dei migliori della serata. Giove: l’ultimo oggetto della serata, tenuto per ultimo per la sua luminosità, era difatti sorto già da diverso tempo. Nel 13mm il pianeta è fermissimo, bordi netti e dettagli e colori del pianeta già evidenti. 3 satelliti alla sua sinistra che formano una riga a scendere, quasi Giove fosse una stella cometa e le sue lune la coda. NEB già evidentissima e perfetta. Con il 13mm + barlow 2X, la NEB è praticamente disegnata, dettagliatissima e con l’aggiunta della banda più piccola accanto. La SEB è percettibile, come dev’essere in questo periodo dato che risulta scomparsa da mesi ma tornerà a farsi vedere. La macchia rossa è disegnata sulla superficie del pianeta, si intravede qualche dettaglio dei festoni ma in generale la visione a questi ingrandimenti è davvero meravigliosa. Con il 13mm + barlow 3X, il pianeta è decisamente più grosso, viene mostrato forse qualche dettaglio in più della superficie più chiara del pianeta, la visione in generale non mi sembra migliorata di molto. Prendo lo Zoom 8-24mm e lo inserisco nella barlow 3X, la conferma è che l’ingrandimento più proficuo è intorno ai 240X, sono arrivato fino a 470X ma oltre i 300 la visione non mi soddisfava più come le precedenti. Dopo tutte le prove ho deciso di ritornare all’ingrandimento che più mi ha soddisfatto, 192X. Sono rimasto molto ad osservarlo, rimanendo abbagliato dalla sua luminosità e dai dettagli che si scorgono sulla sua superficie. Davvero un Giove stupendo, molto più bello di quello visto dal Sempione, dove forse eravamo condizionati nel planetario da umidità e un po’ di foschia.
E’ ora di smontare, l’alba non è ancora arrivata ma manca poco, e la stanchezza è evidente. Della serata abbiamo anche qualche foto, alcune con otturatore aperto diverso tempo e Polare al centro del campo, altre provando a fare qualche foto della Via Lattea, ma senza inseguimento sarà dura trovare risultati precisi.
Rientro a casa quando ormai è giorno e mi butto sul letto, assonnatissimo ma soddisfatto della nottata. Non un grosso numero di oggetti, non un sito osservativo eccezionale, ma l’importante è cogliere il meglio che il cielo può dare, e per 70/80km di distanza da casa mi è sembrato un buon cielo, rovinato solo dall’esposizione diretta ai veicoli che costringe a coprirsi sempre il volto per non rovinarsi l’adattamento al buio.
Al prossimo report, dopo le meritate vacanze estive a Malta. Cieli Sereni. Daniele.
_________________ Telescopi: Dobson GSO 10" + Orion RACI 9x50 + Telrad ; Vixen VMC110L + Telrad & Tecnosky 80/600 su Meade LXD75 Oculari: TS 32mm - Vixen LVW 22mm - Nagler type4 12mm - Meade UWA 8,8mm Barlow Televue 2X & 3X Torretta Celestron Ultima + correttore TS 2X + 2x FF 27mm Filtri: Antares polarizzato, TS UHC, OIII 1000 Oaks Collimatori: Cheshire Orion, Laser Hotec Crosshair Binocoli: Bresser 10x50 + Bob Optik 10-30x60 "Stars dust we are, stars dust we will..."
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