Su invito di alcuni posto qualche suggerimento per doppie per strumenti a lente da 10/13 cm. di discreta/buona fattura. Le osservazioni sono eseguite da Milano e lo strumento, di cui mi erano stati chiesti lumi, è un cinese tripletto da 127mm Ed (Meade, TS, etc... son tutti uguali) installato su una montatura a forcella Marcon (padre) restaurata per lo scopo. Non ho purtroppo avuto tempo di indicare i dati corretti di MAGNITUDO e SEPARAZIONE dei sistemi elencati e i dati inseriti sono semplicemente stimati all'oculare (con l'eccezione di Zeta Bootis e Gamma Corone Borealis che sono accettabilmente corretti). Chi li desiderasse può scrivermi o cercarseli... Set oculari utilizzato: quasi sempre i Takahashi LE e alcuni plossl Ultima Celestron in aggiunta comparativa. In calce un veloce e poco esaustivo star test del tripletto 127 (un Meade in questo caso) che forse può servire a chi chiedeva informazioni suo riguardo. Nella speranza che possano essere di utilità a qualcuno
OSSERVAZIONE 4 giugno 2010 – MI strumento: Meade 127 ED Luna: assente umidità: BASSA seeing: 8/9 (1-10)
Una serata osservativa ECCEZIONALE per condizioni metereologiche. A parte una velatura lieve e generale del cielo (tipica di Milano quando non soffia vento) il seeing è stato praticamente ottimo con una quiete atmosferica rara. Le prime due ore di osservazione sono state “indimenticabili” quanto a stabilità dei moti convettivi e laminari . Solamente dopo le 2:30 del mattino le condizioni di seeing hanno cominciato a peggiorare un poco, pur mantenendosi a livelli buoni.
1 Bootis La stella primaria è di un bianco neutro mentre la compagna sembra risplendre di tonalità azzurrate. L’oculare utilizzato, Takahashi LE 7,5mm, provvede a fornire sul 127 ED circa 130x, più che sufficienti per separare in modo nettissimo e molto piacevole la coppia. A occhio stimo la differenza di magnitudo tra le componenti in circa 4 punti mentre la separazione si aggira intorno ai 4”. Inserendo il LE 5mm. si sale a circa190 ingrandimenti con una resa spettacolare dell’immagine. Il primo anello di diffrazione è sempre presente e solamente a tratti denota un effetto di blinking dovuto alla lievissima e lenta agitazione atmosferica.
Zeta Bootis Impiego circa 10 minuti a inquadrarla per alcune prove di ingrandimento massimo utile su stelle di pari magnitudo nei pressi del Bovaro. Poi è il turno del test per eccellenza: provare almeno ad allungare la difficile Zeta Bootis. La separazione attuale tra le componenti è di circa 0,53”, un valore molto esiguo e ben al di sotto del potere di separazione di uno strumento da poco meno di 13 cm. Però so di essere già riuscito più di una volta a notare un lieve allungamento del disco di airy di questa stella usando alcuni rifrattori da 4” (per dovere di cronaca, al tempo la separazione era di circa 0,59”). Zeta Bootis è luminosa e permette di sfruttare tutti gli ingrandimenti che il sistema telescopio/atmosfera consentono. Il takahashi LE 2,8 mm. offre circa 340x che sono pochi. L’immagine stellare è perfettamente immobile, disegnata e (forse) con un lieve accenno di allungamento. Non è “palese” ma altre stelle vicine mostrano una immagine perfettamente sferica a questo potere mentre la “nostra” ha qualche problemino. Mi viene in soccorso una barlow “storica” e di ottima qualità: la “ULTIMA 2x” della Celestron (di almeno 15 anni fa…). Il potere ingranditore sale al rispettabilissimo valore di 680x. Si focheggia ancora benissimo e con una facilità estrema. L’immagine è inequivocabilmente quella di una stella doppia: una bella palla da football americano con la forma ad arachide schiacciata dell’anello di diffrazione. Direi che la visione è anche abbastanza “facile”. Mi accosto allo schienale della sedia e riosservo lo strumento: un “modesto” Meade tripletto semi apocromatico (si legga più avanti lo star test) che però sfoggia prestazioni davvero notevoli.
Pi Bootis Doppia che inquadro con il 30mm e poi passo al 7,5 per osservarla. Appare subito molto bella con primaria e secondaria divise da circa 0,8 mag di differenza e con colore bianco per entrambe (forse la secondaria ha un accenno di giallo). Intorno ad entrambe, merito della serata e dello strumento a rifrazione, l’anello di diffrazione appare disegnato. Ritengo possa essere un target molto piacevole anche il strumenti di minore diametro e osservazione interessante in rifrattori da 65/80 mm. Non vedo l’ora che arrivi il TS65-P
CSI Bootis Sistema doppio incantevole (in scala da 1 a 5 gli attribuirei 4+) con primaria gialla e secondaria che appare di un tenue marroncino/terra. A sperarle 6” arco circa e più o meno 1,5 magnitudini . Prolungando l’osservazione con il 5mm LE a 190x il divario di colore che appare in prima istanza sembra scemare e diluirsi molto. Basta però allontanarsi dall’oculare per pochi secondi e riosservare per ritrovare intatta la sensazione che le cromie siano molto diverse. E’, in sintesi ultima, un sistema doppio bellissimo, sicuramente tra gli imperdibili del cielo boreale.
Gamma CRB Mi sposto nella Corona Boreale e osservo Alpecca e Nusakan e poi, forte dell’esperienza di Zeta Bootis, affronto la difficilissima Gamma Crb. La allungo con una certa difficoltà ma con enorme soddisfazione rispetto alla più “bilanciata” Zeta Bootis. Gamma Crb è infatti composta da due stelle con magnitudine differente di circa (lo stimo ad occhio) 1,5 o 2 magnitudini. L’immagine a 680x è incredibile: i due dischi di airy sono sovrapposti ma lievemente sfalsati dando origine a un “barbapapà” con la testa evanescente. E’ e resta un’osservazione al limite. resa possibile esclusivamente da condizioni di contorno estremamente favorevoli.
Beta Herculis: Kornephoros E’ una stella gialla. Bellissima e gialla.
Gamma Herculis Appare molto bella usando il 18mm LE che offre circa 53x. Le due componenti sembrano avere differenza di magnitudo stimabile intorno ai 5,5 punti o poco più. La principale è sicuramente bianca mentre la compagna risulta azzurra. Ritengo che possa essere un’osservazione molto interessante all’oculare di un 60/70 mm.
Alfa Herculis: Rasalgethi La componente principale appare gialla e la secondaria bianca/azzurra. Sono separate da circa 5”, con 2 magnitudini di differenza (valore stimato) e offrono uno spettacolo piacevole. Vorrei rivederle all’oculare di un buon 60mm.
Delta Herculis Incantevole! Nella solita scala (1-5) prenderebbe almeno “4”. Al telescopio, con oculare LE 5mm. e 190x circa, la primaria appare bianca e luminosa con una compagna ben separata ma molto debole (stimo almeno 5 le magnitudini che le differenziano). E’ un sistema da vedere e mostrare anche perché permette di ammirare due stelle in mutua attrazione estremamente diverse e comunque ben visibili. Da cercarsi nuovamente all’oculare del TS65-P (non appena arriverà!)
Ro Herculis Il seeing eccezionale di questa sera rende ogni sistema multiplo incantevole. La ro Her è composta da due stelle di circa 1 magnitudine di differenza, entrambe bianche. L’oculare LE 5mm. è il migliore in questa configurazione strumentale: il primo anello di diffrazione delle due componenti è immobile nel cielo scuro e i dischi di airy fini e perfetti. Un bello spettacolo in rifrattori tra i 4 e i 5 pollici.
68 Herculis Coppia molto interessante. La primaria è una variabile, la compagna è di 6 o 7 magnitudini più debole. Il sistema è estremamente difficile da risolvere non tanto per la separazione, alla portata di strumenti piccoli, quanto per il divario di luminosità che richiede ottiche molto contrastate, quiete di vento assoluta e una buona capacità di focalizzazione, nonché una certa esperienza dell’osservatore. In prima istanza il 5mm. non sembra mostrarla. Passo al 7,5 e la vedo distintamente: sottile e debole… Ritorno al 5mm e la ritrovo facilmente “imbeccato” dall’osservazione a ingrandimento minore. Bel test per un rifrattore di buon livello con diametro superiore ai 115/120mm. Sinceramente credo che al di sotto di tale limite sia davvero difficile vedere la compagna.
Delta Cigny Sempre bellissima a patto che la si osservi in condizioni di seeing ottimali e che lo strumento impiegato sia “adatto”, quindi un bel rifrattore da 10/13 cm. La secondaria appare sul primo anello di diffrazione della componente principale ed è almeno 4 magnitudini meno brillante (entrambe di colore bianco). E’ un bel test per ottiche fatte da chi le sa lavorare e, personalmente, una delle stelle doppie in assoluto più belle e intriganti del cielo.
STAR TEST Effettuato su Vega a 340x circa. Lo strumento appare decisamente sovra corretto all’aberrazione sferica. Denota una certa rugosità di lavorazione (la luce diffusa non è ben contenuta) e una aberrazione cromatica residua ben visibile sia in extra che in intra focale. Anche con la stella a fuoco è facilmente visibile un discreto alone violetto che circonda il disco di airy e gli anelli di diffrazione. Non fastidioso poiché contenuto ma presente e ben visibile. Mi ricorda molto il livello di correzione cromatica dei vecchi Meade “ED” in configurazione doppietto aperti a f9. Detto questo ritengo che il livello di aberrazione cromatica sia accettabilissimo e non pregiudichi la qualità generale delle osservazioni. Infatti, nonostante gli appunti e quanto emerso dallo star test (non ho effettuato focault e ronchi poiché non avevo sottomano lama e reticolo), l’immagine stellare a fuoco è davvero ben corretta, specialmente su sorgenti puntiformi bianche non superiori alla magnitudine 0 o 1.
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