maxiteris ha scritto:
Sto cercando quindi di capire quali siano le ragioni di questa scarsa efficacia e vorrei che mi aiutaste.
1. di sicuro il cielo non mi aiuta parliamo di questi dati dalla mappa:
Coordinates: 42.28593, 12.86796
SQM: 21.04 mag./arc sec2
Bortle: class 4
Frequento (ultimamente poco) siti non molto distanti.
Se ti va puoi provare a farci un salto per capire quanto cambia: 42.18781, 13.09795
(il sito che a te dà 21,04, nel sito suindicato da 21,24, quindi due decimi netti, che su diversi oggetti deboli fanno la differenza).
Il mio SQM-L (che non ho avuto modo di confrontare di recente con altri sicuramente calibrati) in notti molto buone è arrivato a leggere anche 21,50, fuori dalla VL e in zone di cielo abbastanza circoscritte.
Personalmente, avendo osservato parecchio sotto cieli buoni, quando sto sotto i 21,4 (nella parte migliore di cielo) mi butto sui
'classici' e dopo un po' chiudo tutto e me ne vado a dormire. Ovviamente ci sono porzioni di cielo dove questi valori non si raggiungono mai, e vale lo stesso la pena di osservare. Su tutte la VL nel Sagittario
Cita:
2. Target osservativo:
-con questo cielo quali oggetti di Messier al massimo posso osservare?
Con un 10" direi tutti. Messier li osservò nel '700 con un 60mm privo di trattamenti antiriflesso...
Il punto non è 'se', il punto è 'come'.
Molti oggetti sotto un cielo scadente si intravedono a fatica.
Puoi dire "sì, è quello!", ma certo non è una visione appagante.
A me questa faccenda di stare sotto un cielo degradato a cercare di cavar fuori oggetti al limite della visibilità fa molto arrabbiare.
Per questo ho cominciato a viaggiare in cerca di cieli davvero scuri.
Qualcosa ho trovato, ma quel che è più importante ho fatto esperienza.
Ora posso stabilire se sto osservando sotto un cielo con requisiti minimi di qualità o sto solo sprecando tempo.
Cita:
-stavo pensando inoltre che invece di preparare una lista di oggetti asettica per visibilità stagionale/mensile raggruppata al piu per costellazione almeno per messier si potrebbe ragionare, sempre per visibilità stagionale, per aree o porzioni di cielo in modo da iniziare a padroneggiare le diverse costellazioni/aree della volta celeste.
Io ho usato un approccio diverso.
Mi sono dotato di mappe celesti contenenti tutti gli oggetti sicuramente osservabili con il mio strumento, poi da quelle mappe ho cercato di osservare tutto l'osservabile.
La discussione la trovi qui:
viewtopic.php?f=10&t=59740(è di 13 anni fa... come passa il tempo!)
Cita:
3. durata e organizzazione sessione
in genere le mie sessioni nette durano 2 ore mi sono organizzato con tavolo e sedie per guidare la sessione
Che ne pensate?
Io faccio (facevo) tutto in piedi, con mappe e oculari sul ripiano posteriore dell'auto.
Ora ho cambiato auto, monovolume, più capiente ma meno comoda (niente ripiano posteriore ma un telo che si srotola).
Non ci ho osservato abbastanza da aver organizzato decentemente il piano di supporto...
Qui trovi il report di una delle mie ultime nottate osservative:
viewtopic.php?f=10&t=111134&p=1235592#p1235592A mio parere due ore non sono tantissime.
Osservando molto di rado e da siti scomodi da raggiungere, cerco di tirare fin quando posso (il che non significa tutta la notte, per diversi motivi).
Un appunto finale: non ragionerei tanto sulla quantità di oggetti osservati, quanto sulla qualità.
Per esperienza personale, molti oggetti visti male mi lasciano una sensazione di insoddisfazione, laddove anche pochi oggetti, ma visti meglio del solito, restituiscono un retrogusto piacevole.
Sintetizzando: se quello che osservi ti soddisfa, la quantità non è importante.
Se quello che osservi non ti soddisfa, osservare (male) più oggetti non migliorerà le cose.
Alla fine su ogni oggetto tornerai più e più volte.
Gli oggetti che sono riuscito ad osservare bene una sola volta sono pochissimi.
Eppure, a volte, anche uno solo di quelli è stato sufficiente a rendere la serata memorabile.
