kappotto ha scritto:
Domandone, la pupilla di uscita dovrebbe essere un dato riguardo la luminosità di quello che sto osservando. Se osservo con due strumenti diversi con la stessa pupilla di uscita, non dovrei riscontrare la stessa magnitudine limite? La risposta a senso la so, con un'apertura maggiore vedo di più che con un'apertura minore, ma cosa indica a questo punto esattamente la pupilla di uscita?
Ahi! Bella domanda e cerco, sia di contestualizzarla che di decontestualizzarla.
La pupilla d'uscita non determina la magnitudine limite.
Ma determina la luminosità di quello che vedi a quel telescopio e a quell'ingrandimento.
La magnitudine limite telescopica è un dato che si ottiene con un paio di formule diverse.
Una è semplificata e tiene in considerazione solo la magnitudine limite a occhio nudo del cielo.
Una è più articolata e tiene in conto tanti altri fattori come l'età dell'osservatore, l'estinzione atmosferica, l'indice di colore della stella eccetera...
Quindi
il diametro determina la magnitudine limite raggiungibile. Ma non solo!
Il diametro determina anche la scala dell'immagine.
E il potere risolutivo dello strumento.
Se osservi con due strumenti diversi e la stessa p.u. cosa vedresti?
Facciamo due esempi pratici:
20cm f/10, oculare 20mm = 100x a 2mm di p.u.
50cm f/5, oculare 10mm = 250x a 2mm di p.u.Ora immagina di vedere M51, che dovresti aver ben presente, nei due strumenti sotto lo stesso cielo.
Nel C8 a 100x vedi due batuffoli con due nuclei e, se il cielo è
bellobello vedi anche un accenno di spirali. Se è
buiobuio vedi anche un bel contrasto sul fondo cielo e l'oggetto ti salta fuori che è una meraviglia. Ma, di dettagli, niente di più di quanto descritto, giusto?
Nel 50cm a 250x le cose cambiano dannatamente. La vedi innanzi tutto più grande. La vedi molto più dettagliata, quasi da infarto se gli ingrandimenti reggono bene il seeing. Ti viene da dire che è più luminosa, ma non è proprio esatto.
Se i due telescopi sono sotto lo stesso cielo, vedrai la stessa luminosità del fondo cielo.
E, se fai attenzione, scommetto anche che il "grigio" della galassia nel 50cm ha la stessa intensità del "grigio" della galassia nel C8.
Quello che cambia è la capacità dello strumento di farti vedere di più a 250x.
Perché ti si avvicina l'oggetto, ti si ingrandisce. E la tua retina riceve più informazioni.
Il maggior diametro ti consente di ingrandire di più mantenendo la luminosità dell'immagine ancora accettabile per l'occhio adattato al buio.
2mm di pupilla d'uscita è un valore perfetto per la stragrande maggioranza delle galassie in cielo.
Ti allego una gif presa dal sito di Clark (che ha affrontato la questione in maniera abbastanza estesa) e che è abbastanza rappresentativa del concetto che ti ho espresso
Allegato:
m51-apert-animated-sml.gif [30.55 KiB]
Mai scaricato
Continuiamo dopo che ora ho i bimbi da mettere a nanna