Non so nulla della fotografia astronomica infrarossa, se non per intuito che la temperatura ambiente crea un a specie di rumore "bias" di sottofondo, che può imporre l'uso del freddo per abbatterlo o migliorare il contrasto del segnale.
Dal punto di vista della qualità degli specchi (come modesto appassionato Grattavetro) è dimostrabile (ma è anche intuitivo) col foglio interattivo di excel quì allegato, che migliora enormemente in casella F26 il rapporto Lambda/n, già ottimo a Lambda/11,9 per quello specchio, finito con riferimento alla lunghezza d'onda di 560 nanometri in casella H4, che è il valore di lunghezza d'onda scelta per la lavorazione degli specchi visuali, perchè centra la fascia del colore giallo/verde alla quale l'occhio umano è più sensibile.
E' intuitivo che avvenga ciò perchè (in parole improprie) allungando la lunghezza d'onda di riferimento, si amplia la tolleranza della "definizione" necessaria ad una ricezione ottimale del segnale, mentre lo specchio mantiene la sua tolleranza originale più ristretta del nuovo necessario.
Infatti se nel foglio allegato, finale di lavorazione di un 200 F 5,9, si inserisce in casella H4 la lunghezza d'onda di alcune finestre infrarosse trasparenti per l'astronomia, indicate con ad esempio 800 - 1250 - 4700 nanometri, si vedrà in casella F26 il rapporto Lambda salire vertiginosamente.
Mentre viceversa scenderà inserendo in H4 valori verso l'ultravioletto; Per arrivare a scendere a lambda/4 con una lunghezza d'onda di 190 nanometri.
In conclusione, da semplice teorico, i numeri dicono che otticamente un telescopio per uso visuale, migliora otticamente nell'infrarosso (....problemi termici a parte)
Allegato:
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